La settimana scorsa abbiamo presentato a Napoli l’ultimo numero di Sud. Qualche giorno prima il Mattino di Napoli aveva dedicato un’ intera pagina della cultura alla nostra rivista pubblicando in anteprima un lunghissimo estratto del testo che Peter Handke ci ha offerto e che Stefano Zangrando ha magnificamente tradotto. Quello che segue è il mio editoriale.
E approfitto di quest’occasione per ringraziare tutti gli autori e lettori che hanno reso possibile il lungo cammino di Sud. In particolare Giorgio Di Costanzo che ci ha fatto dono di una bellissima lettera tratta dalla sua corrispondenza con Anna Maria Ortese.
CAMPO LUNGO
di
Francesco Forlani
Il numero 11 evoca ali da fascia sinistra. Lo sappiamo. Gioco e spettacolo del gioco. 1 plus 1, in una posizione di prossimità, di contiguità e mai di sovrapposizione. Tema di questo numero è la frontiera. Alcuni la chiamano confine, altri soglia, limite. Un paese limita un altro, fino a quando non lo elimina, appropriandosene. Così le cose. La città. In questi mesi in cui le strade partorivano mondezza come bastardi – eppure si trattava del packaging dei nostri sogni e sonni consumati – c’era chi insisteva a parlare di bellezza.






