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Nel bosco. Elisa Biagini a Brescia

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Sabato 7 giugno alle ore 18:30 all’atelier del Galeter (Via Guerzoni 92h), a Borgosotto di Montichiari, provincia di Brescia, siamo lieti di accogliere la nota poetessa fiorentina Elisa Biagini che per l’occasione presenterà la sua ultima raccolta poetica “Il bosco”, leggendo alcuni brani e discutendo con Andrea Garbin.

Elisa Biagini vive in Italia, dopo aver studiato e insegnato negli Stati Uniti per vari anni.
Si accosta alla poesia scoprendo le voci di Montale, Rilke, Dickinson e Plath che influenzeranno, come naturale, i suoi primi componimenti. Gli anni trascorsi negli Stati Uniti gli permettono di conoscere la poesia di Sharon Olds, di Adrienne Rich e Anne Sexton.
Sue poesie sono uscite su varie riviste e antologie italiane e americane, fra le più recenti Nuovissima poesia italiana (Mondadori, 2004) e Parola Plurale (Sossella, 2005).
Ha tradotto dall’inglese Emily Dickinson, Sylvia Plath e Anne Sexton. Ha curato la realizzazione e traduzione del volume Nuovi poeti americani (Einaudi, 2006).
Ha pubblicato sei raccolte poetiche, tra cui Uova (Zona, 1999); L’ospite (Einaudi, 2004); Acqua smossa (Lietocolle, 2005); Fiato (Edizionidif, 2006) e recentemente Nel bosco (Einaudi, 2007)

RADIOBAHIA: racconti per canzoni [004]

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di Marco Ciriello

Radio News 1948

RADIOBAHIA: suona

“Grace Kelly Blues” degli Eels

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Monsieur Olivier Dupont crede solo a quello che incontra. Si muove per cercare e catalogare, raccontandolo nella sua rubrica “il costume di mio padre”. «So che non è molto di moda, ma io non ho radici, dove mi mettono sto. Sono un uomo misterioso e molto lento», questo ha scritto di sé.

Diorama dell’est #11

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di Giovanni Catelli


Odessa, albe

Che sapore ha la birra, che sapore ha il fuoco, nella sigaretta il silenzio, la separazione dal vuoto, dalle luci fosforiche.
Solo il gesto dell’alba ti cala, feroce, la distanza, quali piazze del giorno concedi ai poteri del fato.
Nella prima luce nel freddo trema il vero sapere, la misura perfetta, il senso fuggente : ora puoi sciogliere, ai grigi del largo, lo specchio di gelo del bar, che veglia nebbioso le notti di luce, le mobili sabbie del giorno che avanza, muove leggeri plotoni dal mare, irrompe ormai certo sul lido sconfitto, e stupisce negli occhi la tenebra fonda, la notte più antica, le brine del buio :

Il culto dei feticci nell’Italia contemporanea (2)

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di Michele Zaffarano

tiratele la pelle mentre sta a succhiare bagnata ingoia lei ha le mani che potrei trattenere vicino a me intorno al punto d’appoggio alla punta lei ha le mani che ha sciolto me le schiocca intorno alla vita torcendo per un momento il cuscino dicendomi che lo fa per il nostro piacere avendola guardami pronta a mugolare ancora per un po’ allora i suoi seni mi hanno stretto e formicolato intorno l’introito del mosto ma non troppo faccia lei mostrandomi quanto caldo quanto molto caldo nelle sue passioni era diventato il suo faccia e bocca mi sono mosso sopra verso di lei ha iniziato e la diga si è rotta sprofondata sul punto d’appoggio non volendo mai interrompere le sue tette cremose bagnate negandola ssssì che ha sibilato da dietro spara dappertutto sparami di tuo mi ha insegnato a ha ansimato e rimosso da me i gemiti che annunciano per concludere comprimendo i seni sotto la camicetta trattenendosi oooh

Gomorra, o Dell’agenda dei delitti e delle pene

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di Stefano Palmisano

Scena 1. Nell’ufficio direzionale di una fabbrica del Nord-est. L’imprenditore e l’intermediario della camorra, lo “stakeholder”. Trattano. Sul servizio di smaltimento dei rifiuti industriali dell’azienda. Lo stakeholder offre un prezzo ridotto alla metà rispetto a quelli di mercato. Per il servizio completo: certificazioni, stoccaggio e trasporto. Prova a specificare che tutto finirà nelle discariche di Marcianise, in provincia di Caserta, comune in provincia. L’imprenditore lo stoppa. A lui non interessa dove e come. Gli interessa solo che sia “tutto clean, come dicono gli americani”. L’affare è fatto.

