a Fabrizia Ramondino
Questo primo pensiero è stato l’inizio della consapevolezza. Ho sollevato un po’ la testa e mi sono accorta di essere vicinissima a riva.O non ero andata così lontano o la corrente spingeva in quella direzione. Avevo paura di girarmi per fare, come prima, il crawl. E di muovere le braccia allargate che mi aiutavano a mantenermi a galla. Sbattendo senza forza le gambe ho raggiunto quasi la riva. Ho avuto la tentazione di girarmi per arrivare prima, ma tutto intorno vorticava, ormai non più solo il cielo, anche gli scogli. Perciò, rimanendo nella stessa posizione e sbattendo sempre più fiaccamente le gambe, mi sono fermata soltanto quando ho avvertito che la testa e e spalle toccavano la sabbia. Nemmeno allora ho osato girarmi. Nella posizione di una partoriente, facendo leva sui piedi mi sono allontanata dall’acqua, e poi ancora più su, finché non ho sentito i ciottoli sotto la schiena.














