di Antonella Falco
La Garduña è una leggendaria società segreta di matrice criminale che avrebbe svolto la sua attività in Spagna e nelle colonie spagnole del Sudamerica in un arco di tempo compreso fra la metà del XV e il XIX secolo. Proprio alla Garduña è dedicato un interessante saggio di Marta Maddalon e John Trumper dal titolo La costruzione del racconto: la “vera” invenzione della Garduña, uscito sul numero...
di Giulio Cavalli
(Giulio Cavalli, dopo anni di teatro, inchieste e impegno civile che lo obbligano ancora oggi a vivere sotto scorta, pubblica, scritto con la stessa rabbia e lucidità, il suo primo romanzo: Mio padre in una scatola da scarpe. Il libro è da qualche giorno in libreria e l'autore ci regala qui un estratto dal secondo capitolo. Noi per questo lo ringraziamo. G.B.)
La mattina presto. Per Michele può esserci il caldo più...
Minacciosità mafiosa (quasi) accidentale di un avvocato
Un tempo ormai lontano ci fu una celebre sentenza che certificò un “malore attivo” quale causa del volo accidentale fuori dalla finestra di un ferroviere anarchico mentre lo stavano interrogando alla questura di Milano.
Pochi giorni orsono un’altra sentenza controversa non decretava – per fortuna - che il malcapitato Stefano Cucchi era deceduto per autolesionismo e proprio rifiuto a alimentarsi, bensì mandava tutti...
(Giovedì prossimo è in uscita per Guanda Nel nome dello Zio, il nuovo romanzo di Stefano Piedimonte, il quale gentilmente ci regala l'anteprima, qui di seguito, del quinto capitolo. G.B.)
di Stefano Piedimonte
Lo Zio era seduto al « tavolino reale » del bar Magna Grecia, una struttura imponente costruita sul litorale di Varcaturo imitando le linee (e la grandezza) del Partenone, sorta da un giorno all’altro in un’area destinata...
(ANSA) - NAPOLI, 21 LUG - Il Tribunale di Napoli ha dato ragione a Roberto Saviano respingendo l'accusa di plagio da parte di alcuni quotidiani campani.
'A volte la verità' e' più' forte del fango', il commento dello scrittore. Secondo gli editori dei quotidiani Cronache di Napoli e Corriere di Caserta, Saviano avrebbe usato per 'Gomorra' parti di loro articoli. Il Tribunale ha invece condannato gli stessi editori per aver...
di Roberto Saviano
Raccontano che la crisi rifiuti è risolta. Che l'emergenza non c'è più. Gli elenchi dei soldati di camorra e 'ndrangheta arrestati dovrebbero rassicurare che la battaglia è vinta. O almeno, questa è la versione. Molto distante, però, da ciò che realmente accade. Ogni anno Legambiente attraverso il suo Osservatorio ambiente e legalità produce storie e numeri: "Ecomafia".
Quello dei rifiuti è uno dei business più redditizi che negli...
di Evelina Santangelo
«Il silenzio è complice»; «la mafia pratica l'isolamento come una precisa strategia di indebolimento di chi la vuole contrastare»; «la mafia è una subcultura che si può sconfiggere solo con una presa di coscienza culturale collettiva, una mobilitazione sociale e civile».
Molti della nostra generazione (al sud, almeno) sono cresciuti con questi insegnamenti, se ne sono nutriti, ne hanno fatto parte integrante della propria identità, li hanno sentiti...
di Roberto Saviano
"LA disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile. E questa disperazione avvolge il mio paese da molto tempo". È una riflessione che Corrado Alvaro, scrittore calabrese di San Luca, scrisse alla fine della sua vita. E io non ho paura a dirlo: è necessario che il nostro Paese chieda un aiuto. Lo dico e non temo che...
Questo accadeva a Palermo appena qualche mese fa (il 12 dicembre 2009), all'assemblea del Popolo delle Agende Rosse convocato in Via d'Amelio...
di Evelina Santangelo
di Carmen Pellegrino
Come si racconta una morte? E una morte tragica? E una morte “per sbaglio”? Come si portano in superficie trafitture, lacerazioni, smottamenti di coscienza che lasciano un irrimediabile senso di umiliazione e vergogna? C’è come un senso di straniamento sottile nel descrivere una morte, c’è come una resistenza emotiva da vincere, cercando segmenti narrativi che riducano lo iato profondissimo tra reticenza e condivisione. C’è questo nella breve...
di Roberto Saviano
MI è capitato nella vita di fare pochissimi giuramenti a me stesso. Uno di questi, che non riuscirei a tradire se non vergognandomi profondamente, è difendere la memoria di chi nella mia terra è morto per combattere i clan. Ho giurato a me stesso sulla tomba di Don Peppe Diana il giorno in cui alcuni cronisti locali, alcuni politici e diversa parte di quella che qualcuno chiama...
