risultati della ricerca

mariasole ariot

se non hai trovato quello che cercavi prova con un altro termine

Ditele l’assenza

di Mariasole Ariot Ditele che il giorno ha smesso di parlare, ditele che quando lo scorrere del tempo si inarca la vita diventa processione, ditele che un bambino urla, ditele che la conta delle ore non fa testo, ditele che la testa è piena, ditele che le uova non hanno cornice, ditele che l’insonnia è un’armatura per restare, ditele che la parola si misura in grammi e non in metri,...

Dell’evaporazione dei morti. Della bocca chiusa dei vivi.

di Mariasole Ariot Di Roberto Dalmonego ci si ricorda la saliva : una bava lenta, trascinata, un prolungamento inutile di un residuo di umanità, la scia delle lumache che sono già passate. Di Roberto Dalmonego ci si ricorda la camminata, uguale a tutte le camminate della corsia, la camminata faticosa del farmaco. Trascinata, un prolungamento inutile di un residuo di umanità, la scia di un sé già passato. Di Roberto...

Un amore crudele (Piero Pieri)

di Francesca Tuscano Nei romanzi di Piero Pieri il corpo, nelle varianti espressive della violenza e del sesso, ha sempre un ruolo centrale, anche se con funzioni stilistiche diverse. In La notte di Stalin (Stampa Alternativa 1999) e in Furio (Allori 2004), diventa oggetto di rappresentazione, grottesca e palesemente metaforica; in Vaporidis in carcere (Fernandel 2009) è elemento di denuncia esistenziale e politica; nei Nouveaux Anarchistes (Transeuropa 2010) è segno...

LIBERA OCCUPAZIONE POETICA – 21 marzo a Torino

L'Unione Culturale Franco Antonicelli organizza le prime iniziative culturali del progetto Liberazioni del nuovo Polo del 900 LIBERA OCCUPAZIONE POETICA La giornata mondiale della poesia all'Unione Culturale Sabato 21 marzo 2015 Via Cesare Battisti, 4/b – Torino (ingresso libero e gratuito) ⇓⇓⇓ Programma 17.30-18.30 Inaugurazione della mostra Descrizione del mondo Si tratta di un’installazione collettiva di oggetti-reperti (pagine di libri, fotografie, fogli scritti e disegnati a mano, registrazioni audio) del modo “analogico” di descrivere il mondo. Ogni descrizione del mondo...

Dove mente il fiume

di Daniele Bellomi di maree, anatomia ancora in corsa dal poco al niente, nel cordone donato alla discarica, messo da una parte il plastico dell'acqua vista quando ancora sborda fuori, nonostante la fatica nel respiro: andarsene negli anni a nominare spazi vuoti, posti di blocco, detenzioni. il doppio rimane l'uno che sbanda, viene via assieme alla sacca del figlio che separa la sezione di guida e il passeggero, in fase d'urto: dal contagio rimediato nel macello si conservano le...

Non lasciarmi andare

di Francesco Borrasso C’è un luogo dove le cose assumono forme straniere. Questo luogo è un evento, il ricordo di un addio che non sono riuscito a bruciare; come una foto piantata davanti agli occhi, è la zona dalla quale non sono stato di capace di evadere. Una parte di me ha cominciato a pretendere una scissione, è stata messa in dubbio la mia unicità, il mio fisico è venuto a...

cinéDIMANCHE #15 FURRIADROXUS di Michele Mossa e Michele Trentini [2005]


Lungo un tratto costiero di selvaggia e intatta bellezza, la Costa di Teulada, si trova la spiaggia di Tuerredda, assai frequentata e nota, presente sulle principali guide turistiche. A poche centinaia di metri dalla spiaggia si incontrano i primi furriadroxus (dal verbo furriài, ritirarsi, abitare), le tipiche case locali, appartenenti all'agglomerato di Malfatano.

Essendo il dentro un fuori infinito #5

di Mariasole Ariot Vuotarsi; ci si espone a tutta la pressione dell'universo che ci circonda S. Weil Stamani hanno spostato le poltroncine arancioni : la chiusura dev'essere libera, la porta in entrata e non in uscita, una donna vigila come un arbusto sulla soglia. Allunga uno ad uno gli arti, parla dei suoi cani sfogliando i giornali del 1998. Il tempo è fermo, nessuno se ne cura, le bave delle lumache si...

