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Riccardo Ferrazzi

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Islario fantastico argentino

di Salvador Gargiulo e Gonzalo Monterroso
Contrariamente ad altre geografie più accomodanti, dove il semplice fatto di gettare un seme viene ricompensato nella primavera dell’anno seguente, in molte delle nostre isole questo patto non viene osservato. Ricoveri di uccelli e di lupi, aperte alle inondazioni, scoscese, circolari, sterili, desertiche. Tutti aggettivi che sembrano escludere l’essere umano, allontanarlo con tutti i mezzi di cui si avvale la natura.

Enigmi a Busto Arsizio

di Riccardo Ferrazzi
(cappello di Marino Magliani)
Per chi non è pratico della zona, sarà meglio chiarirlo subito: Busto Arsizio dista da Milano venti chilometri oppure duemila. Dipende dai punti di vista. In autostrada

su Mascaró

di Marino Magliani Ho scoperto Haroldo Conti grazie a Adrián Bravi. «Racconta l’acqua» mi disse, «le inondazioni, come faccio io, ma lui l’ha fatto tanti anni fa, perché è nato negli anni Venti, e da Chacabuco è andato a vivere il delta, tra i banchi di sabbia e le isole del Paraná, con in lontananza i palazzi di Buenos Aires, e dalla sua barca guardava le rive». E Adrián ha...

Le città e il desiderio: Daniel Guebel tra utopia e storia

di Luigi Marfè In uno dei suoi racconti più fulminanti, Del rigor en la ciencia (Del rigore nella scienza, 1946), Jorge Luis Borges immagina un impero i cui cartografi si propongono di disegnare la mappa più minuziosa che il mondo abbia visto. Ma ogni volta, al cospetto di quel collegio di saggi, qualunque tavola topografica risulta manchevole e inesatta, tanto da richiederne un’altra, e poi un’altra, e un’altra ancora, finché...

Sobre Mascarò

di Marino Magliani

Il postino di Mozzi

brani di Guglielmo Fernando Castanar (in corsivo) e Arianna Destito Cominciai questo lavoro di raccolta dopo il terzo o il quarto mese da impiegato delle Poste. Il materiale arrivava alle Centrali di Padova, prelevavo direttamente dagli scaffali di mia competenza, e i primi tempi facevo un setaccio veloce e mi mettevo sotto la giacca uno o due plichi destinati a lei e li andavo a nascondere nell’armadietto personale dove tengo...

Il paese degli uomini umidi (e una prefazione di Adrian N. Bravi)

Il paese degli uomini umidi è situato dietro il sole, in un angolo del mondo sbiadito dall’oblio. Vuoto e desolato dorme il suo metafisico male di abulia sotto un’eterna cappa di muschio verniciato da poco e fresco di rugiada. Rugiada: lacrima versata da un ricordo che respira nella buia alcova dell’anima come una farfalla di luce. Nessuna geografia contiene il profilo del paese degli uomini umidi, perché il paese degli uomini umidi...

Fu vera gloria?

di Antonio Sparzani “Le sue vittorie in battaglia restano nella Storia, incancellabili; ma non si può negare che le petit caporal avesse un carattere incline a risolvere tutti i problemi con la violenza e a raggiungere i suoi scopi con la menzogna.” Così scrive Riccardo Ferrazzi nel capitoletto conclusivo di N.B. Un teppista di successo, romanzo appena pubblicato da Arcadia, collana Eclypse. € 16. Romanzo? Ma sì, in un certo...

Sudeste

di Haroldo Conti Il vecchio morì proprio all’inizio dell’estate. Come se avesse continuato a ritardare il momento, per aspettare quel periodo e non un altro. E così successero tante cose, in qualche modo notevoli e definitive, anche se passarono inosservate. Il Colorado Chico venne a cercarli con la lancia e tutti pensarono che il momento era arrivato. – Andiamo! –⁠ disse soltanto. E partirono. Avevano messo il vecchio in una stanzetta, da solo. –...

Il primo giorno di scuola di Vallejo (Paco Yunque)

di César Vallejo (traduzione di Marino Magliani e Riccardo Ferrazzi) . . . Paco Yunque guardò il maestro che scriveva sulla lavagna. Chi era il maestro? Perché era così serio e metteva tanta paura? Yunque continuava a guardarlo. Il maestro non assomigliava a suo padre o al signor Grieve. Assomigliava più agli altri signori, che venivano in casa a parlare col padrone e avevano la collottola piegata e il naso come...

Storie di arche e caravelle

di Antonio Sparzani Sembra che d’estate ci si possa concedere di darsi anche a letture cosiddette leggere, non so perché, veramente, visto che appunto d’estate si ha più tempo anche per meditare su letture più impegnative. Io comunque mi dedico, per esempio, a Thomas Mann, ma, per variare, ho pensato di concedermi una lettura che, dal titolo, certo suonava più leggera: si tratta del volumetto Noleggio arche, caravelle e scialuppe...

