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Scusate, sono momentaneamente assente – Vito Riviello Tribute

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di
Francesca Bellino
qui

Se il poeta raccoglie le voci degli altri, Vito Riviello lo ha fatto con estrema precisione di linguaggio, leggerezza clownesca e audace e continua pulsione verso la verità.
Grande affabulatore, portavoce della questione meridionale, comunista senza tessera, sessantottino ante litteram, anticonformista, dadaista, amico di grandi personalità da Ernesto De Martino a Rocco Scotellaro, da Pablo Neruda a Leonardo Sinisgalli ad Alfonso Gatto, ma soprattutto avant-poeta lontano dalla monumentalità della cultura ufficiale, Vito Riviello, scomparso a Roma il 19 giugno 2009, ha percorso e raccontato il mondo sempre con lo sguardo curioso di un bambino e il pensiero intuitivo di un genio.
E’ stato lungo il cammino di Vito Riviello, come è lunga la strada che fanno le parole che sgorgano spontanee nei suoi testi realisti-surrealisti.

Per Neda

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Ho dovuto prenderla

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di Anna Tellini

Ho dovuto prenderla, con quel boccio volenteroso dopo 54 giorni: senz’acqua. Questa volta ero persino più forte del terremoto e potevo salvarla, lei piantina sempre un po’ stenta, che presto avevo imparato più che altro a tollerare, visto che ormai c’era.

Una luce diversa

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di Antonio Sparzani
campodeifiori3

La mattina romana è ancora giovane quando attraverso Campo dei Fiori in cerca di un caffè accogliente e tranquillo abbastanza da poter raccogliere le chiacchiere con l’amico appena conosciuto di viso e di figura ma già noto per quel che ha scritto e prodotto nelle sue ricerche matematico–letterarie e per questo subito avvertito così vicino al mio modo di avvicinare i contenuti che la professione e il gusto mi invitano a scavare; ci sediamo intorno a un tavolino all’ombra severa ma radiosa del Nolano, quel frate così bizzoso e intraprendente da aver sfidato il potere quello vero, quello che non perdona, no, non perdona se non ti prostri ai suoi piedi rimangiandoti la lingua amaramente.

Fabula rasa

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[Trascrivo alcune parole messe da parte nel corso delle letture forzate dei dizionari. Quelle che seguono sono tratte dallo Zingarelli e dal GDU. dp]

criptolalia
[comp. di cripto- e -lalia; 1990]
s. f.
* Uso abituale di espressioni di significato oscuro.

imbono
[da imbonare; 1889]
s. m.
* (mar.) Quanto eccede, e va tolto, quanto manca, e va aggiunto, per rendere a misura un pezzo di costruzione nelle navi in legno.

Mandare il cervello a zonzo, †confondere la mente; (lett.) fantasticare.

ALFRED JARRY, I PEDONI INVESTITORI

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di Alfred Jarry

I PEDONI INVESTITORI (pp. 37-38)

L’opinione pubblica si è commossa in occasione della corsa automobilistica Parigi-Berlino39, per l’incidente che segue: in una delle città neutralizzate, un bambino di dieci anni ha inteso attraversare la strada al sopraggiungere di un veicolo che procedeva alla velocità piuttosto moderata di dodici chilometri all’ora, rimanendo ucciso sul colpo.
Si tratta, a nostro avviso, di una cosa eccellente, per le ragioni che ora esporremo. I turisti in bicicletta o in biciclo, nell’anno 1888 o 1889, erano insultati in lingua abbaiata, morsi e incitati alla caduta, finché i cani, come oggi possiamo constatare, non presero l’abitudine di scansarsi, come al passaggio di una vettura, così anche di fronte al nuovo apparecchio locomotore. Completata l’educazione canina, i frustini e gli altri strumenti destinati in quei tempi remoti alla difesa del ciclista hanno potuto aggiungersi agli smonta-pneumatici dell’età della pietra.