di Maurizio Braucci
“Qui non lo lascio. No!” ha detto Mirela, la moglie di Petru Birladeandu, il suonatore ambulante rumeno, ucciso dai killer della camorra il 26 maggio scorso, vittima innocente durante un’azione di rappresaglia criminale nel pieno centro di Napoli. Una settimana fa, Mirela è fuggita in Romania con i due figli e ha disposto che le spoglie del suo caro siano rimpatriate al più presto, lamentando così il...
di Evelina Santangelo
Maurizio Braucci ne parla qui. e qui hj
Napoli, Montesanto, 26 maggio 2009, ore 19.
Un uomo con una fisarmonica in spalla, accanto a lui una ragazza. Camminano verso la stazione Cumana di Montesanto.
Un corteo di 4 centauri sfilano contromano davanti alla telecamera della video sorveglianza all’esterno di quella stessa stazione. Non c’è l’audio, ma si capisce che i motori rombano nel traffico cittadino dell’ora di punta.
Nella controluce, s’intravedono...
di Giuseppe Montesano
Un mare di retorica spesso ha tentato di usarlo per i fini più diversi, un mare di retorica ha spesso tentato subdolamente di levargli ogni efficacia fingendo di glorificarlo, un mare di retorica ha velato le verità taglienti che ha detto e scritto sull'economia e sulla politica, un mare di retorica è passato in questi anni su Roberto Saviano nella speranza di occultarlo nella grande festa dello...
di Maurizio Braucci
Petru Birladeandu, il suonatore ambulante rumeno, è stato commemorato giovedì scorso da un presidio di associazioni e collettivi che si è tenuto nello stesso quartiere Montesanto dove il 33enne è stato ucciso dai killer della camorra il 26 maggio. E’ morto con ancora addosso la sua fisarmonica, per alcune ore si è pensato che fosse lui l’obiettivo del raid, Petru invece era uno che si guadagnava da...
foto di Luigi Caterino
di Roberto Saviano
Chi racconta che l'arrivo dei migranti sui barconi porta valanghe di criminali, chi racconta che incrementa violenza e degrado, sta dimenticando forse due episodi recentissimi ed estremamente significativi, che sono entrati nella storia della nostra Repubblica. Le due più importanti rivolte spontanee contro le mafie, in Italia, non sono partite da italiani ma da africani. In dieci anni è successo soltanto due volte che...
di Giuseppe Catozzella
Un uomo giace sdraiato a terra accanto allo spigolo del marciapiede. Ha la testa coperta da un telo bianco chiazzato al centro di rosso rappreso. Sparato in faccia, come i codardi camorristi usano fare, colpendo da due passi chi neppure può difendersi.
È una grande fotografia, quella che sta sul ledwall semovibile e luminoso, nello studio TV3 di corso Sempione stracolmo di ragazzi. Roberto Saviano sta un...
Colloquio di immaginario tra un camorrista e Raffaele Marino Procuratore Aggiunto a Torre Annunziata
di Raffaele Marino e Arcangeli Ferri
Salve signor procuratore, scusi il disturbo. Sono un camorrista e vorrei chiederle un consiglio. Come faccio a entrare nel business dell’immondizia?
Caro signor camorrista, siamo in emergenza e quindi lei si trova in una situazione molto favorevole. Approfitti e non si lasci sfuggire il momento.
Mi scusi, signor procuratore, ma non siamo...
di Helena Janeczek
Nella città un tempo nota come Bombay, un cuoco romano ha rischiato la vita per portare il latte alla sua bambina di sei mesi, tappata in una stanza con sua madre, alimentata per tutta la durata dell’assedio di biscotti al cioccolato trovati nel frigobar. Coperto alle spalle dagli agenti indiani, Emanuele Lattanzi, chef all’Hotel Oberoi che appartiene alla catena Hilton, ha raggiunto la sua famiglia con addosso...
di Maurizio Braucci
“Quinto comandamento. Tu non uccidere.”. Il foglio bianco è attaccato sul muro di fianco alla saracinesca serrata, tra pagine di preghiere coraniche. La scrittura a mano, frenetica, ad inchiostro blu, continua per una ventina di righe “Cari fratelli africani, perdonateci se siamo una razza di cani muti e anche sordi”. In calce, per testimoniare che non è vero che siamo tutti uguali, la firma è “una cristiana...
