Giulio Mozzi su vibrisse e Antonio Moresco insieme alla redazione de Il primo amore propongono un’iniziativa che riguarda il testamento biologico.
Rispetto all’astrattezza della discussione che si è scatenata a partire da alcuni casi come quello di Eluana Englaro, Mozzi sottolinea:
“Sono convinto che un modo per discutere seriamente di certe faccende sia quello di non domandarsi che cosa sarebbe giusto in generale, ma domandarsi piuttosto che cosa si vorrebbe per sé, che cosa si riterrebbe giusto per sé.”
E Moresco ribadisce:
“Ci sembra infatti che su questo tema – enfatizzato ma anche deformato e falsato dalla presenza di tecnologie che sono in grado di prolungare enormemente condizioni di vita sottratte a ogni partecipazione umana dell’individuo – si stiano fronteggiando, anche in modo minaccioso e ideologico, posizioni generali e preconcetti di diverso tipo. È venuto il momento, in mezzo a queste contrapposizioni spossessanti di ragioni e di incubi, di far sentire le voci più importanti: quelle delle singole vite. Di spostare il baricentro dalle generalizzazioni delle idee alle ragioni e alle proiezioni irriducibili e inermi delle singole vite.“
Non abbiamo altro da aggiungere alle loro parole chiarissime, di cui condividiamo l’impostazione.
Chiunque di voi sentisse l’urgenza di partecipare, può scrivere il proprio testamento biologico e mandarlo o qui o qui, dove potete inoltre seguire tutta l’iniziativa.
Alcuni testamenti biologici sono stati già pubblicati presso vibrisse e presso Il primo amore