dedicato a Jean Claude Michéa
Cenetta familiare: mi raccomando, a tavola, non parliamo di elezioni!!
Cercare le ragioni della sconfitta della sinistra – Ridere oggi in Italia
di Christian Raimo
Nell’ultimo film di Carlo Verdone Grande, grosso e Verdone, per la prima volta sullo schermo viene rappresentato comicamente un personaggio cardinale della nuova antropologia italiana. Il burino che si atteggiava da Elvis con la spider di Un sacco bello, diventato il coatto che lo “faceva strano” in Viaggi di nozze, qui si è trasformato in Moreno Vecchiarutti, gestore di un negozio di telefonia, che insieme alla moglie Enza cerca di uscire da una crisi di coppia e di ritrovare qualsiasi dialogo con il figlio quattordicenne che vive solo di calcio, e invece di “sì” e “no”, risponde tirando fuori il cartellino giallo e quello rosso. L’elemento che riesce a ritrarre perfettamente Verdone è che Moreno pur avendo cinquant’anni non è un adulto: rispetto al figlio non mostra alcuna differenza generazionale, non ha alcun contenuto educativo da offrirgli, e soprattutto si veste come un ragazzino – ossia (non so se avete presente), come si veste la maggior parte dei cinquantenni volgarotti da maggio in poi in Italia: maglietta attillata, pantaloni corti sotto al ginocchio e ciabatte.
«Quindici» colpisce ancora
di Andrea Cortellessa
Esce in libreria, nell’«Universale Economica» Feltrinelli, Quindici. Una rivista e il Sessantotto, un’ampia antologia della rivista uscita fra il ’67 e il ’69. L’ha curata Nanni Balestrini, io ho scritto una postfazione che s’intitola Volevamo la luna. Non se n’è mai stato con le mani in mano, Balestrini. Ma a settantatré anni vive un periodo di straordinario dinamismo. Alla fine del 2007 ha riproposto – per le edizioni DeriveApprodi che da qualche anno stanno ristampando l’intera sua opera narrativa – un altro splendido reperto dei più fulgidi Sixties, il «romanzo multiplo» Tristano che per l’occasione ha remixato e, grazie a una macchina digitale della Xerox, stampato in più di tremila esemplari ciascuno diverso dall’altro (ciò che nel ’66 non era tecnicamente possibile). L’esperimento ha destato grande interesse, non solo e non tanto da parte dei letterati quanto di filosofi, semiologi, persino giuristi ed economisti: i quali hanno di che ragionare sulle implicazioni che questo gesto comporta nel nostro modo di concepire un libro o una qualsiasi opera dell’ingegno (se ne parlerà il 17 e il 18 maggio, a Venezia, in un convegno promosso da Paolo Fabbri allo IUAV). Balestrini intanto continua, sempre forbici alla mano, la sua sorprendente attività di artista visivo, pure all’insegna della combinatoria dei linguaggi (al festival di poesia di Parma, il 18 giugno, si inaugura una sua antologica). L’ho incontrato a Roma, nella sua casa di Via Merulana.
Cos’è il degrado?

[da ieri fino a venerdì prossimo a Fahrenheit su radio tre, attorno alle 17.30, mando una lettera agli ascoltatori della trasmissione. Questo è quello che ho detto oggi.]
di Gianni Biondillo
Care ascoltatrici e cari ascoltatori,
Mi ricordo che aprirono il cantiere che la mia prima figlia ancora faceva l’asilo nido. Nel frattempo ha terminato i tre anni della scuola materna e ha frequentato, con successo, la prima elementare. Ora è in seconda. E il cantiere è ancora lì: parcheggio sotterraneo in via Benedetto Marcello, Milano, Italia.
Terra! Grande, piccola editoria

Sulla scia di quanto cominciato qui,ho chiesto allo scrittore Angelo Petrella di parlarci di un esperimento editoriale in atto, a Napoli, anzi a Est della città.
AD EST DELL’EQUATORE: UNA NUOVA CASA EDITRICE (A NAPOLI)
di
Angelo Petrella
In un mercato come quello napoletano, dove regnano incontrastati i famigerati editori “a pagamento”, il progetto di una piccola casa editrice può apparire davvero ambizioso. Soprattutto se a realizzarlo sono due fratelli poco più che ventenni. Ciro e Marco Marino hanno infatti da poco aperto una casa editrice a Ponticelli, nel cuore della Napoli “sporca”, in un ex laboratorio tipografico nel retro di una sartoria.
Nasce Il Sottoscritto – sito e rivista culturale online
E’ da poco in rete una nuova e importante realtà culturale del web. E’ un sito che nasce compiendo i primi passi nel web e guardando alla possibilità di una prossima versione cartacea. Al sito si affianca una rivista on line omonima, scaricabile (è già disponibile il primo numero). Il nome, Il Sottoscritto, è piaciuto perché implica l’idea di scrittura come anche suggerisce un’accezione di identità autorale. Forse è un po’ dada, ma ha superato l’esame di gradimento dei collaboratori.
VivaVoce#01: Thomas Stearns Eliot [1888–1965]

