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narrativa italiana

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La cerimonia del possibile

di Paolo Morelli
Il libro, o la cerimonia, o la danza, è tutto innervato su immagini prensili, allucinogene (“l’allucinazione è una malattia sacra”), serpenti, montagne, il labirinto, fino al rito comune del falò finale. Immagini che producono altre immagini.

Napoli, un ritorno

di Sara Marinelli
Del resto c’è una discrepanza, sempre più accentuata, tra quello che Napoli è per chi ci vive e per chi la visita; tra lo scarafaggio vero e la sua copia, un memento come un altro.

Marseille

di Pierfrancesco Trocchi
Era quell’ora buona in cui a Marsiglia i suoni si fanno d’acqua e i profumi sono liberi di camminare senza che nessuno li cerchi.

Il fabbro di Ortigia

di Giuseppe Raudino
Le cartoline, allora, servivano a rassicurare la famiglia. Le spedivo a casa da ogni porto in cui attraccavamo. Una cartolina con l’indirizzo di Siracusa ma senza testo, senza saluti, senza firma.

Romanzo olandese

di Guido Festinese
I suoi libri in questo senso assomigliano alle superfici apparentemente statiche degli stagni sparsi tra le chiuse nordiche: una situazione apparente di immobilità che nasconde invece, appena sotto la patina superficiale, un tumulto emotivo di vita insanabile.

Cercando esasperatamente il dire

di Stefano Zangrando
Dovendo usare una categoria o una designazione di genere, si potrebbe forse dire che è un romanzo dell’orrore. Del resto la citazione d’apertura, dal Calvino de Le città invisibili, parla d’inferno.

L’amico chimico di Primo Levi

di Pasquale Vitagliano
All’anagrafe è Alessandro Delmastro, nato a Torino il 7 settembre 1917. Chimico come Primo Levi, che a lui dedica il racconto Ferro de Il sistema periodico e La carne dell’orso. Amante della montagna e capo partigiano nelle formazioni di Giustizia e Libertà.

Sentimental journey

di Carlotta Centonze
Una convocazione d’urgenza ti piomba addosso e la giornata è da buttare. Ho maledetto il Ministero del Costume e ho preparato la borsa con un cambio.

L’imbattibile lentezza delle tartarughe

Simone Paglietti intervista Alessandro Gianetti
Capita anche alla letteratura di starsene a lavorare a maglia davanti al caminetto, come una vecchia comare che s'accorge della guerra solo quando i soldati le distruggono il giardino per farci una postazione di tiro.

Il destino del primo figlio

di Marzia Taruffi
Sfumavano gli anni in quel fazzoletto nero legato sotto la gola, nelle rughe appena accennate ai lati degli occhi dove il nero dell’iride sembrava mandare lampi di luce. Non era mai stata giovane e non era vecchia: era eternamente ferma in una dimensione artefatta.

Vivere per sottrazione. Su “L’anniversario” di Andrea Bajani

di Valeria Merante
Nel libro La fine degli amori di Claire Marin, l’autrice scrive: «Certe lealtà non sono più legami, ma un cappio che si stringe attorno al collo». La costanza nelle relazioni, dice Marine, quando certi assetti per forza di cose saltano a causa degli eventi della vita, diventa una costruzione artificiale e non l’effetto di un desiderio intimo.

L’infinito non basta

di Saverio Simonelli
Già dalla sera Franz ha preparato il frac. Lo stesso che indossa per i concerti. Si adatta perfettamente alla snellezza del suo corpo. Lo accompagna. Suona assieme a lui.

Euphorbia lactea

di Carlotta Centonze
L'odore vivo dei cespugli di mirto, della salvia selvatica, del legno d'ulivo bruciato e della terra ferrosa, mischiato a una nota onnipresente di affumicato e di zolfo che veniva dal vulcano, le solleticavano il naso e la irritavano come una falsa promessa. Non ci sarebbe stato spazio per i sensi in quella loro missione.

Non si può essere troppo seri

di Renzo Paris
Marati, con questo romanzo diventa il cantore della gioventù di Roma nord.

