[Voglio farvi conoscere questo breve saggio, che mi ha sempre molto colpito, tratto dal volume Alla ricerca del senso perduto, di Anita Seppilli (Sellerio, Palermo 1986, pp. 108-110). Vedi in fondo per altre notizie sull’autrice. a.s.]

Gli han dato un letto di porpora e d’or,
e le catene son fatte di fior
[da qui]
Ed ora arriviamo ai nostri giorni. Con fatale frequenza, ad ogni arrivo di grandi personaggi del mondo politico in visita diplomatica dall’estero la televisione ce ne ammannisce la messa in scena. Come il famoso sketch di Charlot nel film Il grande Dittatore rappresentò l’arrivo di Hitler nel 1938 a Roma, così anche oggi — non più alle antiquate stazioni ferroviarie, ma ai modernissimi aeroporti — assistiamo ai più o meno storici incontri: un lungo tappeto-corsia, simbolo di protocollo, attende e guida i passi. degli arrivanti.
Certo, fra aerei che volano a centinaia di chilometri all’ora, e tappeto disteso ad accogliere i Grandi della Terra per quei pochi metri, pare che due stili di vita, distanti di secoli, si incontrino per errore.
A che cosa risale lo spiegamento protocollare del tappeto-guida?







di Helena Janeczek

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