Alfabeto Letterario
Lavieri edizioni e Gherardo Bortolotti
martedi 27 ottobre 2009, ore 19.30
Zammù
Via Saragozza 32/a – Bologna
Alfabeto Letterario
Lavieri edizioni e Gherardo Bortolotti
martedi 27 ottobre 2009, ore 19.30
Zammù
Via Saragozza 32/a – Bologna
di Chiara Valerio
Allo stesso modo, molti scrittori non si mettono al lavoro con l’idea di scrivere un semplice libro, ma direttamente un best seller. Questo ha comportato una piccola rivoluzione copernicana: da categoria di mercato il best seller è diventato un vero e proprio genere letterario. Come scrivere un best seller in 57 giorni di Luca Ricci (Laterza Contromano, 2009) è un manuale di sopravvivenza al mondo letterario italiano. Anche se è ambientato a Parigi. Non saprei come altro definirlo. Forse un anestetico allo snobismo o una sacca di apnea nei fumi del sistema culturale. Forse un pamphlet fintamente non polemico sulla critica letteraria. Forse ancora un trattato di entomologia su come, se un impiegato può trasformarsi in uno scarafaggio, quattro scarafaggi possono trasformarsi in uno scrittore. Il viceversa rimane tuttavia un problema aperto. Se uno scrittore, calpestando il suo ego, negando la sua ossessione di essere uguale a se stesso o simile a un altro scrittore (sempre morto), saltando a piè pari l’imbarazzo di porsi domande non retoriche, e ammesso che ci riesca, decidesse di trasformarsi… quanti scarafaggi ci vorrebbero?
di Francesca Matteoni
per Arianna
il terreno della fiaba
Molti anni fa, all’inizio dell’estate, le maestre di una scuola materna della mia città misero in scena con il teatro dei burattini la fiaba toscana di Prezzemolina. I bambini si erano preparati bene per lo spettacolo, imparando una filastrocca sulla coraggiosa ragazzina, facendo disegni e riempiendo varie pagine del quaderno dei ricordi. Dopo la festa, per vari giorni, mia cugina, che aveva allora 4 anni, continuò a cantare fra sé e sé la storia del cugino Memè e delle fate cattive, ridendo per gli omini che escono impazziti dalla Scatola del Bel Giullare. La guardavo dalla finestra giocare nel prato, intonando C’era una volta una bambina, che si chiamava…,
di effeffe
“La teoria della società riguarda una costruzione artificiale, un aggregato di esseri umani che solo superficialmente assomiglia alla comunità, nella misura in cui anche in essa gli individui vivono pacificamente gli uni accanto agli altri. Però, mentre nella comunità essi restano essenzialmente uniti nonostante i fattori che li separano, nella società restano essenzialmente separati nonostante i fattori che li uniscono”.
Ferdinand Tönnies, Comunità e società (Gemeinschaft und Gesellschaft)
Caduta libera
Quando l’ho visto quasi non ci potevo credere. Così quasi per averne conferma l’ho chiesto a un tassista in sosta poco più avanti. – Veda– mi ha detto- i castagni appartengono al Comune. Sono castagne particolarmente grosse e pesanti, le vede lì, per terra, e allora per evitare che qualcuno per un qualsiasi danno alla carrozzeria della sua auto faccia causa, hanno messo il cartello. ”
Lo ringrazio. Adesso è tutto più chiaro. Così mi diverto a immaginare i cartelli che ritroverò tra non molto, tipo, attenzione caduta pioggia d’inverno, (e per la primavera?) o perché no, uno che reciti l’adagio ” Attenzione d’estate fa caldo e si suda. Non rimborseremo le vostre camicie. Sulle prime ci rido quasi, poi s’impadronisce di me la consapevolezza di qualcosa di assai più tragico e che vorrei condividere con voi.
