di Frank Schäfer
traduzione di Elisa Perotti
Catweazle? Hippy tardivo? Incontro a Knüllwald con Ulrich Holbein, immerso in una “splendid isolation” a disegnare il suo universo letterario con seducente creatività linguistica.
Mi aveva avvisato, non sarebbe stato facile trovarlo. Per fortuna mi imbatto nella postina. “Ulrich Holbein?”, sì, lo conosce e mi indica la strada, in direzione opposta al centro, in un boschetto. E intuendo che avrei avuto bisogno di ulteriori aiuti, aggiunge: “Ci sto andando anch’io”.
Infatti, giunto nei pressi dell’abitazione dell’artista, non riesco a vederla: l’essenziale è spesso invisibile agli occhi. Ma già si avvicina la donna a bordo della station wagon a mostrarmi il sentiero nella giungla incantata e il viottolo lungo quaranta metri che conduce alla casa delle streghe. La porta è aperta: si intravede l’anticamera buia e pavimentata di assi.






di Gianni Biondillo





