di Giorgio Vasta
Seconda intervista sull’editing e il sistema editoriale. Le sei domande sono sempre le stesse dell’altra volta. Le risposte sono di Giulio Mozzi, curatore della collana Indicativo Presente per l’editore Sironi e del progetto editoriale vibrisselibri.
Proviamo a partire da una definizione secca: che cosa si intende per editing?
Non so che cosa “si intenda”. So che cosa intendo io. (Di definizioni ne ho sentite tante, e nessuna mi soddisfa). Intendo: un lavoro che inizia nel momento del primo contatto tra l’autore e l’editore, e termina quando si manda in stampa. In questo lavoro l’autore e l’editore possono avere lo stesso scopo, o scopi diversi. Il caso in cui gli scopi sono diversi non mi interessa (e non dovrebbe neanche esistere, secondo me: ma esiste, e se esiste è perché l’autore o l’editore o entrambi sbagliano).
Ovviamente la situazione ideale è quella in cui l’opera proposta all’editore è tale, che l’editore può solo fare un inchino di rispetto.