«Scaffali nascosti», senza pretese di completezza, vuole disegnare una mappa dell’editoria indipendente dei nostri tempi. Medio-piccoli, piccoli, piccolissimi editori, spesso periferici, con idee e progetti ben precisi, che timidamente emergono, o forse emergeranno, o si spera che emergano, fra gli scaffali delle librerie. A cura di Andrea Gentile (andreagentilenazione_at_libero.it).
di Andrea Gentile
Era il 6 dicembre del 2001 e faceva un gran freddo. Si avvicinava il Natale. C’erano già le renne. E le strenne. Fu quel giorno che nacque il primo figlio di Orecchio Acerbo. Si chiamava Il gigante Gambipiombo, era firmato da Fabian Negrin e raccontava la storia di un gigante affamato di nuvole che svuota il cielo e esplode in «ciclopiche scoregge».
Così partirono Fausta Orecchio e Simone Tonucci, fondatori della casa editrice di letteratura illustrata Orecchio Acerbo, nome scelto per dare un senso di continuità con lo «Studio grafico Fausta Orecchio» e per omaggiare, ovviamente, Gianni Rodari, che ci aveva raccontato in versi la storia di Un uomo maturo con un orecchio acerbo, l’uomo che ha un «orecchio bambino» che gli serve per sentire «le cose che i grandi non stanno mai a sentire».
Anne Carson
traduzione di Gian Maria Annovi
SLEEPCHAINS
Who can sleep when she—
hundreds of miles away I feel that vast breath
fan her restless decks.
Cicatrice by cicatrice
all the links
rattle once.
Here we go mother on the shipless ocean.
Pity us, pity the ocean, here we go.
CATENE DI SONNO
Chi può dormire mentre lei—
lontana centinaia di chilometri sento quel vasto respiro
sventaglia le sue inquiete carte da gioco.
Di cicatrice in cicatrice
ciascun anello
tintinna una volta.
Eccoci madre sull’oceano senza navi.
Pietà di noi, pietà dell’oceano, eccoci.
di Marco Rovelli
Al cuore della questione Marrazzo (che emerge per par condicio con le escort di Berlusconi), la mancanza di aderenza tra posizione etica e posizione politica. Non si fraintenda: non è questione di moralismo. Tutt’altro. Il moralismo, piuttosto, si basa proprio sullo scollamento tra i piani, su quella frattura tra etica singolare e politica pubblica (per richiamare la distinzione aristotelica), ciò che consente alla Morale la possibilità di un giudizio permanente (essa si fa “pontefice” tra un piano e l’altro). Si mostra ancora una volta che l’idea di politica intesa come mera “capacità tecnica” è solo astrazione: essa non regge quando sfrega con il suo “supplemento” necessario, ovvero la sfera dei “valori morali”.
di Giuseppe Moretti
Qui la prima parte dell’intervista
Parlaci di Avalon e della terra che vi sostiene (Avalon, è uno degli insediamenti degli Elfi in cui vive Mario).
Avalon è difficile da definire perché è un miscuglio di tante cose, di tante attività che si intersecano dando la possibilità ad ognuno di esprimersi. È chiaro, l’attività prevalente, quella che ci dà da magiare, è l’agricoltura. Coltiviamo gli orti con tutte le orticole e le leguminose per il nostro fabbisogno: ci sono 30/40 bocche giornaliere fra adulti e bambini. Ci prendiamo cura degli ulivi, che sono la coltura più intensiva, ma che abbiamo già trovato quando abbiamo preso il podere: 1200 piante distribuite in 5 ha. di terreno, più 1 ha. di bosco. Ma non ci limitiamo a questo, quando le annate sono buone andiamo a raccogliere anche negli uliveti dei vicini, che non hanno manodopera, quindi arriviamo a cogliere anche 3000 piante. L’olio viene distribuito in tutta la valle degli Elfi in base alle necessità della famiglia o del villaggio.
di Giovanni Cossu
[Cliccando sull’immagine si apre la modalità ‘schermo intero’, in alto appariranno le frecce per scorrere il testo.]
