di Marco Rovelli
Al tempo del referendum sulla procreazione assistita, Enzo Mazzi scrisse un bell’articolo sulla dialettica insuperabile tra etica e potere. Mostrando, insieme, come nel corpo della chiesa vi fossero differenze che l’unanimismo mediatico in mortem wojtyla tendeva a occultare. Ne risultava che, sui referendum a venire sulla procreazione assistita, era palese come non fosse scritto da nessuna parte che un cattolico era tenuto a votare in quel certo modo (che era poi, furbescamente, il non voto).
Mazzi affrontava la questione, decisiva, del rapporto tra potere e etica in modo (paradossale, per un prete) foucaultiano: rappresentandola attraverso le figure di Creonte e Antigone. Una messa in figura estremamente fertile, che vale tutt’oggi, quando ci dobbiamo apprestare ad affrontare una battaglia decisiva, quella per la difesa della 194. Ciò che, ovviamente, Ratzinger/Creonte non può accettare, laddove egli non può far altro che tentare di imporre con forza il diritto (la forza del diritto, il diritto della forza) sopra il corpo fluido di Antigone.

















di Francesca Matteoni