Dei fantasmi della democrazia

di Lorenzo Rustighi Pochi giorni fa abbiamo visto Marine Le Pen e Massimo D'Alema fronteggiarsi in una battaglia di retorica televisiva, che verteva sull'utilità e il danno delle istituzioni europee, delle strategie monetarie dell'Eurozona, dell'appartenenza alla UE, del ritorno alla sovranità politica ed economica, e affini. Ci hanno presentato punti di vista apparentemente molto diversi. Ciascuno dei due, tanto per cominciare, ha accusato l'altro di essere testimone di una sorta...

cinéDIMANCHE #12 INGMAR BERGMAN “Fanny e Alexander” [1982]

Renata Morresi
Orsola Puecher
Mariasole Ariot

Tutto può avvenire, tutto è possibile e verosimile. Tempo e spazio non esistono, sopra un insignificante fondo realistico l’immaginazione trama e tesse nuovi modelli... "Il Sogno" A. Strindberg

Chi subisce la storia

C'est pourquoi les vrais artistes ne méprisent rien ; ils s'obligent à comprendre au lieu de juger. A. Camus "La missione dello scrittore è fatta di difficili doveri; per definizione, non può mettersi oggi al servizio di coloro che fanno la storia: è al servizio di chi la subisce" Qui la trascrizione integrale in francese. Qui la traduzione inglese

Il vicino

di Mariasole Ariot Godere senza utilità, in pura perdita, gratuitamente, senza rinviare a nient'altro, sempre in passivo – ecco l'umano. Emmanuel Lévinas   Una semifinale del 2012, due uomini, Napoli, due terrazzi. L'uno, a petto nudo, immerso nell'acqua di un gommoncino gonfiabile guarda la semifinale, l'altro, in canotta, un cappello in testa, sfoglia spartiti, ascolta un suono disteso sull'amaca. La telecamera passa dall'uno all'altro : dall'inno d'Italia cantato alla tv al metronomo dell'altro,...

Essendo il dentro un fuori infinito #4

di Mariasole Ariot   Il carico di rottura di una ragnatela è confrontabile a quello dell'acciaio. Differisce solo per densità. Nella caduta l'animale sputa il filo che lo porta al punto del desiderio, poi risale alla partenza, avanza di un passo, cade nuovamente e ricomincia. Ha le zampe a pettine, unisce i fili come fossero mani : crea una rete, costruisce una casa. E' una trappola. Emma ha un tappeto di chiodi dietro la schiena. Si dimena, tiene...

Lo scuru

di Orazio Labbate  Piazza Dante. Poggio le mani sui lastricati in ardesia, i miei sedili artigianali, voglio fottermi la frescura ficcatasi nelle fessure buie della pietra. Il caldo s’alza dai capannoni bruciati e le nuvole diventano nere. Io sono nato sotto quelle nuvole nere; ci mangio come i cani quando divorano le carcasse dei buoi nei rettilinei verso Gela, ci mangio pane e uovo, uovo e ciliegini spaccati in due, azzanno anche...

cinéDIMANCHE #09 JONAS MEKAS As I Was Moving Ahead Occasionally I Saw Brief Glimpses of Beauty

di Mariasole Ariot

Un diario è segnare (o sognare) tracce per poterci poi tornare, ricalpestare le impronte sulla neve, ri-scrivere una vita sulla vita, costruirne una seconda, darle forma per il dimenticabile che si prepara a lasciarci un istante successivo all’accadimento.

Celebrare Sade

di Alberto Brodesco In queste settimane, trascorso da pochi giorni il bicentenario della morte (3 dicembre 1814), sono in corso in diversi punti d'Europa degli eventi in celebrazione di Sade. Una prima importante iniziativa è la mostra “Sade. Attaquer le soleil” al Musée d'Orsay di Parigi, curata dalla grande studiosa sadiana Annie Le Brun. Una seconda mostra, “Sade, un athée en amour”, è organizzata alla Fondation Martin Bodmer di Ginevra...

Non esiste separazione

di Francesco Borrasso Non riesco ad uscire da questo disordine. Un laccio mi tiene stretto al ricordo. Da allora, le mie giornate sono inerzia, secondi che seguono secondi, il mio compito è riempire, senza consapevolezza. C’era il dolore bambino che ha cercato con un’imposizione di mettermi una benda sugli occhi, era il dolore che si fermava in un angolo della stanza e mi osservava, con i suoi argomenti provava a convincermi che...

Cosa accade ad un paesaggio quando muore

di Mariasole Ariot L'assenza di rilievi montuosi e le nebbie velano a volte gli occhi F. Pusterla Richard Strauss Metamorphosen               

Un brusio di fondo – Giorgio da Genova e lo sterminio dei rom a Radio 24

        di Mariasole Ariot La vita oscilla/tra il sublime e l'immondo/ con qualche propensione/per il secondo. E. Montale  Della parola come mangime E' sera. La rotellina della radio cerca una stazione, la montagna riduce i segnali, non la trova, ricerca. Poi d'improvviso le parole fuoriescono dalle casse come un rigurgito. Schizzano ovunque, non si piegano, restano nella direzione della lama. E' una lama che ride, che dice il peggio con un ghigno. Mi...

cinéDIMANCHE #05 Jurij Borisovič Norštejn “Il riccio nella nebbia” [1975]


di Mariasole Ariot

Come un bambino coperto di spine che ancora non fanno casa, il riccio di Norstein si perde nella nebbia, in un sogno di ombre, di laghi, di incontri.

