di Maurizio Rossi
(Ricevo da Domenico Pinto e pubblico un gustoso “assaggio” di “Mare Padanum”, libro di racconti edito da Lavieri. FK.)
Romito, seduto a terra per la stanchezza dell’ultima salita, nel gelo di gramigne che gli parevano cuscini, in un consiglio di truppe disperse lontane dal comando, attorno a un tenente smarrito piú di loro nella notte ormai scesa, estratte mogio le lastre dei raggi dalla busta dell’Azienda Sanitaria, pareva indicare, su di una mappa militare all’indomani dell’8 settembre, scorciatoie e sentieri albanesi per raggiungere Durazzo e poi l’Italia, evitando l’incontro coi nativi. Zampa dopo zampa e tarso dopo tarso, gli si stringeva attorno la famiglia, osservando attenta, col malato, quei referti in bianco e nero passare adagio sullo sfondo della luna, un’altra volta a lavagna luminosa contro il cielo.