La sola dell’avvenire

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di Christian Raimo

Come forse si poteva anche prevedere, il disastro elettorale di aprile (al confronto del quale lo sbandamento della “gioiosa macchina da guerra” appare oggi come un incidente di percorso) si è portato dietro anche un’implosione linguistica. Due aggregati pseudopolitici partoriti in fretta come il Pd e la Sinistra Arcobaleno si sono sbriciolati soprattutto contro se stessi, invalidando di fatto la possibilità di utilizzare anche in futuro il misero repertorio valoriale che avrebbero voluto tesaurizzare: cose come “il modello Roma” o un antagonismo di classe atomizzato. E quindi obbligando chiunque voglia riaversi da questo ground zero politico, a ripartire sicuramente non “da qui”, ma “da altrove”, a cercare qualunque altro tipo di riferimento ideale, di germe identitario per dare vita a qualcosa che possa chiamarsi sinistra.

Breve storia dell’emergenza rifiuti in Campania

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di Maurizio Braucci

Primavera del 2007. Petra e io passeggiamo nel Parco Ventaglieri, nel centro di Napoli, facendo attenzione ai gradini rotti e alle grate su cui poggiamo i piedi, la manutenzione dello spazio è scarsa e l’effetto della furia dei ragazzini e degli agenti atmosferici trovano poco rimedio. Lei è una giornalista tedesca, di Monaco, e ha voluto incontrarmi per parlare della mia città, sa della situazione dell’emergenza rifiuti, chiede delucidazioni e, dall’alto della sua tradizione civica, esclama “Capisco tutto: la corruzione, il malgoverno… ma come è possibile che qui i politici siano arrivati al punto di permettere un disastro ambientale che umilia anche loro?”. Non so rispondere, ma la domanda mi rimane nella testa, diventa anche la mia e ancora oggi cerco di trovare le ragioni profonde di questo oltraggio. “Come è potuto accadere tutto ciò?” domanda da olocausto, instillatami da una bavarese.

A partire dalla munnezza

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di Helena Janeczek

Domenica Maurizio Braucci mi ha portato a Chiaiano. Ci eravamo visti l’altro giorno e lui cominciò subito a parlare di quel che stava succedendo, metà incazzato metà affranto.
“Ma hai visto quel che vanno scrivendo sui giornali? Secondo “la Repubblica” ci stavano i camorristi fra i manifestanti che distribuivano in giro dosi di cocaina. Ti rendi conto che strunzate? Quelli ammazzano i parenti piuttosto che darti la roba gratis. Ma qua’ camorristi, qua’ cocaina…la verità è che cca ci stanno criminalizzando a tutti quanti!”

Appello in difesa del popolo e della cultura rom

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In un ciclo di lezioni aperte alla Libera Università delle Donne di Milano, che si è svolto nei mesi scorsi, abbiamo potuto conoscere la cultura e la storia del popolo rom; ne abbiamo incontrato alcune esponenti e studiose: Dijana Pavlovic, Jovica Jovic, Emanuela Miconi, Anna Rota; sappiamo dello sterminio che hanno subito durante il nazismo e il fascismo e per il quale non hanno mai avuto nè risarcimenti nè alcun riconoscimento. Oggi contro di loro nuovamente si stanno realizzando forme di persecuzione etnica, che ci sgomentano e ci tolgono ogni sicurezza.

Vi chiediamo di firmare questo appello
Libera Università delle Donne

L’adesione può essere effettuata sia come singol* sia come associazioni inviando una e-mail a universitadonne@tiscali.it

(Continua qui)

Dove guarda l’uccello a forma di domanda

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Sul De Bestiarum Naturis di Andrea Pedrazzini

di Massimo Rizzante

Pedrazzini disegna come Rabelais, sente come Plutarco.
Di qui, in primo luogo, il lato comico, non burlesco, non vignettistico, non caricaturale del suo tratto.
Il comico si fonda su un’acuta osservazione dell’infinita varietas della natura e sull’altrettanto infinita potenzialità della fantasia di mettere alla prova ogni travestimento dell’umano, ogni suo irrigidimento moralistico, ogni suo atteggiamento pedagogico, ogni sua pretesa astratta di giudicare dall’alto gli eventi umani e non umani: nelle creazioni comiche il trionfo della sovrana ragione del riso vince sulle ragioni della serietà. L’uomo davvero serio è colui che non si prende sul serio, e soprattutto, come Pedrazzini ci mostra attraverso i suoi animali, non prende sul serio l’Uomo.

