risultati della ricerca

poesia italiana contemporanea

se non hai trovato quello che cercavi prova con un altro termine

Da “Esempi del dominio”

di Giuseppe Nibali
È in noi che cresce il male / non negli altri che passano la strada e dalla piazza / fino al tram malgrado questo vivere vivono si baciano scopano / solo in noi. E io mi vedo nel fuoco, guardo il corpo che si fa gas / (...)

Il verso cetaceo di Vincenzo Frungillo

di Toni D'Angela
Fare poesia, scrive Frungillo, è “tracciare linee”, come fa il coyote di Donna Haraway. Allora la scrittura è e deve essere ancora tassonomia, tenere insieme. La scrittura è animale.

Da “Quasi”

di Matteo Pelliti
Le umiliazioni più dolorose / sono quelle che tu stesso / infliggi a te stesso nei sogni: (...)

Parmenide, ferito di realtà. Per una lettura politica di “Ἐλέα. Quando verrà il passato” di Bruno Di Pietro.

di Paolo Gera
1. Paradossale è la costituzione morfologica di una parola così importante come ἀλήθεια. Aletheia, la Verità, non ha una sua derivazione concettuale autonoma, ma è collegata, attraverso un...

Da “Lux Aeterna”

di Sophie Di Silvio
dov’è il mio cordone ombelicale? / chi è il dottore che mi ha reciso / il contatto con la vita? / in che barattolo è conservato?

Su “Parte lesa”

di Ugo Fracassa
Le voci si affollano e si sovrappongono anche nel dettato strenuamente citazionale di Parte lesa, al punto che il recensore si rende conto ben presto di non poter raccogliere la sfida del testo a riconoscere, fuori e dentro le virgolette, l’intero repertorio sotteso ed esibito fin nei titoli (cfr. il kafkiano Teatro naturale di Oklahoma).

Da “L’ozio dei pavoni”

di Michelangelo Zizzi
Vedete? La scena si compone di tre elementi, tra l’altro qui citati ma certamente non evidenti né facilmente accostabili, quindi frutto di un’azione di scissione; come dire: sciogliere, calcinare, fare analisi.

Cortile

di Fabio Poggi
la manovra non precisissima vediamo a che ora veniamo via dalla discarica arriveremo sempre verso le undici in totale meno di due successi su quattro tentativi dipende perché se arrivassimo dove riverbera una forza è il più grande il più noto e di attesa venti minuti mezzora...

Il “Faldone”: un estratto

di Vincenzo Ostuni
"Faldone", uscito per il Saggiatore, raccoglie il lavoro di scrittura in versi dal 1992 al 2024, in un'edizione che si vuole "intera", ma come l'autore stesso sottolinea "non completa", perché il progetto stesso è costitutivamente interminabile.

Da “Materia madre”

di Barbara Giuliani
smettila di sistemare la tua vita, / per accoglierne un’altra / che non vuole condividere con te / nemmeno lo spazio di una tregua.

La primavera dei poeti: Lorenzo Pataro

di Alida Airaghi
Nelle quattro sezioni di cui si compone il libro, oggetto di esplorazione è di nuovo l’amore, ma qui con una chiara consapevolezza della sua temibilità: “Ancora ritorna lo sparviero / il nibbio a piantare l’urlo nella schiena / a percorrere il dolore come un dito...

Da “Un giudice incapace”

di Ezio Partesana
C’è un padre triste al compleanno / della figlia e una figlia triste / al proprio compleanno...

Da “Unreel”

di Giuseppe Nava
Non si vede il volto del pescatore, indossa una tuta azzurra con cappuccio. Sul ponte della barca apre il ventre di un grosso pesce, strappa filamenti e cartilagini, con le mani estrae la vescica natatoria.

CATALOGO DEGLI ARGOMENTI MAGGIORI E MINORI, DIFFICILI E ECCEZIONALI, IMPORTANTI E PERICOLOSI

di Andrea Inglese
Mi rimangono poche cose da dire / ovvero gli argomenti ultimi: / i reticoli dei condizionamenti / le visuali implicite / le strutture che stringono...

Da “Tok”

  di Gabriele Belletti . tok tok tok tok tok tok Batte contro il vetro il ritmo di qualcosa, forse è solo un sogno che vaga nella stanza. tok tok tok tok tok Batte e ancora batte, – non è simulata la premura – si ripete per forza e dedizione. Provare a dire – se non si può dire – sempre è...