Halt! ego – per una ontologia dell’esilio

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Per una ontologia dell’esilio
di
Vera Linhartová
traduzione di Francesco Forlani e Paolo Trama
(pubblicato su Sud n°O)

Per venticinque anni, finché la questione sembrava d’attualità, mi sono sempre astenuta dall’affrontare l’argomento dell’ « esilio ». Non soltanto mi pareva secondario rispetto alla mia situazione, ma per di più ero da sempre convinta che si trattasse di una nozione inadeguata e superata. La mia convinzione è del resto immutata. Se, nonostante tutto, ho accettato di riflettere oggi sulla questione, è innanzitutto perché presumo che, nella sfera del pensiero umano, non ci siano argomenti proibiti; ma, sopra ogni altra cosa, perché considero che una messa a fuoco del tema potrebbe ritornare utile. A mio avviso si sviluppano interpretazioni del termine troppo spesso facendosi prendere dal sentimento o dalla passione, rinunciando invece ad analizzarlo in modo critico.
Diciamo, tanto per cominciare, che la nozione d’esilio non ha senso che in certe società sedentarie, visto che non avrebbe alcuna ragione d’essere presso i nomadi. Ed anche se, ai nostri giorni, la maggior parte delle nostre società appartiene alla prima categoria, all’interno di queste stesse società, accanto alle persone che restano attaccate tutta la loro vita ad un solo ed unico luogo, non riuscendo nemmeno a concepire che ce ne potrebbe essere uno diverso, esistono altri individui che preferiscono lasciare la relativa sicurezza di un luogo immutabile per percorrere il mondo o più semplicemente per trasportare i loro penati altrove.

Biondo ferro

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di Franz Krauspenhaar
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Alici, e spaghetti con le vongole, veraci. Soleado al cartoccio, mele d’ordinanza, scampate al diluvio universale. Il suo culo è una mela originaria. Filetti scoscesi di roccia, sorpassata da una spider, nel cucciolo cuore cremoso del pomeriggio addormentato. Mineralwasser. Un timballo di speranza di essere amati, una lasagna al forno nel caldo della passione sfrenata. L’accensione libidinosa delle trofie al pesto,

Qui non lo lascio

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di Maurizio Braucci

“Qui non lo lascio. No!” ha detto Mirela, la moglie di Petru Birladeandu, il suonatore ambulante rumeno, ucciso dai killer della camorra il 26 maggio scorso, vittima innocente durante un’azione di rappresaglia criminale nel pieno centro di Napoli. Una settimana fa, Mirela è fuggita in Romania con i due figli e ha disposto che le spoglie del suo caro siano rimpatriate al più presto, lamentando così il duplice oltraggio subìto: l’assurdo ferimento di Petru durante la sparatoria e la sua agonia davanti ai tornelli di un’affollata stazione ferroviaria dove si era rifugiato malgrado fosse stato raggiunto da due proiettili. E’ rimasto a terra per quasi mezz’ora Petru, senza che i treni nemmeno fermassero le loro corse, mentre le immagini del sistema di videosorveglianza riprendevano la gente che fuggiva via da Mirela che urlava disperata, cercando un aiuto che nessuno le ha dato fino all’arrivo dell’ambulanza da un ospedale, il vecchio Pellegrini, distante appena 20 metri.

Come muore ognuno di noi

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di Evelina Santangelo

Maurizio Braucci ne parla qui. e qui hj

Napoli, Montesanto, 26 maggio 2009, ore 19.
Un uomo con una fisarmonica in spalla, accanto a lui una ragazza. Camminano verso la stazione Cumana di Montesanto.
Un corteo di 4 centauri sfilano contromano davanti alla telecamera della video sorveglianza all’esterno di quella stessa stazione. Non c’è l’audio, ma si capisce che i motori rombano nel traffico cittadino dell’ora di punta.
Nella controluce, s’intravedono l’uomo e la ragazza correre verso le porte d’ingresso.
L’uomo avanza piegato, arranca fino ai tornelli della stazione, cerca di appoggiarsi all’obliteratrice. Non c’è l’audio, ma si capisce, si vede che la ragazza sta chiedendo aiuto alla folla accalcata in uscita e in entrata lì, a un passo da lei e da quell’uomo, che deve essere il suo compagno o suo marito.
L’uomo è piegato su se stesso. Si stringe la mano al ventre o al petto. È ferito. Si capisce anche dal video che è ferito. La ragazza prova a sorreggerlo. L’uomo scivola piano, si accascia vicino ai tornelli.

GranTorino: Andrea Bajani

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All’ultima Fiera del Libro ho fatto per Booksweb (ne ho parlato qui della bella iniziativa di Alessandra Casella) alcune interviste a scrittori, amici e amici-scrittori. Tutto improvvisato, all’impronta, poco più di una chiacchiera da bar. A rivederle, però, mi paiono aggraziate, quindi ve le ripropongo a mo’ di nuova rubrica (GranTorino, appunto) dove gli scrittori non scrivono, ma parlano. G.B.