I giorni di vetro

di Mauro Baldrati
Una Romagna arcaica, patriarcale, popolata da contadini, pastori, segnata da una miseria inimmaginabile, dominata dalle superstizioni, dalla paura, dai fantasmi.

Necrologio (nuovi autismi # 34)

di Giacomo Sartori
È sempre un compito penoso ricordare chi se ne è appena andato. Diciamo la verità, quando muore qualcuno ci si dice che sarebbe potuto benissimo capitare a noi, o insomma che i prossimi della lista forse siamo noi, senza che lo subodoriamo.

Lo scrittore

di Mauro Baldrati
Il suo era un romanzo che avrebbe scosso la letteratura dalle fondamenta. Una scrittura spontanea e al tempo stesso perfettamente controllata. Una lingua scavata dall'interno, spezzata, risorta.

Acque alte

di Cristiano Dorigo
Dopo quei film veniva sempre a trovarci, e a pretendere qualcosa che da bambina mi era sembrato normale benché fosse una scocciatura, una consuetudine noiosa come pettinarsi o farsi la doccia o prendere un ceffone dopo una marachella

La lettura narrativa come resistenza

di Paolo Morelli
È comunque la dimensione narrativa della parola ad animare un rapporto fantastico con il mondo, a catalizzare capacità percettive e riflessive esiliate.

Marabecca

di Daniela Sessa
In “Marabbecca”, ultimo romanzo di Viola Di Grado, persino la copertina sa di naufragio. E la donna di spalle con la testa spettinata dentro una gabbia è un relitto ammassato dall’onda.

L’ultima formazione titolare della Cecoslovacchia ai Mondiali

di Lorenzo Mari
Per molti anni, almeno fino al 2005, Giuseppe era stato considerato all’unanimità, Giuseppe compreso, come lo scemo del paese di P***. Ma non era vero.

Lancillotto fu uno dei suoi cavalieri

di Gianluca Valenti
Nel momento in cui aprì la porta notò un aereo venirgli incontro alla massima velocità. Con un gesto istintivo lo afferrò e disse, simulando la voce metallica di un ipotetico robot parlante: «Oggetto volante individuato, nemico abbattuto».

I briganti di Vincenzo Pardini

di Mauro Baldrati
Il finale è classicissimo, epico una volta tanto, ma Pardini non si siede, mai. Riesce a stupirci, a introdurre con nonchalance un affascinante colpo di scena. Diciamo pure un altro colpo da maestro.

I segni sull’acqua

di Roberto Carvelli
Reparto correttori di bozze. Discorsi. O meglio: ordini.

Tundra e Peive

di Francesca Matteoni
È certamente una fiaba. Anzi, è l’incontro e la rielaborazione di molte fiabe: Il pifferaio di Hamelin, Hansel e Gretel, Peter Pan, i miti della selkie e alcuni racconti sciamanici.

Nanga Parbat

di Orso Tosco
L’ossessione, infatti, è la forma d’amore più pura. La meno ragionevole, la più invivibile, ma anche l’unica in grado di modificare esistenze apparentemente consolidate in un battito di ciglia.

Nonne sporche di sangue: e se ci stessimo chiedendo che razza di nipoti siamo diventati?

di Francesco Spiedo
Nonne che custodiscono segreti e preservano il segreto del raccontare in un mondo dove parlare e parlarsi, comunicare, pare diventato impossibile.

La regina del fuoco

di Maria Gaia Belli
Molto molto tempo fa, quando il cielo era più alto della dorsale, la bambina Pauni viveva in un villaggio sulla montagna. Suo padre cacciava nei boschi per la lunga estate, portava a casa carne e pellicce in abbondanza.

La società degli uomini barbagianni

di Emanuele Kraushaar
Io sono A. Una volta ho chiesto a mia madre perché mi avesse chiamato così. Non ha detto niente ed è scoppiata a ridere. Ricordo la sua bocca che si apriva e i suoi denti bianchissimi.

Andante crociera

di Marino Magliani
Per un attimo tutto quel giallume vegetale che vola e si accampa sul mattonato è un segno dell’autunno.