E la morte non avrà più dominio

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di Dylan Thomas

E la morte non avrà più dominio.
I morti nudi saranno una cosa
Con l’uomo nel vento e la luna d’occidente;
Quando le loro ossa saranno spolpate e le ossa pulite scomparse,
Ai gomiti e ai piedi avranno stelle;
Benché impazziscano saranno sani di mente,
Benché sprofondino in mare risaliranno a galla,
Benché gli amanti si perdano l’amore sarà salvo;
E la morte non avrà più dominio.

John C. e la filippina

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di Linnio Accorroni

C’è poco da fare: quando i libri toccano e commuovono come quest’ultimo di Coetzee si vorrebbe quasi non scriverne. Si ha la sensazione, infatti, che qualsiasi interpretazione costruita su questo “Diario di un anno difficile”, anche la più acuta e sofisticata, servirebbe solo ad evidenziare l’intrinseca vacuità surrogatoria dell’esercizio critico quando il confronto passa attraverso opere siffatte. Il rumore sottile della prosa del recensore si trasforma in un indistinguibile e quasi fastidioso brusio, incapace di evocare la potente bellezza dell’opera.

Il potere degli incubi: la vittoria fantasma – di Adam Curtis

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The Power of Nightmares – The Rise of the Politics of Fear, di Adam Curtis (2004).
Un documentario che descrive la nascita del movimento neoconservatore americano e quella del movimento radicale islamico, osservandone le ambigue similitudini.

Seconda parte “The Phantom Victory”
59 minuti, in inglese, trascrizione, schermo pieno.

Genesi e Metamorfosi. Cremonainpoesia 2008

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II edizione
Cremona: prologo 24 maggio, 5-8 giugno

Per contatti e informazioni:
www.cremonainpoesia.it

Tel. 348-3515505

Era di maggio, io no, non mi dimentico,
cantavamo una canzone a due voci…
Più tempo passa e più me ne ricordo,
fresca era l’aria e la canzone dolce…
E diceva: “Cuore, cuore!
cuore mio, vai lontano,
tu mi lasci, io conto le ore…
chissà quando tornerai!”

È con la prospettiva del piacevole ritorno che l’Associazione Era di Maggio, ripercorrendo i versi della tradizione poetica e musicale italiana e internazionale, è lieta di presentare la seconda edizione di CremonainPoesia, che avrà luogo dal 5 all’8 giugno 2008 nell’antico ed elegante centro storico della città, toccando piazze e cortili.

SUL DISEGNO (1918)

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di Ludwig Meidner

traduzione di Luca Zenobi

Se vuoi disegnare, devi sentire dentro di te una grande pienezza di spirito, serenità, trasporto e amore per il creato.
Non temere la vuota bianchezza del foglio.
Sii impavido! Là c’è il mondo selvaggio, la spaventosa incertezza – e qui c’è il tuo spirito e la tua ardente volontà di fondare un nuovo mondo, più puro, più organizzato, più vicino a Dio rispetto a questo caotico e disordinato che ora ci circonda.

IL CULTO DEI FETICCI NELL’ITALIA CONTEMPORANEA (1)

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di Michele Zaffarano

potrei mettermi a bloccarlo e provare a irrigidirmi ancora di più mentre lei si è abbassata sul seno di sinistra e sto andando e ho ansimato un controllo che assume la direzione un istinto primitivo strappandole le calze bagnato e caldo lasciandolo sperimentare in profondità tuttavia dovrebbero essere lucide e bagnate come le gocce che scendono bianche con amore potrei trattenere la mia lancia cominciare a arcuarla gli spasmi il mio corpo come sopraggiunto sollevato da me ha tirato indietro e senza parole un movimento e via si è inginocchiata ha cominciato a sciogliere i pattini tenendo la sua mano sul posto mentre lavorava di più sulla bocca calda ha osservato e formulato un’osservazione circa il suo essere un’idea una piega l’ha colpita una regolazione un’alimentazione del pensiero degli umori mmmmm stava succhiando troppo in bocca carezzando leggermente la testa