Liguria nomade: Magliani e Ferrazzi

Un padre e figlio, durante la primavera del ’73 (Marino Magliani) Questo era ciò che pensava. Se il padre gliel’avesse detto apertamente che così non poteva durare, che se non studiava poteva andare con lui in campagna, il ragazzo avrebbe preferito. Ne poteva nascere un discorso. Ma il padre entrava in casa e taceva. Non doveva essere facile, pensava il ragazzo. Il padre portava in casa l’odore della campagna, si lavava...

L’aquila e il pastore (da “Estampas rurales”) – Gabriel Miró

(questo testo è tratto da "Il Molino a vento e altre prose", bella antologia di racconti di Gabriel Miró (1879-1930), Benito Pérez Galdós e Vicente Blasco Ibáñez, tradotti da Marino Magliani e Riccardo Ferrazzi, e curata da quest'ultimo, per Galaad Edizioni, 2015; nel mix di "desuetudine" e estrema potenza, a me ricorda da vicino il nostro Vincenzo Pardini; GS) di Gabriel Miró Un’aquila seguiva sempre il gregge. Il suo verso risuonava in...

Samir

di Riccardo Ferrazzi  Lo conobbi quando avevo i canini aguzzi e giravo per il Medio Oriente. Samir era un agente marittimo con gli uffici in due stanzette buie in fondo a un vicolo: non aveva bisogno di impressionare i clienti, preferiva disorientarli. Gli proposi di concorrere insieme a un appalto ad Alessandria d’Egitto. Era un buon contratto, anche se sapevo che la burocrazia egiziana è intricata come il delta del Nilo...

Paolo Lezziero, colpevole di milanesità

 di Riccardo Ferrazzi  Forse c’è un destino anche per i dialetti. Raccontate storie siciliane? Avete buone probabilità di trovare editori disposti a muovere cielo e terra per promuovervi, e critici che vi incenseranno come salvatori della patria. Ma se scrivete (bene) storie molisane, venete o liguri, rassegnatevi: avrete tutt’al più un mercato regionale. Scrivete ottime storie milanesi con qualche sobrio pastiche linguistico e moderati inserti dialettali, e non vi filerà...

Carmina non dant panem

di Riccardo Ferrazzi Su “Stilos” dell’8 febbraio Gianni Bonina esordisce così: "Vizinczey osserva che la maggior parte delle persone non può vedere meriti artistici in romanzi che contraddicano le loro opinioni". E più avanti, rifacendosi ancora a Vizinczey supportato nientemeno che da Unamuno, arriva a dire chiaro e tondo che il romanzo deve consolarci e non inquietarci, e ci piace di più se ci conferma nelle nostre opinioni. Con la solita...

Lohengrin

di Riccardo Ferrazzi "Ma è in tedesco ! Già le opere, anche in italiano, sono una noia micidiale. E poi, che palle, un teatro tutto ori e velluti rossi, giacca e cravatta, ingabbiati lì per tre o quattro ore !” OK. Vi siete sfogati ? Le luci si abbassano, l’orchestra attacca il preludio. Oh bella ! Questa musica avete l’impressione di conoscerla. Ogni tanto sembrano i Pink Floyd. E invece è roba...

La filosofia antica secondo Giovanni Reale

di Riccardo Ferrazzi Continua la pubblicazione delle segnalazioni che ho ricevuto per la lista della spesa (vedi qui). (T.S.) Segnalo Giovanni Reale, Storia della filosofia greca e romana, Tascabili Bompiani (10 volumi). Uno dei massimi filosofi italiani viventi rilegge i pensieri forti dell’antichità. Ma questa rilettura ci aiuterà a trovare un nuovo ubi consistam o non farà che confermare la crisi dei sistemi, il vicolo cieco in cui il pensiero moderno si...

Perché son tristi

di Riccardo Ferrazzi La città dove conobbi Judy ha un nome che significa “collina della primavera”, ma la collina chissà dov’è. La città è in riva al mare, ma non è un porto. Anche le strade ce la mettono tutta per incrociarsi ad angolo retto, ma finiscono sempre per confluire in qualche piazza sbilenca. In Medio Oriente le cose non sono mai come sembrano. La prima volta ci andai per...

Il barocco inevitabile

di Riccardo Ferrazzi Carlo V (che gli spagnoli chiamarono e continuano a chiamare Carlos primero) si ritrovò a capo di un impero mondiale nel 1519, neanche due anni dopo che Lutero aveva affisso le sue novantacinque tesi sulla porta della chiesa di Wittenberg. Quelli che seguirono furono anni disastrosi, scanditi da guerre, ribaltamenti di alleanze, paci infide, massacri e saccheggi. Solo lo sfinimento e il cambio generazionale convinsero tutti ad accettare...

Il sorriso di Hofmannsthal

di Riccardo Ferrazzi Vienna, quasi cent’anni fa. Secondo un modo di dire piuttosto in voga, in ogni strada abita un genio. E non è uno sproposito: nell’arco di una generazione, prima di sprofondare nella guerra e nel disastro, è qui, nella capitale dell’ultimo impero, che tutte le arti e tutte le scienze vengono rivoluzionate. A quanto pare, il fenomeno si spiega con una serie di coincidenze: una lunga espansione economica,...
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