
di Piero Sorrentino
Il paradiso spunta da un imballaggio di cartone e scotch. Fialette di vetro che sembrano piccoli termometri tozzi, pieni di liquido chiaro e punteggiato da granelli bianchi, corpuscoli galleggianti e storti come quelli dei fermenti lattici. Lì dentro c’è l’Olimpo, l’Obiettivo, il Sogno, lì svetta la punta più acuminata del processo di accumulazione muscolare che tutti i giorni – in sottoscala fetenti o in lussuose beauty farm da 90 euro al mese – si ripete immutato da anni. Annidato in confezioni che sembrano progettate da un designer minimalista, in boccette panciute, in blister con vesciche di plastica trasparente che fungono da accogliente utero per pillole e pasticche colorate.











