Ecco dunque la terza poesia di Billy the Kid di Jack SPicer, nella sua versione originale e nella mia traduzione francese. Ogni settimana, continuerò a dare una nuova poesia. Vi propongo un grande contributo di traduzione: tradurre al vostro giro l’integrità di questo libro – che conta cinque pagine – nel massimo di lingue. Ben sicuro, molte traduzioni possono essere fatte nella stessa lingua.
A voi…
Voici, donc, le troisième poème de Billy the Kid de Jack Spicer, dans sa version originale et dans ma traduction française. Chaque semaine, je continuerai à donner un nouveau poème. Je vous propose un grand concours de traduction : traduire à votre tour l’intégralité de ce livre – qui compte cinq pages – dans le maximum de langues. Bien sûr, plusieurs traductions peuvent être faites dans la même langue.
À vous…
(Eric Suchère)

In un’intervista recente, parlando a proposito del suo ultimo libro intitolato Finestre di Manhattan, Antonio Muñoz Molina ha detto che “la situazione perfetta per uno scrittore è quella di poter vedere senza essere visto. Io non mi stanco mai di stare alla finestra o di passeggiare”. La frase dell’autore andaluso non è particolarmente arguta o memorabile, e tuttavia ha il pregio di indicare due tra i più diffusi modelli rappresentativi del Realismo nell’arte e nella letteratura contemporanee. Gli incunaboli di questi modelli risalgono più o meno agli stessi anni (1835-40), e sono dei racconti ambientati a Londra opera di scrittori americani. Si tratta de L’uomo della folla di Edgar Allan Poe e di Wakefield di Nataniel Hawthorne.