Rosaria Capacchione: Io, condannata a morte e a vivere sotto scorta
di
Fulvio Bufi
Francesco Sandokan Schiavone le scrisse una lettera piena di maleparole. Era ancora latitante, ma la busta aveva un timbro postale di Napoli, quartiere Secondigliano, quello dove anni dopo si sarebbero scannati i Di Lauro e gli scissionisti. Rosaria l’ha ritrovata di recente. Una sequela di oscenità in corpo 11. È una delle poche che non ha consegnato ai...
di
Davide Vargas
Questa sera sto bene.
Larissa ha appena pulito la casa. E’ un armadio la vecchia Larissa con i suoi occhi del colore dell’acqua, appena mette piede fuori di qui accende una sigaretta che divora come fosse un gelato. Poi sale in bicicletta e spinge sui pedali forsennata. Viene da una terra fredda ed è sempre sbracciata. I muri sono bianchissimi rinfrescati dai pittori padre e figlio che in...
di Helena Janeczek
Dopo le ultime notizie su un possibile attentato a Roberto Saviano in stile “Strage di Capaci”- far saltare con l’esplosivo le macchine blindate sull’autostrada Napoli –Roma - e dopo l’intervista di “Repubblica” in cui dice di voler lasciare per un po’ l’Italia per riprendersi la sua vita, si è scatenata una gara di solidarietà di dimensioni impressionanti. Iniziative sui social network, letture collettive in piazza di...
di Gianni Barbacetto
I boss stanno a cento passi da Palazzo Marino, dove il sindaco di Milano Letizia Moratti lavora e prepara l’Expo 2015. O li hanno già fatti, quei cento passi che li separano dal palazzo della politica e dell’amministrazione? Certo li hanno fatti nell’hinterland e in altri centri della Lombardia, dove sono già entrati nei municipi. Comunque, a Milano e fuori, hanno già stretto buoni rapporti con gli...
di Riccardo Orioles
Anche oggi Marco ha preso il motorino, è uscito di casa e se n'è andato in cerca di notizie. Ha lavorato tutto il giorno e poi le ha mandate in internet a quelli che conosce. Fa anche un giornaletto (Catania Possibile) di cui finalmente anche i lettori hanno potuto vedere un numero (il primo solo i poliziotti incaricati di sequestrarlo in edicola) con relative inchieste. Non ci...
di Giuseppe D'Avanzo
"Andrò via dall'Italia, almeno per un periodo e poi si vedrà...", dice Roberto Saviano. "Penso di aver diritto a una pausa. Ho pensato, in questo tempo, che cedere alla tentazione di indietreggiare non fosse una gran buona idea, non fosse soprattutto intelligente. Ho creduto che fosse assai stupido - oltre che indecente - rinunciare a se stessi, lasciarsi piegare da uomini di niente, gente che disprezzi per...
di Marilù Musto
«Non sappiamo niente!» è stata la frase dei familiari di Stanislao Cantelli rivolta a chiunque nella tarda mattinata di ieri si avvicinasse anche solo per fare le condoglianze. «Non sappiamo niente!» è stata anche la risposta che la polizia e i carabinieri hanno ricevuto da tutti coloro che si trovavano su corso Umberto I, nel vicino bar caffetteria e cornetteria, al momento del delitto. Il muro di...
Mano libera ai killer per sfidare lo Stato
di
Rosaria Capacchione
Uno schiaffo allo Stato. Una risata lugubre, lunga quanto una raffica di mitra, che azzera l’ottimismo seguito alla retata di Casal di Principe e all’arresto dei tre killer della strage nella sartoria. I Casalesi sconfitti? Niente affatto, hanno detto. Vivi e vegeti, forti quanto prima, più pericolosi di prima. Cani arrabbiati, li definiscono gli investigatori. Assassini eccitati da sangue e cocaina,...
di Roberto Saviano
I RESPONSABILI hanno dei nomi. Hanno dei volti. Hanno persino un'anima. O forse no. Giuseppe Setola, Alessandro Cirillo, Oreste Spagnuolo, Giovanni Letizia, Emilio di Caterino, Pietro Vargas stanno portando avanti una strategia militare violentissima. Sono autorizzati dal boss latitante Michele Zagaria e si nascondono intorno a Lago Patria. Tra di loro si sentiranno combattenti solitari, guerrieri che cercano di farla pagare a tutti, ultimi vendicatori di una...
La poesia che segue, a lungo meditata, dopo la visione del film capolavoro, credo possa accreditarsi non solo come poesia ma anche come prosa. Basta non andare daccapo. La dedico a Franz e Gianz.
effeffe
Perché John Wayne non c'ha la pensione e manco il mutuo
John Wayne si scola il whisky nel saloon pure tarocco
Non c'ha mica il letto John Wayne dorme vicino al cactus
John Wayne sferra cazzotti meglio di Clemente...