[T. S. Eliot in un ritratto di Percy Wyndham Lewis (1882 – 1957)]
The Love Song of J. Alfred Prufrock
letta dalla viva voce di Thomas Stearns Eliot – con ironia sottile –
pause e tensione drammatica da monologo teatrale

Let us go then, you and I,
When the evening is spread out against the sky
Like a patient etherized upon a table;
Let us go, through certain half-deserted streets,
The muttering retreats
Of restless nights in one-night cheap hotels
And sawdust restaurants with oyster-shells:
Streets that follow like a tedious argument
Of insidious intent
To lead you to an overwhelming question. . . 10
Oh, do not ask, “What is it?”
Let us go and make our visit.
Angelo Maria Ripellino (1923-1978)
Ripellino muore il 21 aprile del 1978. Lo ricordiamo con una prosa tratta dal volume: Oltreslavia. Scritti italiani e ispanici (1941-1976), a cura di Antonio Pane, Istituto Euro Arabo di studi superiori, Mazara del Vallo, 2007.
Giovedì 24 si terrà alla Casa delle Letterature (Piazza dell’Orologio 3, Roma) la presentazione di due nuovi volumi ripelliniani, entrambi a cura di Antonio Pane. Interverranno Corrado Bologna, Alessandro Catalano, Andrea Cortellessa e Alessandro Fo. Qui l’invito.
InVerse – Italian Poets in Translation
Lemon Tree Courtyard
April 22-23, 2008
8:00 PM
Tuesday, April 22
SIlvia Bre / Nanni Cagnone / Maria Grazia Calandrone / Gabriele Frasca / Giulio Marzaioli
Wednesday, April 23
Jolanda Insana / Paola Loreto / Andrea Raos + Kathleen Fraser / Vito Riviello / Luigi Socci
John Cabot University
Via della Lungara, 233 – 00165 Rome, Italy
Ph. +39 06 68 19 121 – events@johncabot.edu
Organized by
Brunella Antomarini/ Berenice Cocciolillo / Rosa Filardi
Api sull’AmbientFestival
Stasera a Brescia, alle 18:30, Ape-ritivo letterario al Nuovo Cinema Eden (entrata via Odorici) all’interno della prima edizione di AmbientFestival, festival cine artistico sulle tematiche ambientali.
Gherardo Bortolotti presenta Le api migratori (Salerno, Oèdipus, 2007) di Andrea Raos.
L’offesa

di Gianni Biondillo
Ricardo Menéndez Salmòn, L’offesa, trad. Claudia Tarolo, Marcos y Marcos, 2008, 152 pag.
Ci sono libri che ti capitano per caso fra le mani. Non sai di cosa parla, non conosci l’autore, non sai neppure perché, con tutto quello che si pubblica, lo porti a casa, lo apri, lo leggi. È che nel tempo, dopo aver deglutito funghi indigesti, si diventa scopritori di tartufi. Nel mare magnum di quello che si pubblica ogni volta fai una scommessa. Non è detto che la vinci, ma quando accade è sempre un piacere particolare, perché è fin troppo facile scommettere su chi già conosci.
Tè e tempo: il tè Pu’er
di Livio Zanini
Il fatto che il tè debba essere consumato fresco è cosa risaputa e pretesa dai cultori della bevanda. Ciononostante, spesso nei negozi e nelle case da tè vediamo disposti in bella mostra sulle scansie enormi caddy ricolmi di tè, i cui pedigree non danno alcuna indicazione sul periodo o addirittura sull’anno di raccolta.
Se possiamo in una certa misura permettere una deroga a tale principio per quanto concerne il tè nero, in quanto essendo stato fatto completamente ossidare in fase di lavorazione teme meno le ingiurie del tempo, non possiamo fare altrettanto con il tè verde. Quale vero e proprio “novello” tra i tè, va di norma consumato entro l’anno di produzione, adottando tutti gli accorgimenti che possano in qualche misura rallentare il suo inevitabile processo di invecchiamento e perdita di freschezza.
Il poema disumano di Luigi Nacci a Milano
| SI INSTALLA IL poema disumano A MILANO |
All’interno della rassegna POESIA PRESENTE
lunedì 21 aprile
alle ore 18
presso lo SPAZIOSTUDIO di Patrizia Gioia
via Paolo Lomazzo 13 – Milano
tel. 348.7498744
e-mail: abraxas7p@libero.it
Habeas corpus
di Alessandro Raveggi
A perpetual holiday is a good working definition of hell
(G. B. Shaw)
*
Perdere occasione di
è ovunque un perdere
del tempo per,
per tempo si è fatto o almeno
pareva il tempo di farlo
di disfarlo
il gioco della girandola
senza sosta per
la mitica mitologia del tempo
e del guadagno, mitico!: accumulare,
accatastare l’attimo, di gran
lena, se sottrai un tassello,
crolla tutto, attento!
crolli tutto.
Hölderlin, una veduta
LA VEDUTA
Quando la dimorante vita degli umani va lontano,
dove lontano brilla il tempo della vite,
lì appresso è pure il campo vuoto dell’estate,
il bosco appare nel suo scuro tono.
Che natura completi il quadro delle stagioni,
ch’essa ristia, quelle scivolino via velocemente,
viene da perfezione; la sommità del cielo splende
agli umani allora qual fiorame che alberi incoroni.
Con umiltà
Scardanelli
24 maggio 1748
Spot dal mondo dei non luoghi
di Giancarlo Liviano d’Arcangelo
Buddie aveva fame.
Sentiva il suo stomaco irrispettoso che piagnucolava a colpi di singhiozzo balbuziente, e la tonalità ocracea del cielo disabitato che si perdeva poco più in là della sua massima lungimiranza visiva, era prova inconfutabile che il tempo di nutrirsi era sopragiunto. Si meravigliò del silenzio diffuso nel paesaggio, cactus ingobbiti e cespugli adusti color antracite, un silenzio mostruoso, che in incognito era riuscito ad appropriarsi della duna su cui la sera prima aveva deciso di organizzare l’accampamento parcheggiando con perizia la roulotte di famiglia. Quando Buddie si alzava dalla sua sdraio sgualcita e sondava il panorama con l’attenzione minuziosa di un telescopio di precisione, era come se stesse governando il destino.
Atei?: Altroché!
Libreria Utopia via Moscova 52 – Milano sabato 19 aprile h. 18:30 tel. 0229003324
ATEI?: ALTROCHÉ!
Prendendo spunto dall’infuocato libello di Arno Schmidt Ateo?: Altroché! (a cura di D. Borso e D. Pinto, Ipermedium ed.), converseremo con Dario Borso ed Emanuele Ronchetti sulle ragioni dell’ateismo, e verseremo alla Mescita Vini Emma Goldman.
io vorrei, non vorrei ma se puoi

