di Giuseppe Nibali È in noi che cresce il male / non negli altri che passano la strada e dalla piazza / fino al tram malgrado questo vivere vivono si baciano scopano /
solo in noi. E io mi vedo nel fuoco, guardo il corpo che si fa gas / (...)
di Toni D'Angela Fare poesia, scrive Frungillo, è “tracciare linee”, come fa il coyote di Donna Haraway. Allora la scrittura è e deve essere ancora tassonomia, tenere insieme. La scrittura è animale.
di Paolo Gera 1. Paradossale è la costituzione morfologica di una parola così importante come ἀλήθεια. Aletheia, la Verità, non ha una sua derivazione concettuale autonoma, ma è collegata, attraverso un...
di Ugo Fracassa Le voci si affollano e si sovrappongono anche nel dettato strenuamente citazionale di Parte lesa, al punto che il recensore si rende conto ben presto di non poter raccogliere la sfida del testo a riconoscere, fuori e dentro le virgolette, l’intero repertorio sotteso ed esibito fin nei titoli (cfr. il kafkiano Teatro naturale di Oklahoma).
di Michelangelo Zizzi Vedete? La scena si compone di tre elementi, tra l’altro qui citati ma certamente non evidenti né facilmente accostabili, quindi frutto di un’azione di scissione; come dire: sciogliere, calcinare, fare analisi.
di Fabio Poggi la manovra non precisissima vediamo a che ora veniamo via dalla discarica arriveremo sempre verso le undici in totale meno di due successi su quattro tentativi dipende perché se arrivassimo dove riverbera una forza è il più grande il più noto e di attesa venti minuti mezzora...
di Vincenzo Ostuni "Faldone", uscito per il Saggiatore, raccoglie il lavoro di scrittura in versi dal 1992 al 2024, in un'edizione che si vuole "intera", ma come l'autore stesso sottolinea "non completa", perché il progetto stesso è costitutivamente interminabile.
di Barbara Giuliani
smettila di sistemare la tua vita, /
per accoglierne un’altra /
che non vuole condividere con te /
nemmeno lo spazio di una tregua.
di Alida Airaghi
Nelle quattro sezioni di cui si compone il libro, oggetto di esplorazione è di nuovo l’amore, ma qui con una chiara consapevolezza della sua temibilità: “Ancora ritorna lo sparviero / il nibbio a piantare l’urlo nella schiena / a percorrere il dolore come un dito...
di Giuseppe Nava Non si vede il volto del pescatore, indossa una tuta azzurra con cappuccio. Sul ponte della barca apre il ventre di un grosso pesce, strappa filamenti e cartilagini, con le mani estrae la vescica natatoria.
di Andrea Inglese Mi rimangono poche cose da dire / ovvero gli argomenti ultimi: / i reticoli dei condizionamenti / le visuali implicite / le strutture che stringono...
di Gabriele Belletti
.
tok tok tok
tok tok tok
Batte contro il vetro
il ritmo di qualcosa,
forse è solo un sogno
che vaga nella stanza.
tok tok tok
tok tok
Batte e ancora batte,
– non è simulata la premura –
si ripete
per forza e dedizione.
Provare a dire
– se non si può dire –
sempre è...
Una presentazione e un'intervista ad Antonio Bux , direttore di una nuova collana di poesia: "Le mancuspie" per le Edizioni Graphe.it. Volumi di: Luciana Frezza, Giorgio Manganelli, Gino Scartaghiande, Cristina Annino.
di Luigi Socci Scrivo di me che scrivo una poesia / in cui ci sono io / che scrivo una poesia /in cui ci sono io / che scrivo una poesia / in cui ci sono io che scrivo ...
di Guido Caserza Claudio Toso andava al lavoro / andava al lavoro Franco Viberti / ci andava Gemma Corradi / e ci andava sua figlia Carla / pure Marco Guerriero andava al lavoro...
Colfiorito (qualcosa di bianco)
Sera a Colfiorito
nel garrire di rondini
in un’amnesia di cielo
e penombra
sull’ascia dei temporali
portammo radici di voci
e alveari.
di Andrea Inglese Anche per Giuliano Mesa il dialogo con l’opera di Beckett non è episodico, ma coinvolge procedimenti e risorse fondamentali del progetto poetico. Fin dalla raccolta I loro scritti, uscita nel 1992, Mesa pare elaborare in un suo modo personalissimo una costante della figurazione beckettiana: il corpo smembrato e derelitto.
di Andrea Inglese Diversi sono i poeti italiani, in cui è possibile rintracciare un’influenza puntuale o un’affinità più generale rispetto all’opera di Samuel Beckett. Ma per nessuno di questi autori si può parlare, come avviene nel caso di Gabriele Frasca e di Giuliano Mesa, di un rapporto frontale e consapevole con l’intera esperienza letteraria beckettiana.
Cercare forme. L’opera e l’eredità di Giuliano Mesa
Convegno internazionale – Alma Mater Studiorum, 15-16 giugno 2023
Programma | Aula V - Via Zamboni 38
15 giugno 2023 – ore 9
Saluti istituzionali
Prof.ssa Loredana Chines | Vicedirettrice – Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica
Prof. Alessandro Baldacci | Università di Varsavia
Tiziana de Novellis | Pozzuoli | Ritratto di un poeta letto da Luigi Severi
Sergio Rotino | Bologna
15 giugno 2023 – ore 9.30
Presiede Stefano Colangelo
Prima...
di Alberto Comparini nel foglietto illustrativo le istruzioni per l’uso / scandiscono in liturgie e formule chimiche / il confine biologico tra la vita e la morte...
di Luciano Mazziotta Sarebbe molto più facile definire questo libro per negazione, dire quello che non è, anche a dispetto di ciò che appare. Chiunque lo sfogli, prima di leggerlo, potrebbe avere l’impressione che si tratti di una traduzione di ventisette Sonetti a Orfeo, situati sulla pagina sinistra, accompagnati, sulla pagina destra, da una sorta di commento.
di Marco Mantello Quando la casa era quasi vuota / e la cagna era quasi morta / e era rimasta soltanto la lavatrice / perché gli scatoloni erano tutti via...
di Simone Zoppellaro Benedici tutti i miei peccati, o Signore, / liberami dal bene, sradica / ogni pietà o speranza dal mio cuore: fammi / perfetto per il mondo che tu hai creato...