Nuovi segnali dalla Rete di Marco Giovenale: Lettere grosse.
[Cliccando sull’immagine si apre la modalità ‘schermo intero’, in alto appariranno le frecce per scorrere il testo.]
[Pubblico molto volentieri un’altra poesia cinese classica, che l’amica sinologa Chloe Dallacqua ha tradotto e mi permette di pubblicare: fa sempre parte dei Nove canti; la precedente poesia è apparsa qui e la prima, con notizie sui Nove canti, qui. a.s.]
.
di Chloe Dallacqua
Ecco la terza traduzione che ti avevo promesso; la divinità è in questo caso una dea dell’acqua, di un fiume per la precisione, in onore della quale l’innamorato costruisce una dimora tra le onde (le divinità di fiumi e laghi, maschili e femminili, sono ricorrenti nel folklore cinese).
I versi sono sempre ritmati dal suono ansimante – hsi… – che ormai ben conosci, e la presenza di erbe, fiori ed essenze vegetali disorienta e incanta.
La principessa scende – hsi… sulla riva settentrionale; i suoi occhi mi cercano – hsi… pieni di desiderio.
Stormisce piano – hsi… il vento d’autunno, cadono foglie dagli alberi – hsi… sulle onde del lago Dongting.
Osservo ansioso – hsi… fra le erbe fiorite di bianco: al calar del sole – hsi… la mia signora verrà.
Domenica 25 ottobre 2009 ore 18
Ex Circolo 1° Maggio,
Via di Porta San Marco 38, Pistoia
Incontro con Claudio Canal
a cura del
Comitato Antifascista San Lorenzo
Ingresso libero.
A seguire cena conviviale
Quando la musica incontra il potere, o, per meglio dire, si scontra con il potere, diventa proibita e oggetto di censure.
Sabato 24 Ottobre 2009
ore 19:30 – Roma
il Centro Culturale La Camera Verde presenta
Curiosity Comes Quick and Questions Arise on Tuesday Morning
di Michele Zaffarano
per la collana «Calliope»
* * *
Erodiade di Gustave Flaubert
Tre racconti. La saggezza umana di Voltaire
tradotti da Michele Zaffarano
per la collana «Auberge Ravoux»
Centro Culturale La Camera Verde, via Giovanni Miani 20, Roma. Direttore Giovanni Andrea Semerano. Cell. 340.52.63.877. e-mail: lacameraverde@tiscalinet.it. Web: www.lacameraverde.com. e-mail (Michele Zaffarano): zaffam@libero.it.
di UAAR
Il 25 ottobre 2009 l’UAAR organizzerà la seconda giornata nazionale dello
sbattezzo. Il 25 ottobre 2008 furono ben i 1.032 cittadini che inviarono la
propria richiesta al parroco: un evento di cui hanno dato notizia diversi
mezzi di informazione, anche all’estero. Se nel 2009 il loro numero
aumenterà, il messaggio che sarà inviato sarà ancora più significativo. Si
può partecipare alla giornata dello sbattezzo in due modi: individualmente o
attraverso i circoli e referenti UAAR. Le modalità sono illustrate alla
pagina:
http://www.uaar.it/news/2009/06/08/ottobre-giornata-nazionale-dello-sbattezzo/
Maggiori informazioni su gli appuntamenti in programma per la giornata
dello sbattezzo sono disponibili sul calendario eventi del sito UAAR:
http://www.uaar.it/event
L’UAAR non organizza controriti vendicativi, né si rivolge ai fedeli.
‘Sbattezzo’ significa infatti cancellazione degli effetti civili del
battesimo, ossia l’elementare diritto, sancito dalla Dichiarazione
universale dei diritti dell’uomo e riconosciuto in Italia da un
provvedimento del Garante per la privacy, di poter abbandonare una
confessione religiosa: nel caso specifico, di non essere più
considerati dallo Stato come “sudditi” della Chiesa, “obbedienti” e
“sottomessi” alle gerarchie ecclesiastiche, come recita il Catechismo.
