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Dalla parte degli animali. Adozioni a distanza

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di Francesca Matteoni

L’immaginarsi di essere il primo ente della natura e che il mondo sia fatto per noi, è una conseguenza naturale dell’amor proprio necessariamente coesistente con noi, e necessariamente illimitato. Onde è naturale che ciascuna specie d’animali s’immagini, se non chiaramente, certo confusamente e fondamentalmente la stessa cosa. Questo accade nelle specie o generi rispetto agli altri generi o specie. Ma proporzionatamente lo vediamo accadere anche negl’individui, riguardo non solo alle altre specie o generi, ma agli altri individui della medesima specie.
GIACOMO LEOPARDI, Zibaldone [390]

Alcu e Bagira sono due leopardi delle nevi femmina, che vivono in un centro di riabilitazione in Kyrgyzstan. Nate nell’ottobre del 2001, a circa sei mesi di vita sono state catturate da alcuni bracconieri, per essere poi vendute per le loro pellicce. Incatenate e malnutrite, sono poi state salvate durante una missione di Care For the Wild, un’associazione animalista inglese attiva in varie parti del mondo. Purtroppo le ferite riportate dai due animali erano troppo gravi per permettere un reinserimento nel loro ambiente naturale: la trappole hanno infatti reciso una delle zampe anteriori di Alcu e due polpastrelli della zampa di Bagira.

Morti da lavoro: crimini e porcate

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di Stefano Palmisano

La notte scorsa il rosario di morte dei cosiddetti “infortuni” sul lavoro ha visto sgranare una nuova vittima sacrificale, Jan Zygmunt Paurowicz, 54 anni, polacco; stavolta, ancora, in quella specie di tempio satanico per gli esseri umani e per l’ambiente circostante che risponde al nome di stabilimento siderurgico Ilva di Taranto.

Ancora un dipendente dell’appalto, come gli ultimi due poveri sventurati che lo hanno preceduto quest’anno, vera e propria carne da macello immolata sull’altare di un’inarrestabile catena di montaggio a due linee parallele: profitti esorbitanti per l’azienda da una parte (878 milioni di utili nel solo 2007), morti e feriti per i lavoratori dall’altra (tre morti nel solo 2008, per l’appunto).

Trip Tryque Trac

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immagine: Botti di Fine anno

ovvero dei tre movimenti (e dei suoi autori)

Bacio Rosie sul collo, più d’una volta. Il suo odore pungente mi fa contento come un bambino.
Giuseppe Schillaci

Passante: – Mi scusi, Signore, ma che dice? Perché mai qualcuno dovrebbe voler comprare per l’anno nuovo un qualcosa di antico e usato? Ma poi, usato da chi?
Gianni Campi

Uno tenta sempre di fare il meglio e di essere al meglio – poi c’è tutto un mondo intorno e le cose migliori possono diventare impossibili
Guido Tedoldi

Morfologia dell’amore

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[Questo racconto è un’anticipazione dal prossimo numero di SUD, in uscita nella prima decade di gennaio.]

di Emmanuela Carbé

Un cavernicolo, un essere primitivo vestito sempre con magliette cavallo e cavaliere. Brutto, col broncio appeso in faccia e la capacità di socievolezza di un sasso. Se non fosse che ogni tanto muove gli arti superiori per accendersi una sigaretta lo crederei un uomo della pietra, vestito con pelli di animale, disegno preistorico a muro. L’ho soprannominato tirannosauro rex, e quelle rare volte che apre bocca davvero conferma la sua natura tirannosaurica e potente, con un vocione che fa eco a settanta milioni di anni di mancata evoluzione, e un naturale rapporto diretto con le scimmie o con gli anfibi. Mi sono innamorata di tirannosauro rex una sera a casa sua, quando parlava delle mille doti politiche dei federalisti, e io per non dargli addosso non ascoltavo, catalogando mentalmente i suoi scaffali pieni di libri. Mi sono innamorata perché è il mio contrario, perché è un esemplare maschio adulto che lotta ogni giorno con la clava per il pezzo di pane che la vita gli deve, mentre io invece le cose le ho sempre aspettate dal cielo.