L’originale sta qui:

Aria Francia. Ipotesi fallimentari su un disastro

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di Piero Sorrentino

2007399E-MONOGRAMME AF Q

È molto probabile, anzi è quasi certo, che non si saprà mai come è andata. Allo stato attuale delle cose, le cause dello schianto del volo 447 dell’Air France, caduto il primo giugno 2009 nell’oceano Atlantico con 228 persone a bordo, possono essere analizzate solo sulla base di semplici congetture. È impossibile parlare di missili, esplosioni o fulmini; o meglio, a questi ragionamenti si può attribuire lo stesso livello di credibilità che hanno i complottisti che ragionano di campi magnetici sulle coste brasiliane, di Ufo e Triangolo delle Bermuda. È, questo, un aspetto della vicenda che non andrebbe mai dimenticato. Del volo AF 447 non si sa nulla, o quasi.
C’è solo qualche punto fermo.

Due racconti da “Rumeni”

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di Anna Lamberti-Bocconi

GIGIO

“Ma che accidenti…”. E’ più una sensazione che altro, una presenza dietro la schiena. Questione di riflessi: mi giro di scatto e lo becco con la mano nella mia borsa; quella mano gliela branco al polso e lui si immobilizza come una bestiola spaventata. “Ma che cazzo fai, stronzetto! Volevi derubarmi?”
Lui zitto, duro, rattrappito nelle spalle. Mi fissa con lo sguardo di un lanciafiamme. Gli spaccherei la faccia.

Il tappeto di porpora

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[Voglio farvi conoscere questo breve saggio, che mi ha sempre molto colpito, tratto dal volume Alla ricerca del senso perduto, di Anita Seppilli (Sellerio, Palermo 1986, pp. 108-110). Vedi in fondo per altre notizie sull’autrice. a.s.]

tappeto-rosso
Gli han dato un letto di porpora e d’or,
e le catene son fatte di fior

[da qui]

Ed ora arriviamo ai nostri giorni. Con fatale frequenza, ad ogni arrivo di grandi personaggi del mondo politico in visita diplomatica dall’estero la televisione ce ne ammannisce la messa in scena. Come il famoso sketch di Charlot nel film Il grande Dittatore rappresentò l’arrivo di Hitler nel 1938 a Roma, così anche oggi — non più alle antiquate stazioni ferroviarie, ma ai modernissimi aeroporti — assistiamo ai più o meno storici incontri: un lungo tappeto-corsia, simbolo di protocollo, attende e guida i passi. degli arrivanti.
Certo, fra aerei che volano a centinaia di chilometri all’ora, e tappeto disteso ad accogliere i Grandi della Terra per quei pochi metri, pare che due stili di vita, distanti di secoli, si incontrino per errore.
A che cosa risale lo spiegamento protocollare del tappeto-guida?

Diario dell’esilio da Gomorra

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di Giuseppe Montesano

Un mare di retorica spesso ha tentato di usarlo per i fini più diversi, un mare di retorica ha spesso tentato subdolamente di levargli ogni efficacia fingendo di glorificarlo, un mare di retorica ha velato le verità taglienti che ha detto e scritto sull’economia e sulla politica, un mare di retorica è passato in questi anni su Roberto Saviano nella speranza di occultarlo nella grande festa dello spettacolo mediatico

Classifiche Pordenonelegge-Stephen Dedalus, giugno 2009

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[Si pubblicano le classifiche estese del Pordenonelegge-Stephen Dedalus]

NARRATIVA

1. Luigi Di Ruscio, Cristi polverizzati, Le Lettere p. 78
2. Gabriele Pedullà, Lo spagnolo senza sforzo, Einaudi p. 32
3. Vitaliano Trevisan, Grotteschi e arabeschi, Einaudi p. 27
4. Giorgio Falco, L’ubicazione del bene, Einaudi, p. 20
Antonio Moresco, Canti del caos, Mondadori p. 20
6. Daniele Del Giudice, Orizzonte mobile, Einaudi p. 16
7. Peppe Fiore La futura classe dirigente, minimum fax p. 14

Clan a Montesanto

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di Maurizio Braucci

Petru Birladeandu, il suonatore ambulante rumeno, è stato commemorato giovedì scorso da un presidio di associazioni e collettivi che si è tenuto nello stesso quartiere Montesanto dove il 33enne è stato ucciso dai killer della camorra il 26 maggio. E’ morto con ancora addosso la sua fisarmonica, per alcune ore si è pensato che fosse lui l’obiettivo del raid, Petru invece era uno che si guadagnava da vivere suonando insieme alla moglie per i vicoli del centro di Napoli.

