di Arjuna Cecchetti Okay, vederla tuffarsi dal pontile non era da mozzare il fiato, le mancava qualche curva nei punti giusti, per lo stesso motivo non mozzava il fiato nemmeno quando risaliva spingendo con le braccia sulle tavole di legno.
di Tito Sdralevich Di quel giorno mi ricordo che stavo andando al centro trapianti quando vidi lo zingaro accasciato fuori dalla stazione del metrò, con i vigili tutti intorno per evitare che lo linciassero
di Gabriele Esposito . Il campanello suona alle tredici e trentaquattro. Acqua che scorre a cento gradi tra la ruggine dei tubi del palazzo; di là, passetti di coleotteri scuri in fuga verso bui d'intercapedini sconosciute.
di Tito Sdralevich Ogni terza domenica di marzo, quando il sole sale a scaldare le prime coppie che ciondolano al parco, ecco che sul lungomare spunta Ignacia, e parcheggia il carrozzone alla rotonda del porto
di Tito Sdralevich Da quando abbiamo aperto le iscrizioni, hanno bussato alla porta e sono stati registrati – è mio cugino che si occupa del registro, io sono impegnato a montare il palco – sei storpi, otto sciancati (sei alla gamba destra, due alla sinistra),...
di Emanuela Cocco Torna a casa che è buio. Il pomeriggio l’ha passato a fare avanti e indietro sulla Tuscolana, da Tiger, qualcosa di dolce poi il salato, ma soprattutto lo zucchero filato, quello inscatolato, un giretto da OD, a prendere un bouquet di chupini colorati, quelli glassati, o un blitz da Disfunzioni, a cercare occasioni, tra i dvd dell’orrore,
di Tito Sdralevich Oggi a pranzo, mia madre, appurato che quel non-so-cosa di viscido attorcigliato intorno alla caviglia era davvero la coda di un rettile, è svenuta tirandosi dietro la tovaglia e tutta la cristalleria.