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scrittura

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Scrittura e “quote rosa”: una mise en abîme

di Francesca Scala
Mentre, davanti alla conversazione tra Edoardo Albinati e Francesco Piccolo sul mestiere della scrittura, qualche mente illuminata si domandava “Possibile che non abbiano trovato una donna da inserire nel panel?”, in sala Thierry Salmon, un pubblico costituito esclusivamente da donne assisteva a un dialogo che avrebbe dovuto vertere sul cinema riscritto dalle donne

Le virtù dimenticate del silenzio: i social, il covid, la guerra

di Giuseppe A. Samonà
Rifletto da anni sulla cosiddetta “rivoluzione tecnologico-digitale”, e in particolare sulla natura e la funzione dei social, sui molteplici aspetti – economici, politici, psicologici, estetici, relazionali etc. – che ne governano il meccanismo...

Discorso intorno a un sentimento

di Quelli della V E
Intendiamoci, non voglio stare qui a raccontarvi per filo e per segno tutto quello che accadde quel giorno, perché altrimenti non potrei smettere di pensare a quanto fossi stupido

Scrivere la natura. Note su Antropologia del turchese

di Francesca Matteoni Negli ultimi mesi mi sono trovata, per scelta e destino, in vari sensi spaesata, ovvero ho perso il mio luogo, anche se il luogo resta sempre là. In termini pratici ho traslocato, portandomi dietro il gatto, trasferendomi in un’abitazione situata proprio all’opposto rispetto al luogo lasciato, nella geografia della mia città. Traslocare non significa soltanto svuotare una casa e insediarsi in un’altra: significa staccarsi da una quotidianità...

Operette entomologiche

di Tommaso Lisa AUTORITRATTO DA ENTOMOLOGO È un giorno di fine estate, uno di quelli in cui inizia già a far fresco verso sera e le foglie sugli alberi, stremate dall’arsura dell’agosto, preannunciano l’abscissione autunnale. Sono tornato da poco dalla fiera entomologica che si tiene ogni anno. Non ho potuto fare a meno di andarci poiché è un luogo dove si possono incontrare altri studiosi, scienziati o appassionati, acquistare libri specialistici...

Ulisse tecnologico #5

di Giuseppe Martella 5. Simulazioni e rivendicazioni In effetti tale è Ulisse, ultimo degli eroi mitici, primo degli eroi letterari, frutto egli stesso di una selezione culturale e della sopravvivenza del più adatto. Nell’Iliade, primo modello letterario, gli eroi greci e troiani sono ancora impregnati di sostanza mitica, escono dalle nebbie della tradizione orale, impastati di divinità, in continuo commercio con gli dei, figure della loro stessa statura, semidei. Il piano...

Ulisse tecnologico #4

di Giuseppe Martella 4. Prove e messe in scena Nel libro VIII dell’Odissea il re Alcinoo appresta il banchetto e i giochi in onore di Ulisse, chiamando Demodoco, rapsodo cieco, a cantare le gesta del ritorno degli eroi greci. In un rituale meticoloso, in cui si alternano danze, canti, libagioni e gare di destrezza, Odisseo viene pian piano irretito e sedotto, circuito egli stesso dalla potenza del culto, convinto a...

Ulisse tecnologico #3

di Giuseppe Martella 3. Raggiri e rendiconti Nell’Odissea, i canti dal VI allo VIII, sono il cuore pulsante del poema. Alla fine del V, Ulisse è scampato all’annegamento grazie al velo della ninfa Ino Leucotea (velo semitrasparente della tradizione orale, in cui le figure si leggono in palinsesto). A questo velo, o drappo misterico, che segna il limite di ciò che può essere tramandato, spuma dell’onda del divenire, aura dell’identità...

Ulisse tecnologico #2

di Giuseppe Martella (Qui la prima puntata.) 2. Il gioco delle parti   E’ solo la costanza delle versioni dell’intreccio a garantire l’identità dell’autore-eroe. Odisseo e Omero che si scambiano le parti del narratore nel mezzo del poema, in quella splendida scena cerimoniale alla reggia dei Feaci, non sono Nessuno senza la fissazione della polytropia, della figuralità vagante del linguaggio orale, nel medium della scrittura incipiente. Essi rimangono dei funtivi narrativi vuoti...

Ulisse tecnologico #1

di Giuseppe Martella Marchingegni Ulisse, ingegnoso e mendace, è uno dei più noti eroi culturali di ogni tempo. Le sue astuzie proverbiali rimangono impresse nei nostri ricordi e tra esse spicca quella da lui messa in atto nella grotta di Polifemo, dove secondo alcuni si svolge “lo scontro tra chi si muove e chi sta fermo: l’opposizione originaria, il cui esito, favorevole alla mobilità, ha fatto di quest’ultima la...