Gli astrologi continuano a sbagliare

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– COMUNICATO STAMPA – : il CICAP controlla le previsioni per il 2008

Il governo Prodi durerà anni, Valentino Rossi diventerà campione in Formula Uno, l’Italia sarà in finale agli Europei di Calcio, Hillary Clinton sarà presidente degli Stati Uniti e gli alieni sbarcheranno sulla Terra il 14 ottobre. Cos’hanno in comune queste affermazioni? Sono tutte previsioni per l’anno appena trascorso fatte da astrologi, maghi e veggenti e, senza eccezione, sono tutte sbagliate. Com’è ormai tradizione, anche quest’anno il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale)* ha raccolto e verificato le previsioni relative all’anno appena trascorso, fatte dai più noti astrologi e veggenti italiani.

Gaza, rassegna stampa

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Tre articoli che mi hanno colpito, in particolare quello di Sherif (che egiziano è) sul ruolo importantissimo dell’Egitto:

  • Gaza, l’Egitto e Daniel Pipes: Temo i Greci e i doni che portano di Sherif El Sebaie (29/12)
  • La volontà scientifica di torturare un milione e mezzo di persone: Gaza, di Gennaro Carotenuto (27/12)
  • Come i nostri poliziotti di quartiere: Guernica, Gaza di Vittorio Arrigoni (28/12)

(commenti nei rispettivi siti originali)

L’ORDINE DEL CREATO

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Perché tengo tanto a coniugare la riflessione sull’omosessualità a quella sull’ateismo e sulla diffusione della cultura scientifica? Perché sono convinto che una vera e profonda accettazione dell’omosessualità nelle nostre società non possa che conseguire all’affrancamento dal retaggio abramitico. Quel retaggio in virtù del quale si ritiene che un “creatore” abbia voluto generi e specie così come sono, immutabilmente: l’ordine del “creato”.

Da tale retaggio viene l’ottuso trincerarsi di molti dietro al cosiddetto “diritto naturale”. Da qui i feroci attacchi da parte dei vari fondamentalismi abramitici – in primis quello vaticano – contro il movimento Lgbt.

Costoro non hanno digerito Darwin. Costoro – se messi alle strette – giungono a inventarsi la teoria dell’Intelligent Design. Per costoro le rivendicazioni femministe e gay (vedi gli attacchi che riservano alla Ru486 e alla teoria gender) vanno contro l’ordine naturale e dunque contro la creazione. (Lo dicevano anche delle suffragette un secolo fa).

Con costoro non si può discutere: costoro devono solo essere sconfitti politicamente. Come è avvenuto in Spagna. Come purtroppo non sta avvenendo in Italia.

Franco Buffoni

Corde del sogno #2#

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di Franz Krauspenhaar

Qui la prima puntata

VIOLONCELLO

(Sono un inventore ben più meritevole di tutti coloro che mi hanno preceduto; anzi un musicista, che ha scoperto qualcosa come la chiave dell’amore.)
Arthur Rimbaud- Illuminazioni.

Il merlo maschio. Un timballo produttivo del cinema italiano, di quel genere commedia sexy che non c’è più da decenni. Lo vedo al cinema seduto accanto a un uomo dell’apparente età della mia, dunque non più giovane, non ancora vecchio, quasi adolescente, e quasi morto e ben più che vivo. È, questa, una sala parrocchiale, vicino casa, che frequentavo da giovane; ha delle finestre di formato normale che si aprono sull’esterno. Fuori, bambini con le gote rosse, svizzeri, le bocche disegnate da sbuffi espressionisti di cioccolato appena addentato, stanno coi nasi schiacciati contro queste finestre, come se guardassero avidamente, dentro una pasticceria, dolci viennesi.

El boligrafo boliviano 20

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di Silvio Mignano

Trovate il perimetro dell’allegria,
la superficie della libertà,
il volume della felicità…
Quest’altro poi
è un po’ troppo difficile per noi:
Quanto pesa una corsa in mezzo ai prati?

Gianni Rodari, problemi di stagione

11 giugno 2008

Il taglio della mano precipita, coltello opaco che fende il fluido, generando un’esplosione silenziosa di sfere tralucenti che mi vengono incontro, catturando e sparandomi in faccia la luce obliqua dell’ultima parte del giorno. Quattro, la destra, la sinistra, cinque, la destra, la sinistra, sei, torsione dello sternocleidomastoideo, la bocca si apre a cercare l’aria, l’arco della bracciata segue il disegno del compasso e affonda davanti ai miei occhi, subito raggiunto – o meglio, sostituito – dall’altro avambraccio.

