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Covid-19

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Piccola antologia della peste

(Il 22 ottobre è in uscita, per Ronzani Editore, Piccola antologia della peste volume ideato e curato da Francesco Permunian che raccoglie i testi di trentaquattro autori, tra poeti e narratori, corredato dai disegni di Roberto Abbiati. Il brano che segue è l'introduzione al libro del curatore che qui ringraziamo. G.B.) di Francesco Permunian Il battito d’ali di una farfalla «Mentre Dio andava lentamente abbandonando il posto da cui aveva diretto...

Sopra una fotografia di camion nella notte (opinioni di un disadattato)

di Giorgio Mascitelli Molti di noi tratterranno a lungo nella mente la fotografia in cui i camion dell’esercito trasportavano di notte le salme dei morti di Covid 19 da Bergamo ai crematori dell’Emilia. Credo che il motivo sia, al di là delle ovvie circostanze emotive, che questa è una foto di altri tempi o quanto meno di altri luoghi. Benchè questa non sia un’immagine parlante e in futuro avrà bisogno...

Diari di maggio. Prescrizioni sanitarie e mutazioni del corpo (2/2)

Testimonianze informali riscritte e disegnate da Elena Tognoli 13 maggio Ettore (la cedevolezza della carne) "Ha voluto abbracciarmi e mi è sembrata molle la sua pelle, pronta a cedere e a sprofondare nella carne. Dal 2 marzo non toccavo nessuno. Sento la responsabilità del tatto, la porosità che è il vuoto dentro le ossa. Mi dico che anche abbracciare qualcuno o qualcosa è abbracciare il vuoto, stringersi a nessuno."   14 maggio Eduardo (ribellioni d’espatriato) “Ho l’impulso...

Diari di maggio. Prescrizioni sanitarie e mutazioni del corpo (1/2)

Testimonianze informali riscritte e disegnate da Elena Tognoli   1 maggio Antonia (Il nuovo rumore delle gambe) “Stamattina sono uscita a fare due passi, le mie gambe non sono più le mie gambe, sono gambe di legno, di burattino, gambe di comodino; ad ogni passo picchiettano sull’asfalto, bacchette senza tamburo.” 2 maggio Lorena (la presa di contatto) “Stando così … come dire? … circoscritti, è inevitabile prendere contatto, anche solo per sbaglio, con qualcosa di sé,...

La mia segregazione (nuovi autismi # 33)

di Giacomo Sartori Devo confessare che adesso che sta per finire questa segregazione forzata non mi dispiace, ho quasi timore che finisca. Un po’ perché la mia vita ordinaria non è poi troppo differente, e quindi tutto questo mi è intrinsecamente familiare. Non sono un monaco di clausura, ma nella mia esistenza mi sono ritrovato a essere isolato, ne ho sofferto ma ci ho fatto anche il callo. Mi calmano...

Storia di un pacco (Dipartire ai tempi del confino)

disegni e testi di Elena Tognoli Il pacco scivolava veloce su rotelle.     Al pacco si può lasciare un ultimo messaggio a distanza di vivavoce.     Aveva paura che al centro di smistamento confondessero il suo pacco con un altro pacco.   Il suo pacco sapeva di fiori finti.     Forse il pacco era vuoto (forse c’era speranza).     Il pacco era circondato da mura visibili. Il pacco era circondato da mura invisibili.     Con uno sforzo metafisico il pacco fu incoraggiato a partire.   (Ricevuta di ritorno).     Un giorno si svegliò ed...

L’alba reclusa

di Roberto Antolini Saranno le 6 quando l’alba inizia a filtrare attraverso lo spiraglio fra le imposte, che ieri sera ho apposta lasciato socchiuse, per essere svegliato alle prime luci. Mia moglie dorme, e dorme, e dormirà beatamente fin chissà quando: l’emergenza Covid19, con la reclusione in casa, le ha tolto ogni pudore al riguardo. Io qualche problema con la mia educazione protestante ce l’ho. Quand’è alba, io mi alzo. Ricordo...

Shelter in place (l’Italia in una stanza)

di Sara Marinelli Nove ore di fuso non sono niente. Se dormo di giorno e sto sveglia di notte, sono in sincronia perfetta. Con lei. Con l’Italia, dove non vivo più da 13 anni, e che ora vive dentro la mia stanza. Nelle settimane di distanziamento sociale, nel confino del mio appartamento, la città fuori — San Francisco — si dissolve, se ne sta sospesa dietro la porta di casa. E se...

E fu sera e fu mattina

di Maria Luisa Venuta Questa notte ho sognato. Sono ad un incrocio qui vicino a casa a parlare insieme con Marta, un'amica di Lucca. È sera, racconta di un tipo che si è trasferito qui e abita in un appartamento talmente umido da averlo soprannominato "la laguna". E dice "vado in laguna" invece che dire "vado a baita" come fanno i bresciani. E ridendo mi guardo in giro, siamo in...

Attendiamo il dopoguerra

di Alessandra Spallarossa Forse complice la memoria che sbiadisce dopo una certa età, forse anche il processo di rimozione dei ricordi dolorosi per salvaguardare la propria salute mentale, mia nonna al telefono mi spiega che la guerra fu meno pesante per loro rispetto a questa reclusione forzata e a questo dramma epidemiologico. La sua dichiarazione arriva in risposta al pensiero che ho condiviso con lei pochi secondi prima: “certo è dura...

La catastrofe in minore o dello spaesamento: vivere il Covid-19 a Parigi

di Marilina Ciaco Quando a fine febbraio ho deciso di salire sull’aereo che mi avrebbe portato da Malpensa a Charles De Gaulle non avrei mai immaginato, neppure assecondando i miei più foschi deliri distopici, la portata dell’emergenza sanitaria che di lì a poco ci avrebbe coinvolti. Certo, che si stesse profilando qualcosa di poco chiaro lo si poteva facilmente intuire dalla Milano semideserta e prontamente munita del kit mascherina/amuchina che...
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