Quando parlo e scrivo di privacy, mi viene regolarmente presentata l’obiezione della divulgazione reciproca di informazioni. Spiegata in libri quali “The Transparent Society” [La Società Trasparente] di David Brin, tale obiezione si può riassumere così: in un mondo di sorveglianza continua e onnipresente, voi saprete tutto di me, ma allo stesso tempo io saprò tutto di voi. Il governo ci osserverà, ma al contempo noi osserveremo il governo. È una situazione diversa rispetto al passato, ma non è automaticamente peggiore. E dato che conosco i tuoi segreti, tu non puoi usare i miei come arma contro di me.
Questa potrebbe non essere l’idea di utopia che tutti abbiamo in mente (e di certo non affronta il valore intrinseco della privacy), ma tale teoria può essere molto attraente, e può venire facilmente scambiata per una soluzione al problema della continuata erosione della privacy da parte della tecnologia. Solo che non funziona, perché ignora la fondamentale diversità di potere.