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Dizionario dell’incertezza
di
Lucio Saviani
1. INSICUREZZA, PRECARIETÀ
Onde anomale del consenso, picchi imprevisti del desiderio, improvvise voragini della speranza. Vecchi mercati che si riaprono e nuove frontiere che si chiudono. Per un muro che crolla, molte città che si dividono. Linee di confine interrate che riemergono. Frontiere che si spostano con armate, ambasciate e basi nucleari. Città insicure che si riprendono il loro vecchio nome e nazioni che se ne inventano uno nuovo. Nell’arte, nella scienza, nella riflessione filosofica, nel modo di intendere il fare politico e nei tentativi di costruire una effettiva democratizzazione del sapere, i problemi tradizionali incontrano uno sconvolgente ma anche seduttivo punto cruciale, di crisi, drammatizzato dal rapido, precario e spesso incontrollabile mutamento dei contesti socio-politici, così come dal crollo di tante certezze ideologiche.
Stabat mater dolorosa
da “Latino Mistico”
traduzione di Roberto Rossi Testa
Nino Aragno Editore
‘Stabat mater dolorosa’ (1736)
Al Museo del Louvre, in una delle sale dedicate alla scultura del Medioevo, si trova un bassorilievo italiano del XV secolo, in terracotta policroma, che tenterò qui di descrivere. Sullo sfondo dorato si vedono la Vergine e il Bambino Gesù; entrambi hanno l’aria sgomenta e recano aureole su cui si leggono profezie a loro riguardo. Ambedue hanno lo sguardo perduto, rivolto all’infinito e all’abisso, e innanzi ai loro occhi si aderge il Calvario.
Afro Tondelli, Lauro Farioli, Marino Serri, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi
di Antonio Sparzani
La primavera e l’estate del 1960 sono segnate in Italia dalle manovre autoritarie del governo Tambroni (l’operazione “Ippocampo”) e dal susseguirsi di manovre militari dei paesi della NATO. Dopo la caduta, il 24 febbraio 1960 del Governo Segni, si apre una lunga crisi, risolta col varo del governo Tambroni con il voto determinante del Movimento Sociale Italiano, partito della destra estrema e diretto erede della Repubblica Sociale Italiana. Per il 1° luglio l’MSI indice provocatoriamente un congresso a Genova, città simbolo della resistenza antifascista. La reazione popolare è immediata: a Genova è sciopero generale e durissimi scontri seguono le cariche della polizia. Nonostante il trasferimento del congresso missino, la protesta dilaga e dimostrazioni si svolgono in tutta Italia duramente attaccate dalla polizia. Una decina di dimostranti rimangono uccisi, centinaia sono feriti. Il giorno seguente la strage di Reggio Emilia uno sciopero generale blocca il paese. Ai funerali partecipano nel massimo ordine oltre 150.000 persone, mentre le forze di polizia rimangono nelle caserme. Il 19 luglio Tambroni rassegna le dimissioni e le forze neofasciste rimangono ai margini della vita politica italiana fino al 1994. Guardatevi questo, e ascoltatevi questo.
Oggi abbiamo al governo del paese Mussolini, Ciarrapico, Calderoli oltre al loro ultratambroniano organizzatore.



