di Fabrizio Tonello
Sono al mare con le mie nipotine pesaresi e quando sento strillare “Cacca! Cacca! Pipì! Popò!” penso siano arrivate le cuginette di Fano: due anni è l’età giusta per scoprire le funzioni corporali e giocare a scandalizzare i grandi. Invece è il vicino di ombrellone che legge a voce alta un articolo del Foglio. Nel solleone domenicale qualcuno deve aver trovato divertente un articolo di tale Filippo Timi che inizia: “Porca puttana caco sangue dal culo!” e continua “Tutti facciamo la cacca, tutti. Per quanto una persona sia importante, deve, come me, andare in bagno e cacare: il Papa, Berlusconi, Obama, la Kidman, Raoul Bova, Valentino, Armani…” la lista prosegue e, dopo la battuta finale “Fare la cacca è uno dei rari momenti per stare soli con se stessi” mi precipito sulla passerella che scavalca la ferrovia dietro la spiaggia, guardando se arriva in lontananza l’Intercity Milano-Crotone per buttarmi di sotto. Ha 120 minuti di ritardo e lascio perdere.












