
GOMORRA
REGIA: Matteo Garrone
SCENEGGIATURA: Maurizio Braucci; Ugo Chiti; Gianni Di Gregorio; Matteo Garrone; Massimo Gaudioso; Roberto Saviano
ATTORI: Toni Servillo, Gianfelice Imparato, Maria Nazionale, Salvatore Cantalupo, Gigio Morra, Salvatore Abruzzese, Marco Macor, Ciro Petrone, Carmine Paternoster
DURATA: 135 Min
Recensione di Domenico Gullia
“È ora di smetterla di fare film che parlano di politica. È ora di fare film in modo politico.” (Jean-Luc Godard)
Il cinema è il mezzo attraverso il quale si consumano le più grandi vendette. Charlot che si riprende i baffetti rubatigli da Hitler ne “il grande dittatore” o, in tempi recenti, Jesse James che si riprende la vita sottrattagli dal codardo Robert Ford. In “Gomorra” il cinema si riappropria dell’immaginario “sequestratogli” dalla malavita.
“Primo passo: Hitler prende a Charlot i baffetti. Secondo round: Charlot si riprende i baffetti, ma questi baffetti non sono più soltanto dei baffetti alla Charlot, sono diventati, nel frattempo, dei baffetti alla Hitler. Riprendendoseli, Charlot conservava dunque un’ipoteca sull’esistenza stessa di Hitler. Con essi, si portava dietro quell’esistenza, disponendone a guisa.” (1)











