
A gamba tesa, dispatrio
Lettre à un voyou. In memoria di Samuel P. le prof d’histoire
by
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di Marco Viscardi
A un certo punto si fermò e taliò verso terra. Vitti la piazza, le case con la gente supra i tetti che accomenzava ad andarsene e in mezzo alla piazza vitti macari il palco e una cosa, una specie di sacco, che pinnulava dalla forca dunnuliando.… Leggi il resto »
una segnalazione di Romano A. Fiocchi
Domenico Della Monica, Sciascia uomo solo. La vita e le battaglie civili di uno scrittore “scomodo”, Comunità Casa del Giovane, novembre 2014.
Libro anomalo. Autore un medico, da trent’anni appassionato di letteratura, scrittore di saggi e di racconti alla Čechov, collaboratore di pagine culturali, insomma uno di quelli che il nostro Effeffe chiama “volontari della cultura”.… Leggi il resto »
di Giuseppe Schillaci
É saturnina la Luna, atra, melanconica, sospesa nell’attesa infinita della fine che non arriva mai.
Ma se malinconia è la storia, l’infinito, l’eterno sono ansia, vertigine, panico, terrore.
Lei, la Luna, ci salvò e ci diede la parola. … Leggi il resto »
Tra memorie e inquisizioni. La necessità di leggere Sciascia
Esce il secondo volume delle Opere. Che contiene scritti ancora attualissimi: dalla cronaca di Rosetta, giovane mondana milanese massacrata dalla polizia, all’Affaire Moro.
di Teo Lorini
Agli sciasciani di stretta osservanza la storia è nota: malato da tempo, Leonardo Sciascia non ebbe modo di veder stampata l’ultima sua opera, Una storia semplice, che tuttavia Adelphi riuscì a far arrivare in libreria proprio nel giorno – il 20 novembre 1989 – in cui l’autore di Racalmuto moriva.… Leggi il resto »
La nota stonata
di
Rosaria Capacchione
Siamo gente strana, noi giornalisti. Parliamo, discutiamo, prevediamo catastrofi che gli altri non riescono neppure a immaginare; puntiamo l’indice, noi illuminati, contro la retorica del mafioso buono che non c’è più, perché in effetti il mafioso buono è una categoria esistente solo nella vulgata, nel racconto delle gesta dei Beati Paoli che nessuno legge più da almeno cent’anni.… Leggi il resto »
di Domenico Talia
«Caro La Cava, … vorrei tanto leggere i suoi Caratteri: da anni seguo la Sua attività, e sempre ho letto le Sue cose con grandissimo gusto. …» Inizia così, con una lettera spedita il 3 Maggio del 1951 da Racalmuto (nell’entroterra della provincia di Agrigento) a Bovalino (sulla costa jonica della provincia di Reggio Calabria), il lungo e denso scambio epistolare tra Leonardo Sciascia e Mario La Cava durato quasi quarant’anni.… Leggi il resto »
da Archivio Partito radicale
Sciascia Leonardo – 4 settembre 1986
Processo Tortora: la valle del sonno1
di Leonardo Sciascia
SOMMARIO: un’analisi critica della requisitoria del Pubblico Ministero Armando Olivares contro Enzo Tortora nel processo di primo grado presso il tribunale di Napoli.… Leggi il resto »
(da «il Fatto Quotidiano» – giovedì 25 marzo 2010)
(RI)LETTURE
Lo scrittore siciliano e l’«infezione» di quest’Italia
di Evelina Santangelo
C’è un libro di Sciascia di cui è rimasto impresso nella mente anche di chi non lo ha mai letto un passaggio cruciale.… Leggi il resto »
[È stato da poco ripubblicato, dopo dieci anni, Settanta, testo che è stato riveduto e corretto nonché integrato di circa sessanta nuove pagine. Marco Belpoliti ci regala un capitolo in una versione ulteriormente più lunga e differente da quella pubblicata nella nuova edizione.… Leggi il resto »
Ora pro Anobii
di
effeffe
Un libro come un’ urna per le ceneri elette
L’originale di Laura
Di Vladimir Nabokov, Anna Raffetto (Traduttore), Dmitri Nabokov (Curatore)
Dalle prefazione del figlio Dimitri, il racconto dell’atelier del padre, delle cadute pericolose, si aprono misteriose pagine di una Letteratura assoluta, un romanzo incompiuto- ma quale romanzo non lo è?-… Leggi il resto »
Manhattan Experiment
di
Francesco Forlani
(La Camera Verde ProduKtion)
(extra)
Dove sono Jena, Snake, Plissken, Bob Hawk, Cabbie e Duke, l’eroe rapinatore, lo sbirro, il tassinaro e il Raiss? Uno cambiò nome tre volte, uno fu fatto generale, uno cadde su un ponte lavorando per tutti, uno morì sparato – tutti, tutti dormono, dormono, dormono a Manhattan.… Leggi il resto »
Mentre rileggevo Nero su Nero, di Leonardo Sciascia, mi sono imbattuto nelle pagine (193-194) in cui lo scrittore parla della sua amicizia con Pier Paolo Pasolini. Sono pagine che con intensità e sincerità raccontano ogni cosa condivisa, detta e soprattutto mai riferita.… Leggi il resto »
“Dove va la letteratura italiana?”
In occasione del ventennale dalla scomparsa del grande scrittore siciliano Leonardo Sciascia (novembre 1989), per 4 mesi la libreria UBIK espone dal 4 novembre in libreria in esclusiva nazionale un suo manoscritto originale inedito, mai pubblicato né esposto in visione (per gentile concessione del suo biografo, lo scrittore e giornalista del Corriere della Sera Matteo Collura, che ringraziamo vivamente), sul tema del futuro della letteratura italiana: un autentico gioiello letterario, pieno di ironia e di passione: la letteratura non deve avere casa ma stare all’aperto “…con orecchie intente, sguardo acuto, sospettosa, guardinga, insicura, con soprassalti e freddo nelle ossa…”… Leggi il resto »
“Immediatamente mi sento il calore della comunità operaia e proletaria, tutte le volte che mi calo il passamontagna”.
Toni Negri, Dominio e sabotaggio
Qualche tempo fa riflettevo su come nell’immaginario collettivo, spesso, restino impresse poche cose dell’intera vita e opera di un intellettuale, e di come quelle “poche cose” possano diventare argomento a sostegno di una tesi e di una posizione generalmente contro corrente e a modo suo originale rispetto alle idee dominanti.… Leggi il resto »
qui IL RACCONTO DEL VENERDI’: LA RIMOZIONE di Leonardo Sciascia letto da GianMaria Volonte’
di
Pasquale Vitagliano
«Ci mancano la penna e la spada di Leonardo Sciascia», ha scritto Vincenzo Consolo nel 2004 in un articolo su «Liberazione». Eppure, c’è il sospetto che al salotto buono della cultura italiana non manchi affatto quel “politicamente scorretto” che denunciò i “professionisti dell’antimafia”; quello che ebbe il coraggio di indicare nella figura del giudice-legislatore il pericolo di un potere fondato sulla virtù ma senza possibilità di verifica.… Leggi il resto »
A proposito di “l’oro della camorra” di Rosaria Capacchione
di
Francesco Forlani
“Il daltonismo consiste in una cecità ai colori, ovvero nell’inabilità a percepire i colori.(…)
Si definisce daltonica la persona che non riesce a distinguere colori di diversa lunghezza d’onda.… Leggi il resto »