di
Francesca Bellino
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Se il poeta raccoglie le voci degli altri, Vito Riviello lo ha fatto con estrema precisione di linguaggio, leggerezza clownesca e audace e continua pulsione verso la verità.
Grande affabulatore, portavoce della questione meridionale, comunista senza tessera, sessantottino ante litteram, anticonformista, dadaista, amico di grandi personalità da Ernesto De Martino a Rocco Scotellaro, da Pablo Neruda a Leonardo Sinisgalli ad Alfonso Gatto, ma soprattutto avant-poeta lontano dalla monumentalità della cultura ufficiale, Vito Riviello, scomparso a Roma il 19 giugno 2009, ha percorso e raccontato il mondo sempre con lo sguardo curioso di un bambino e il pensiero intuitivo di un genio.
E’ stato lungo il cammino di Vito Riviello, come è lunga la strada che fanno le parole che sgorgano spontanee nei suoi testi realisti-surrealisti.