Essendo il dentro un fuori infinito #3

di Mariasole Ariot In una casa hanno tutti la febbre. "Ici c'est les malades qui soignent les malades", mi disse una donna. Vincent Van Gogh Lei cura la febbre da venti giorni, è morta da sette, spreme le limacce coi canini, le cola sul mento una bava. Lei non è mai nata, lei ha l’azzurro negli occhi, lei  mangia le sigarette che non fuma. Era la coricata delle fiale e delle provette : reparto...

Class enemy : Kant torna in cattedra

di Mattia Maistri L'opera prima di Rok Bicek ha una trama piuttosto semplice: un professore di tedesco, Robert Zupan, sostituisce una collega in congedo di maternità in un liceo sloveno. Da quel momento in poi, tutto il film ruota attorno al difficile rapporto tra l'uomo e la classe, esasperato dal tragico suicidio di una studentessa e dalla ribellione degli studenti che attribuiscono al docente la responsabilità dell'accaduto. Il conflitto acuisce la...

cinéDIMANCHE #01 FRANCO PIAVOLI “Al primo soffio di vento”

Nella pausa delle domeniche, in pomeriggi verso il buio sempre più vicino, fra equinozi e solstizi, mentre avanza Autunno e verrà Inverno, poi "Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera", riscoprire film rari, amati e importanti. Scelti di volta in volta da alcuni di noi, con criteri sempre diversi, trasversali e atemporali.   Erano muti, senza parole, l'uno accanto all'altra, come le querce e i grandi pini che hanno radici nei...

da Il passaggio del tempo

di Maddalena Vaglio Tanet Lungo Skalitzerstrasse tornavo una sera, le foglie bagnate come corpi di lumaca coprivano l'asfalto nuovo della strada. A passo lento accanto ai prati, alla loro capigliatura d'erba rada, cercavo di vedere la volpe di città che una volta in pieno inverno incontrasti a tarda notte, i fari contro gli occhi accesi dalla luna. Era sparita nel cantiere, forse la sua tana. Sentivo sciabordare alle mie spalle sacchi della spesa, un respiro e le unghie di un cane come...

Essendo il dentro un fuori infinito #2

di Mariasole Ariot Il pazzo, questo gran pesce scrollato, cui si fa spalancare la bocca a forma di sì. F. Leuret   Faheem nuota nel corridoio da millenni. Alle tre di notte mi sveglia, rovista tra i capelli, danza con le mani appese al collo, prende le mie, le stupisce di una notte scavata nella notte : è maggio. Alle quattro ridiamo sulle parti superiori del viso : abbiamo dieci occhi per sopravvivere agli eventi, ci avventiamo...

Dieci (piccoli) nuovi indiani

Care lettrici e cari lettori, siamo lieti di condividere con voi una grande novità. Ci stiamo moltiplicando, anzi ci siamo già moltiplicati. Per dieci. Dieci (piccoli) indiani sono arrivati a portare una ventata d’aria nuova in Nazione Indiana. La cifra tonda è casuale; lo è altrettanto che, sommandovi la graditissima “indiana di ritorno” ⇨ Francesca Matteoni, si giunga a coprire l’esatto arco temporale della nostra storia. Dieci anni - più quello...

Un testo scritto da un altro

di Mariasole Ariot                                                                                                                                    ...

Essendo il dentro un fuori infinito #1

di Mariasole Ariot DIE FAHNEN wahren den Schein – LE BANDIERE salvano l'apparenza. P. Celan   Julia ha una macchina incastrata nello sterno. Dal collo dell'utero a metà cuore, da cuore a collo, da collo a sinapsi : condannata all'iper-reale di due voci : la prima dice you will die till you go out from here, la seconda intona come una cantilena you are a bitch : we will find you alone.   Gennaio 2014, Nigeria   Julia sogna...

Nel bosco degli Apus apus

di Mariasole Ariot   Apus apus: "Una sua peculiarità è quella di avere il femore direttamente collegato alla zampa, tanto che il nome scientifico deriva dalla locuzione greca "senza piedi". Questa sua caratteristica fa sì che non tocchi mai il suolo in tutta la sua vita; infatti se disgraziatamente si posasse a terra, la ridotta funzionalità delle zampe non gli consentirebbe di riprendere il volo". Quindi dorme in volo. --- Il corpo urta...

Trittico della letteratura italiana, #2

di Mariasole Ariot         Qui il primo trittico.   Bonus track!        
Print Friendly, PDF & Email