Il 13 ottobre 1989 moriva Cesare Zavattini. Sono diverse le manifestazioni che lo ricordano, a vent’anni di distanza. È appena uscita da fuoriformato, la collana di testi italiani contemporanei diretta da Andrea Cortellessa per Le Lettere di Firenze, la prima riedizione integrale – dopo la princeps Bompiani del ’70 – del libro più singolare ed eccessivo, dell’opera più “fuoriformato” di Zavattini: Non libro più disco, per le cure della studiosa Stefania Parigi e con una prefazione di Paolo Nori. La registrazione della voce dell’autore, all’epoca riportata in un 45 giri contenuto insieme al libro in un cofanetto, è ora ascoltabile in un cd allegato. Si riproduce qui la prefazione di Nori.
di Paolo Nori
Di Zavattini, l’ho già scritto anche qualche altra volta, ho l’impressione di non saper niente. Ma non perché io non ne so niente, perché lui ha scritto tanta di quella roba che saper tutto, aver letto tutto, aver visto tutto, aver ascoltato tutto, di quel che ha fatto lui, delle volte anche senza firmarlo, certi soggetti cinematografici, dicono, certe sceneggiature, essere, come si dovrebbe, documentati, essere degli specialisti, di Zavattini, è un mestiere, faticosissimo, è un autore che non conviene, sceglierlo, per far delle tesi, per fare dei dottorati, per scriverci su dei libri; meglio dedicarsi, non so, allo scrittore russo Venedikt Erofeev, che di film non ne ha mai scritti nella sua vita ha scritto praticamente solo due romanzi uno dei quali, sulla vita di Šostakovič, se non ricordo male, l’ha perso nella metropolitanta di Mosca prima ancora che fosse stampato

di Alberto Pellegatta
Superpoteri e lumache
nella testa.
Non è più tempo di versi
balneari. Ripetere parole
liberate dalla frase. Agitarsi
fino a farle flettere.
E dopo cosa? L’acqua
che diventa intelligente.
*
Si abbandona, senza peso né anima
all’acqua acrilica.
Fa il morto, mentre lo sfondo
ignora carpe e gatti, si sgonfia
e queste sponde inalano
un paesaggio di ossido e stelle
(dalla piscina al bosco, alla camera da letto, amore)
Così affonda nel corpo naturale
e il verde gli entra in circolo,
scivoloso e segreto.
Le scale sforano nel prato musicale
e il sole non serve più a niente.
Il canto, inquieto, segue una grammatica
primitiva, vegetale.
Questo progetto non prevede viali
né quadranti, né metropolitane
ma orizzonti allergici e luci elastiche.
di Marina Pizzi
1.
in un gravame di addio voglio andarmene
dondolo del caso sorso di abbandono
dono sul comunque di non essere
né senso né gelo di cometa.
[A Musile di Piave, un paesino del veneto, il sindaco ha vietato la presenza de “La repubblica” in biblioteca in quanto giornale politicizzato (www.gazzettino.it/articolo.php?id=76217&sez=NORDEST). Ringrazio Gherardo Bortolotti che mi ha segnalato questo ulteriore caso di “civiltà” settentrionale. A I]
Il Presidente dell’Associazione Italiana Biblioteche
Prof. Mauro Guerrini
Spett.le Sig. Sindaco,
sono venuto a conoscenza dalla stampa (‘Il Gazzettino’, sabato 10
ottobre 2009, Cronaca di Venezia, p. 1) delle disposizioni impartite
alla biblioteca del Comune da Lei amministrato, tendenti a eliminare
dalle raccolte bibliotecarie la presenza di pubblicazioni periodiche
ritenute ‘politicizzate’.