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narrativa italiana

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I segni sull’acqua

di Roberto Carvelli
Reparto correttori di bozze. Discorsi. O meglio: ordini.

Tundra e Peive

di Francesca Matteoni
È certamente una fiaba. Anzi, è l’incontro e la rielaborazione di molte fiabe: Il pifferaio di Hamelin, Hansel e Gretel, Peter Pan, i miti della selkie e alcuni racconti sciamanici.

Nanga Parbat

di Orso Tosco
L’ossessione, infatti, è la forma d’amore più pura. La meno ragionevole, la più invivibile, ma anche l’unica in grado di modificare esistenze apparentemente consolidate in un battito di ciglia.

Nonne sporche di sangue: e se ci stessimo chiedendo che razza di nipoti siamo diventati?

di Francesco Spiedo
Nonne che custodiscono segreti e preservano il segreto del raccontare in un mondo dove parlare e parlarsi, comunicare, pare diventato impossibile.

La regina del fuoco

di Maria Gaia Belli
Molto molto tempo fa, quando il cielo era più alto della dorsale, la bambina Pauni viveva in un villaggio sulla montagna. Suo padre cacciava nei boschi per la lunga estate, portava a casa carne e pellicce in abbondanza.

La società degli uomini barbagianni

di Emanuele Kraushaar
Io sono A. Una volta ho chiesto a mia madre perché mi avesse chiamato così. Non ha detto niente ed è scoppiata a ridere. Ricordo la sua bocca che si apriva e i suoi denti bianchissimi.

Andante crociera

di Marino Magliani
Per un attimo tutto quel giallume vegetale che vola e si accampa sul mattonato è un segno dell’autunno.

Incursione nella Romagna hippy (1969)

di Mauro Baldrati
“Bah” mi ha interrotto Dennis, calmissimo. “I cosiddetti flussi kerouachiani sono nulla in confronto a Joyce. Dico, l’hai letto il monologo finale dell’Ulisse?”

Scivolare

di Claudio Kulesko
I. Non vi è modo di collocare certi avvenimenti in un sistema ordinato e razionale. Benché meno i loro nebulosi precursori: scariche di intuizione brucianti o, all’inverso, algide...
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