Letteratura a fumetti? Le impreviste avventure del racconto

di Daniele Barbieri Questo breve libro delinea un lungo percorso, storico e teorico, attraverso cinque nozioni i cui reciproci collegamenti si sono molto trasformati da un’epoca all’altra: immagine (cioè rappresentazione visiva di un elemento del mondo), scrittura, oralità, serialità, romanzo. Ciascuna di queste nozioni ne comporta, implicitamente, una sesta, che è racconto. Potremmo pensare questo libro come una storia (molto parziale) del racconto in relazione all’immagine, alla scrittura, all’oralità, alla...

sull’editing (lettera a una editrice)

di Giacomo Sartori ciao X., ti scrivo ora - a mente fredda - perché non amo lasciare le cose aperte, o insomma senza spiegazioni; mi disturba, visto che avevamo un legame diretto, che la cosa sia stata liquidata tramite l'agente; e lo trovo anche poco rispettoso per l'autore che sono, quindi su un piano più professionale; trovo un po' assurdo quello che è successo, perché secondo me un libro buono - e mi sembrava che il tuo...

Oasi

di Maddalena Fingerle   Stacco immagine colazione: colazione, immagini liquefatte. Fatte. Rosso, freddo, brusio. Io. Fa caldo. Do. Mangio colazione. Azione. Solito tizio, luce potente, accecante. Ante. Odore di farina. Rina. Luce forte e falsa. Sa. Odore di zucchero. Ero. Ti è piaciuta la festa di carnevale, Giuliano?, chiede Nora, muschio bianco. Anco. Quando sarò grande avrò la ragazza. Gazza. Avrò la ragazza. Gazza. La prenderò nel palmo della mano....

Da che mondo è mondo

di Francesca Fiorletta Paolo Morelli ci ha da tempo abituati a una vivace sperimentazione linguistica, e il suo stile - pure cangiante e multiforme - resta sempre, di fatto, ben riconoscibile, puntuale, particolarmente attento alla descrizione di un altrove, fisico o allegorico che sia, quanto pure ottimamente radicato nella società e nel tempo in cui stiamo vivendo. Così era nel Racconto del fiume Sangro (edito da Quodlibet nel 2013), in cui una...

La madre di Eva

di Francesca Fiorletta Silvia Ferreri ha scritto un libro molto potente. NEO. Edizioni, che solitamente non usa tirarsi indietro nelle sfide, l’ha recentemente pubblicato. “La madre di Eva” è un romanzo struggente e lucidissimo, che racconta un’esperienza particolare, in un giorno particolare. Eva, la protagonista, vuole smettere di essere Eva, vuole cambiare sesso, vuole diventare uomo. Decide perciò di sottoporsi all’operazione che le consentirà di realizzare il suo desiderio, e...

Il racconto dell’ancella

di Francesca Fiorletta Recentemente ripubblicato dall'ottima casa editrice Ponte alle Grazie, Il racconto dell'ancella di Margaret Atwood è un libro straniante, enigmatico e suggestivo, che analizza la condizione della donna in ogni tempo e luogo, e sotto vari punti di vista: reale e immaginario, antico e futuribile, politicizzato e tuttavia estremamente intimista. Il tutto, giunge al lettore attraverso la voce semplice, mai ammiccante, di una protagonista tanto soave quanto sofferente, strappata alla sua (che diremmo...

L’altra Cambridge. Un Massachussets quotidiano tra confessioni e traslochi

di Eloisa Morra Misi piede a Cambridge la prima volta per inseguire un amore; avevo da poco compiuto vent’anni, autunno inoltrato: foglie fradice affogavano il porch della casetta di East Cambridge condivisa con il figlio d’un rifugiato iraniano (con cui, ricordo, discutemmo a lungo sull’origine della pasta Alfredo) e con Brad, un ricercatore della Divinity School che passava il giorno a pensare a Adorno e Marx. L’inclinazione del pavimento della...

Leggere Wendell Berry o dell’essere parte della terra che abitiamo

di Francesca Matteoni  Ho conosciuto Wendell Berry poeta attraverso il regalo di amici. Era l’autunno del 2015 e insegnavo il corso Italian Life and Culture a un gruppo variegato di studenti californiani, di età compresa fra i diciannove e i settant’anni, accompagnati nella loro avventura italiana dai due insegnanti di fotografia e letteratura contemporanea italiana, Kate e Scott. Proprio loro, prima di salutarci nell’ultima settimana del corso, mi hanno regalato...

Vita di Alice

di Francesca Fiorletta Alice aveva quattro anni, e non sapeva ancora parlare. I genitori erano molto preoccupati, perciò la portavano dal pediatra prima una volta al mese, poi una volta a settimana, e poi addirittura tutti i giorni. La mamma andava a riprenderla da scuola alle quindici e trenta, puntuali, ogni pomeriggio; parcheggiava l’auto in doppia fila all’imbocco del vialetto, bussava con due nocche alla porta a vetri, e s’accertava con la...