Paolo Giordano, la solitudine della letteratura maggiore

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di Mauro Baldrati

“Ed è vero che sul piano dell’espressione la testa bassa si collega alla foto” scrivevano nel 1975 Deleuze e Guattari nel prodigioso Che cos’è una letteratura minore? In effetti i personaggi – i due personaggi – del romanzo di Paolo Giordano hanno la testa bassa, sono personaggi laterali, solitari, piegati dalla vita e dai propri destini.

Photoshoperò- video journal turineis

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Questo lo dedico a voi indiani, amici, innanzitutto, poi compagni.
E a coloro che quel giorno manifestavano davanti alla Rai di Torino per ottenere un servizio più che dovuto. Appello alla Rai, allora. Visto che ormai nessuno ha più i titoli, sti cazzi di sottotitoli li vogliamo mettere?
effeffe

Il Tipo Peggiore In Assoluto

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di Giuseppe Zucco

Potrei dirti che Il Tipo Peggiore In Assoluto lo trovi in libreria. Potrei anche sostenere che Il Tipo Peggiore In Assoluto ce l’hai di fronte, dentro l’involucro liscio, muscoloso, ben rasato del Qui Presente. Potrei anche avanzare, senza lasciarmi prendere da alcuno scrupolo, di essere io Il Tipo Peggiore In Assoluto che potresti trovare acquattato, pronto a qualsiasi cosa, dietro le gigantesche pile promozionali dei libri appena pubblicati. Ma questo non cambierebbe le cose.

Scrivo questo romanzo perché ho bisogno di soldi

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[Il brano che segue è stato pubblicato su Vibrisse il 24.12]

di Giulio Mozzi

[In relazione all’articolo di Demetrio Paolin Che cosa fa di uno scrittore uno scrittore, a sua volta riferito all’articolo di Franz Krauspenhaar in Nazione indiana Siamo i Fangio della cultura che non paga, che a sua volta si riferiva a un articolo sulla proposta di Sciopero dell’autore – pubblico questo testo che è, al momento, più o meno il primo capitolo del romanzo al quale sto lavorando da anni. Il titolo del romanzo è: Discorso attorno a un sentimento nascente. Il capitolo non ha titolo. Ovviamente il testo va letto per quello che è: un brano di romanzo, nel quale parla un personaggio la cui biografia e le cui opinioni sono frutto di pura invenzione. gm]

Scrivo questo romanzo perché ho bisogno di soldi. Ne ho un bisogno disperato. Io non sono mai stato attaccato ai soldi. È per questo, forse, che non ne ho. Non sono mai stato capace di mettere i soldi in cima ai miei pensieri. Non credo di avere mai buttati via i miei soldi. Ho sempre pensato che se avessi sempre lavorato, avrei avuti sempre i soldi. Ho sempre risparmiato. Sono stato educato al rigore. Ho accettata l’educazione al rigore che mi è stata impartita. Ho sempre pagate le tasse. Ho sempre pagati i contributi volontari. Mi sono fatto un’assicurazione sulla vita. Ho regolarmente comperati i Buoni di Risparmio Postale. Non sono mai vissuto alla giornata. Mi sono sempre sentito tranquillo. Lavoravo, guadagnavo, pagavo le tasse i contributi l’assicurazione, comperavo i Buoni di Risparmio Postale. A volte andava meglio, a volte andava peggio.

A Gamba Tesa: H.P.

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Arte dell’oblio, Tempo che passa

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[Si pubblica qui l’editoriale che Enrico De Vivo ha scritto in occasione dell’uscita dell’ultimo numero di Zibaldoni.]

di Enrico De Vivo

L’Italia, la Romania, Napoli e la Sicilia resteranno esattamente dov’erano l’anno passato. Godranno di sogni ben profondi verso fine quaresima, talvolta avranno le traveggole col sole a picco

– François Rabelais, “Predizione pantagruelina per l’anno perpetuo”

A guardarsi in giro, di questi tempi, è pieno di gente che mostra di sapere come andrà a finire. Potrebbe dirsi, la nostra, un’epoca di astrologhi e di aruspici. Sviscerano le scienze economiche, e ti promettono che prima o poi andrà meglio, basta avere pazienza e fare quello che ti ordinano; sviscerano le scienze politiche, e ti dicono quanti governi buoni e quanti cattivi si avvicenderanno sui troni del mondo; sviscerano le scienze mediche, e ti dicono in che percentuale saremo ancora umani e in che percentuale no, aggiungendo magari la promessa della vita eterna. Scrutano con acume anche le scienze morali, e naturalmente sanno già chi starà dalla parte del giusto e chi invece sarà irrimediabilmente perduto.

