
di Chiara Valerio
Qual è l’uso di un relitto aereo, mi chiedo. Forse lo stesso di un corpo morto. E mi accorgo che nella loro concentrazione assorta i vigili del fuoco lavorano al più antico dei rituali della nostra era: la deposizione. Adagiare con cura pezzi dell’aereo di Ustica, amorevolmente ricomposti pezzo dopo pezzo come un collage, è pietà in atto. Beppe Sebaste ha nella penna qualcosa che sempre confina con la nostalgia, e alla nostalgia tende. La nostalgia è infatti per Sebaste una specie di madre patria narrativa. Manda avanti frammenti di memoria a colonizzarla, poi ci trasborda i personaggi e alla fine ci trasferisce le storie. È uno scrittore pieno di altrove. Da Lady Diana alle Panchine agli Oggetti smarriti e altre apparizioni (Laterza Contromano, 2009) non fa che muoversi in mezzo a escerti di vita passata, talvolta lacerti, saltare pozzanghere di vita potenziale, e seguire i sentieri delle vite perdute e ricomposte. E a raccoglierle.







di Severino Colombo




di Gianni Biondillo