“Le mancuspie”, una nuova collana di poesia

Una presentazione e un'intervista ad Antonio Bux
, direttore di una nuova collana di poesia: "Le mancuspie" per le Edizioni Graphe.it. Volumi di: Luciana Frezza, Giorgio Manganelli, Gino Scartaghiande, Cristina Annino.

Autopoesia

di Luigi Socci
Scrivo di me che scrivo una poesia / in cui ci sono io / che scrivo una poesia /in cui ci sono io / che scrivo una poesia / in cui ci sono io che scrivo ...

Da “Canto dei morti sul lavoro”

di Guido Caserza
Claudio Toso andava al lavoro / andava al lavoro Franco Viberti / ci andava Gemma Corradi / e ci andava sua figlia Carla / pure Marco Guerriero andava al lavoro...

Da “Paraiso”

di Laura Giuliberti
Prima cerchia // da fuori tutto è schiena, le facciate si aprono all'orizzonte, al foresto, al pescatore ...

Colfiorito

di Nadia Agustoni

Colfiorito
(qualcosa di bianco)
Sera a Colfiorito
nel garrire di rondini
in un’amnesia di cielo
e penombra
sull’ascia dei temporali
portammo radici di voci
e alveari.

Da “Scrivere sul margine”

di Matteo Pelliti
Tra i significati letterali / di scrivere sul margine /è piuttosto famoso quello / del teorema di Fermat /...

Semantica e sintassi beckettiana in Gabriele Frasca e Giuliano Mesa # 2

di Andrea Inglese
Anche per Giuliano Mesa il dialogo con l’opera di Beckett non è episodico, ma coinvolge procedimenti e risorse fondamentali del progetto poetico. Fin dalla raccolta I loro scritti, uscita nel 1992, Mesa pare elaborare in un suo modo personalissimo una costante della figurazione beckettiana: il corpo smembrato e derelitto.

Semantica e sintassi beckettiana in Gabriele Frasca e Giuliano Mesa # 1

di Andrea Inglese
Diversi sono i poeti italiani, in cui è possibile rintracciare un’influenza puntuale o un’affinità più generale rispetto all’opera di Samuel Beckett. Ma per nessuno di questi autori si può parlare, come avviene nel caso di Gabriele Frasca e di Giuliano Mesa, di un rapporto frontale e consapevole con l’intera esperienza letteraria beckettiana.

Cercare forme. L’opera e l’eredità di Giuliano Mesa

Cercare forme. L’opera e l’eredità di Giuliano Mesa Convegno internazionale – Alma Mater Studiorum, 15-16 giugno 2023 Programma | Aula V - Via Zamboni 38 15 giugno 2023 – ore 9 Saluti istituzionali Prof.ssa Loredana Chines | Vicedirettrice – Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica Prof. Alessandro Baldacci | Università di Varsavia Tiziana de Novellis | Pozzuoli | Ritratto di un poeta letto da Luigi Severi Sergio Rotino | Bologna 15 giugno 2023 – ore 9.30 Presiede Stefano Colangelo Prima...

Ricominciamo dalle rose

di Nadia Agustoni
mastica duro il cane della ricchezza
le ossa bianche del paese
le nostre ossa
spolpate

Berlino

di Alberto Comparini
nel foglietto illustrativo le istruzioni per l’uso / scandiscono in liturgie e formule chimiche / il confine biologico tra la vita e la morte...

Da “Sonetti e specchi a Orfeo (da R. M. Rilke)”

di Luciano Mazziotta
Sarebbe molto più facile definire questo libro per negazione, dire quello che non è, anche a dispetto di ciò che appare. Chiunque lo sfogli, prima di leggerlo, potrebbe avere l’impressione che si tratti di una traduzione di ventisette Sonetti a Orfeo, situati sulla pagina sinistra, accompagnati, sulla pagina destra, da una sorta di commento.

Lettere della fine

di Nadia Agustoni
a Brusaporto nell’uguale di una sera
ho creduto alle stelle sospese
tra le frane dell’erba
e la statale:

L’angelo d’oro della città

di Marco Mantello
Quando la casa era quasi vuota / e la cagna era quasi morta / e era rimasta soltanto la lavatrice / perché gli scatoloni erano tutti via...

Sette poesie

di Simone Zoppellaro
Benedici tutti i miei peccati, o Signore, / liberami dal bene, sradica / ogni pietà o speranza dal mio cuore: fammi / perfetto per il mondo che tu hai creato...