Ce ne sono di Buoni (da cantare con i parenti padani e devoti)

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di Didier Super

[youtube:http://fr.youtube.com/watch?v=ODXOvPrCuUs]

ANIMAzioni#05: “The Christmas Card” [1968] di Terry Gilliam

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D: Se ti reincarnassi in uno dei personaggi di Monty Python, quale vorresti essere?

TG: Vorrei essere il piedone animato. Perchè no? E’ l’entità onnipotente che calpesta tutto.

da AN INTERVIEW WITH TERRY GILLIAM

La felicità di oggi

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Snowman

È impossibile prevedere chi sarà, o che cosa ci porterà,
ma qualunque cosa sia, è sempre esattamente quello che ci vuole.
Carne, R.L. OZEKI

di Chiara Valerio

Quando entri in casa sei già morto.
Non puoi saperlo perché non lo sa nessuno. E se fino a ieri sera eri speciale, adesso che è mattina, sei come gli altri. Ma non sai nemmeno questo. Tuo figlio ha sei anni e i capelli biondi. Mentre lasci cappotto, giacca e sciarpa sull’attaccapanni, pensi alle domeniche di sole con il naso tra i capelli di tuo figlio. Sottili come stelle filanti. Hai provato a ricordarglielo mentre spiegavi perché, per l’albero di Natale, avevi comprato molte stelle filanti dorate e nemmeno un festone. Si è imbronciato quando non ha visto i festoni e tu, sorridendo, hai provato lo stesso a spiegargli perché con quelle decorazioni l’albero gli avrebbe somigliato di più. Come se i bambini dovessero somigliare agli alberi e rinascere a ogni primavera. Ti fermi perché la sciarpa che pende da un lato ti disturba, la aggiusti, e pensi che da cinque primavere è come se tuo figlio rinascesse, per quanto cambia. Di più, è come se ogni mattina fosse primavera.

Buon Natale!

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The Sensational Alex Harvey Band – There’s no light on the Christmas tree mother

The mobs in town
And the guns are out
And Louie knows what it’s all about
He’s gunning down the cops with machinegun tops
Moving in a black sedan
A stickup worth a hundred grand
Headline sensation:
A payroll grab in the union station

(Chorus):

Now there’s no lights on the christmas tree mother
They’re burning Big Louie tonight
There’s no electricity mother
They’re burning Big Louie tonight

Viaggio nell’insostenibile malinconia delle merci [1]: IL PARADISO

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di Orsola Puecher

 

Il negozio si chiama lI Paradiso de…. In vetrina spicca insieme ad altri strani gingilli l’abitino Miss Christmas, € 47,50, fra un’intermittenza di lucette, del tipo musicale, a forma di campanelle che baluginano da lontano nella piazza buia e vuota della Cattedrale, diffondendo per l’aere dell’imbrunire l’eco elettronico e swingante di una Jingle Bells triste per troppa pretesa allegria natalizia.

Insomma, questi poveri cristiani…

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Vorrei sapessero che già il dio Mitra nasceva da una vergine in una grotta in concomitanza con il solstizio di inverno e veniva adorato dai pastori. Ma i sacerdoti del dio Mitra scelsero quella data perché nei precedenti secoli e millenni quello era stato il giorno della celebrazione della nascita di Osiride, e in altre civiltà di Attis, di Adonis, di Dioniso. Quindi papa Giulio I che, nel IV secolo, scelse per il natale cristiano il 25 dicembre, non fece che inserire la nuova divinità nella consolidata tradizione romana della festa del Sol Invictus, capace di “risorgere” proprio mentre sembra che stia per scomparire. Vorrei sapessero che “figlio di Dio” era già un appellativo pagano e che la divinizzazione di Gesù procedette parallelamente (II-V secolo d. C.) alla divinizzazione da parte pagana degli imperatori defunti, mentre l’imperatore vivente era chiamato, per l’appunto, “figlio di dio”.

Nella foto: DIONISO in croce su una medaglia con la scritta BAKKI: croce sormontata da una mezza luna che ricorda Tanit.