Quattro poesie di Marco Ceriani

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di Marco Ceriani

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Chi crede che la morte non ha odore
costui sappia che costei puzza d’angoscia
più dell’ignara Giocasta s’ha mai cuore
di stridere nel coito sotto coscia
all’invertito Edipo! E che la morte inveschi
più della puzza che più dell’ascellare sebo
di quel greco dirime forse in Eschilo
il gran tema che dà inizio ai Sette a Tebe?
Forse chi crede che la morte va alla morìa
come dall’ascella di colui che forbici pianta nella gola
dei galli giocolieri che dal chicchirichì alla stia
rivivono l’annuncio con un difetto di parola
Forse chi la morte crede cammini tutta sola
come colui che le forbici pianta nei bargigli
dei galli torcolieri che con un difetto di parola
annunziano al villaggio che i figli dei suoi figli…

Legge, ordine e sicurezza???? Ma fateci il piacere!

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Il decreto legge sulle intercettazioni approvato ieri, renderà quasi impossibile o almeno ridicola:

– la lotta alle mafie
– al terrorismo
– ad ogni forma di criminalità organizzata come traffico e sfruttamento di esseri umani (leggi anche: immigrazione clandestina), di organi, di merci contraffatte, ecc.
– ad ogni reato associativo o complesso di natura economica e/o politica (corruzione, concussione, truffa e altri)
– la possibilità di intervenire a favore dei molti singoli, potenti o deboli, che si trovano intimoriti per motivi quali l’estorsione e l’usura.
– l’azione anche in casi di crimini comuni quali assassini pianificati, rapine ecc.

Questo sul versante delle conseguenze per il sistema giudiziario. La prassi di legge e ordine che ne deriverà, sarà sbattere in galera i piccoli delinquenti se va bene e girare per le strade facendo ronde. Oltre a questo ci sono le ricadute pesantissime sulla libertà di informazione imbavagliata e punita con sanzioni tanto più grottesche, quanto confrontate con la implicita “depenalizzazione” di reati gravi.

Per questo abbiamo deciso di aderire alla raccolta di firme di “Repubblica”.

Website Horror

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54 racconti. 51 autori. Lettori. Scrittori. Baldini&Castoldi. Sironi. Einaudi. Mondadori ragazzi. Kowalski. Voland. Alessandro Gabriele, Alessandro Raveggi, Alessio Arena, Andrea Malabaila, Angelo Marenzana, Angelo Orlando Meloni, Brian Maxwell, Collettivomensa, Elizabeth Harris, Enrico Miceli, Eva Clesis, Fabio Izzo, Fabrizio Pizzuto , Federico Penza , Francesca Ferrando, Francesco Tacconi, Franco Santoro, Gaia Conventi, Gemma Gaetani, Gessica Franco Carlevero, Gianluca Morozzi, Giovanni Agnoloni, Glauco Silvestri, Gordiano Lupi, Guido Catalano, Hector Luis Belial, Jacopo Nacci, Josh Kvidt, Laura Costantini, Loredana Falcone, Marco Candida, Marco Montanaro, Massimiliano Nuzzolo, Matteo Di Giulio , Matteo Galiazzo, Matteo Poropat, Monica Marina, Nevio Manente, Omar Di Monopoli, Paola Presciuttini, Pasquale Panella, Riccardo Dal Ferro, Roberto Carvelli, Roberto Saporito, Sara Durantini, Simone Ghelli, Ugo Sette. Orsacchiotti. Tappeti persiani. Mascherinine “sonni tranquilli”. Grattaschiena. Cavatappi. Arachidi. Pappagalli. Mutandine. Gettoni. Rossetti. Ciabatte. Racconti in italiano e inglese. Questo e molto altro… Su WEBSITEHORROR: OGGETTI STREGATI A PREZZI STRACCIATI. Partecipa anche tu!