I passeggeri invisibili

di Jacopo La Forgia I sogni esagerano sempre. La notte prima ho sognato la capitale di uno stato molto povero, e la guerra civile. I combattenti arrivavano a mangiarsi a vicenda, per quanto si odiavano, o per altre motivazioni che non conosco. I palazzi erano ammantati da una polvere ocra e le donne si vendevano per un dollaro. Io ero intrappolato in un bus. Era invisibile, ma i guerriglieri lo vedevano...

Di scrittura, letture e perché. Intervista a Marco Peano

di Licia Ambu Voce del verbo scrivere. L’invenzione della madre mi sembra un romanzo sul cambiamento e sulle modalità di accettazione. C’è questa storia di una madre che si ammala e di un figlio che non ne vuole sapere della vita in questi termini. Mi ha colpito moltissimo il momento dei palloncini, quando Mattia ha l’idea di gonfiarne alcuni con il fiato di lei per tenerla con sé. La creatività...

SCRIVERE BENE, SCRIVERE MALE (Autismi mitografici # 5)

di Giacomo Sartori  dedicato a Andrea C.  (ma anche a Pippo D.B. e a Francesco  D.B., con un grande augurio)  Naturalmente ben scrivere non vuol dire scrivere bene, e anzi equivale piuttosto (può equivalere, nei fatti finisce per equivalere, molti esempi dimostrano che nei fatti equivale) a scrivere male, o anche molto male. Parlo beninteso dell’italiano, lingua che lascia libertà infinitamente più grandi di tante altre, meno normalizzata e meno normativa, meno...

SCRIVERE, SCRITTORI (E FESTIVAL LETTERARI) (Autismi mitografici # 4)

di Giacomo Sartori Uno dei pregiudizi più duri a morire è che gli scrittori scrivano. Che cioè si mettano lì, e ticchettino sulla tastiera qualcosa che detengono e antecede lo scritto, come si trasferisce una serie di pacchetti di banconote da una cassaforte a una valigetta da viaggio. Niente di più lontano dalla realtà. Il testo che si materializza sullo schermo non preesiste né nella scatola cranica dello scrivente né...

InRitiro: Soggiorni di Studio sull’Appennino

QUI la pagina con tutte le informazioni e i link alle schede dei corsi.  

se fossi un intellettuale

di Giacomo Sartori   se fossi un intellettuale farei ogni mattina (prima o dopo la defecazione?) seriosi gargarismi cerebrali esegetici o anche prescrittivi come usano gli intellettuali   se fossi stato più sensato non avrei sfidato il vento cattivo avrei lasciato perdere le parole mi sarei dedicato solo alla terra (masticando sintagmi altrui)   se avessi scritto una storiolina o storiona di successo farei l’autore di successo sparerei cazzatone sui giornali con autentica finta modestia o finta autentica modestia (sceglierei lì per lì)   se nei risvolti delle tasche interne non avessi resti...

La scrittura, il fascismo, la storia

di Giacomo Sartori I miei testi nascono da scintille che non si spengono, che si ostinano a crescere e   diventano fuochi. Una decina di anni fa volevo scrivere un romanzo sulle ultime settimane della malattia di mio padre, sulla sua agonia. La scintilla era quella, lo scandalo di quel calvario corporale privo di empatie, non parliamo di amore, o anche solo di benevolenza, o di indulgenza, della persona che mi...

Un testo scritto da un altro

di Mariasole Ariot                                                                                                                                    ...

Scrivere

di Andrea Inglese Dovrei dire della prossimità. Tenermi tutto assieme nella vicinanza. Pressare intorno a me la vicinanza, come in posizione di presa, di adesione, là dove si posano le dita, dove raccolgono le pupille, in una tersa visuale, il pullulare. Tutto e puntuale nelle abitudini. Cercare il baricentro da cui si diramano come cerchi irregolari le abitudini. Dire senza allontanarsi. Ma con una tremenda, fanatica pazienza, come uno scrutatore...

(OT)

di Giulio Marzaioli scripta sua spongia linguave delere iussos Svetonio, DE VITA CAESARUM, IV, CALIGULA - 20 un altro lavoro (è un lavoro di altri) preparato di coloranti (lavorare il fluido con petrolio) è un lavoro di altri lavare le cisterne (lavare con petrolio le cisterne) aggiungere petrolio ai coloranti (fluido altrimenti detto inchiostro) (le cisterne sulla petroliera) sarebbe fuori tema (controllare il gas inerte) in coperta tracciare una linea (diciamo “di...

Nazione Indiana, i blog letterari, la cultura italiana

di Giacomo Sartori GS Si dice che i blog letterari siano in crisi, e per certi versi superati, sei d’accordo? GS Non mi sembra che si possa parlare di crisi dei blog letterari: Nazione Indiana e Carmilla mantengono la loro posizione preminente, e negli ultimi anni sono nati molti altri blog di peso e qualità, ognuno dei quali ha un numero più o meno grande di lettori. In qualche caso, come...
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