Prima dell’estinzione

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di Mauro Pianesi

Avevo letto già in manoscritto Prima dell’estinzione (Effigie), l’ultimo romanzo di Sergio Nelli, storia narrata in prima persona di un giornalista nel tunnel del ricovero ospedaliero. Trasformato, fra diagnosi imprecise e impietose, in cittadino del dolore, comincia a sentire la fine e il peso insopportabile del mondo. “Entri in un’atmosfera plumbea, fredda, come sottomonte. Mentre fuori c’è il sole, ci sono i motorini che esplodono all’estate, c’è la stessa erbetta tenera che cresce, e il cibo e la musica e le ragazze che si vogliono divertire”.
Autobiografica, quasi diaristica come nei precedenti e, in particolare, nel bellissimo Ricrescite (Bollati Boringhieri), innervata da un’immaginazione potente che ne è il vero motore, la scrittura di Nelli ha il raro pregio di riuscire a far dialogare le cose (il mondo inanimato) con i ricordi che esse lasciano nel nostro universo sensoriale. I ricordi o la loro malinconia. Per giungere a questi esiti (che sento particolarmente innovativi), l’autore sembra rifarsi a luoghi letterari arcaici, premoderni, tipo “mondo alla rovescia”, che ad esempio – se riferito alla donna del protagonista – sa materializzare così: “L’energia del suo orgasmo invade le stanze, appiccica la sua pellicola sui muri, rinnova le pentole, rivitalizza la frutta, dà profumo all’aglio, fa brillare il vetro, ammorbidisce le coperte, esalta il fumo vecchio”. C’è qualcosa di fiabesco in questa elencazione mozzafiato della nuda verità non solo degli oggetti, ma addirittura degli odori.

Absolute Poetry 2008. Cantieri internazionali di poesia

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III edizione
Monfalcone: 3-7 giugno
Teatro Comunale – Biblioteca Comunale – Centro di Aggregazione Giovanile

Direzione artistica
Lello Voce

Assistenza alla direzione artistica
Luigi Nacci

Videofondali live
Giacomo Verde

Les italiens: Fernando Coratelli

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Immagine presa qui
Il post-it tra i due cartelli dice: demerdez vous. (trad. cazzi vostri!!!)

Storie da
Altro tempo
romanzo
di
Fernando Coratelli

Superammo altre due auto che ci precedevano, in un rapido calcolo stimai che ce n’erano altre otto a separarci – tante forse troppe per non perderci. Anna insisteva, io non riuscivo più a parlare. Mi scorrevano davanti agli occhi immagini di vita, memoria di luoghi, di persone e parole. Alcune non c’entravano niente, come un vaso di fiori che Giulia volle comprare per il compleanno di mia madre. Altre più pertinenti come le foto in bianco e nero scattate a Giulia per le strade di Ostuni. Ma tutte mi istigavano a stare male, e cresceva l’angoscia, e lasciava subito dopo il posto alla paura. Poi, arrivò un bivio, di quelli incomprensibili, tipici dei paesi: due frecce di direzioni opposte che indicavano una CISTERNINO e TUTTE LE DIREZIONI. Ma che cazzo significa tutte le direzioni? Tutte tranne Cisternino o essa compresa? Perché può esistere un cartello TUTTE LE DIREZIONI? Neanche Dio metterebbe un cartello del genere per indicare la strada che a Lui conduce.
Anna guardò il cartello, mi chiese me’ e mo’ che facciamo?

La Punta della Lingua 2008 (Ancona)

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NIE WIEM presenta La Punta della Lingua 2008
Poesia Festival (III edizione)
Ancona 5-8 giugno 2008

Il festival di poesia “La Punta della Lingua” giunge quest’anno alla sua terza edizione, aprendosi a contaminazioni internazionali e con un occhio di riguardo ai giovanissimi. È da loro, ce lo ripetiamo da sempre, che bisogna partire per salvaguardare la consapevolezza dei lettori (e del pubblico) di domani. Da quella fascia d’età in cui, un po’ troppo vorticosamente, calano gli indici di lettura (e di scrittura). E non a caso diamo il via alle danze con il formidabile strumento divulgativo della gara di poesia ad alta voce del poetry slam, figlio meticcio delle tenzoni medievali e dei certamina rinascimentali ma anche del free style dei rappers americani. Momento conclusivo di un ciclo di laboratori di poesia tenuti nelle scuole marchigiane, durante l’anno, sotto il coordinamento di Valerio Cuccaroni, da alcuni dei più promettenti giovani poeti della nostra regione.

Errata corrige

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Niemöller
di Gianni Biondillo

Non ricordo neppure più dove lessi quei versi, anni fa. Mi piacquero, li condividevo, li trascrissi pure da qualche parte. Per anni, per me, erano senza ombra di dubbio (così c’era scritto) di Bertolt Brecht.
Sbagliavo.