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La settimana del depresso 6

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di Gianni Biondillo

 

Il male il male il male il male il male.

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“Dio esiste!” “Si, certo, e ci odia!”

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Nessuna causa, nessuna causa:
solo caso, solo caso ed effetto.

Nei tuoi panni/ Furlen vs Topor

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immagine dal sito: www.deviantart.com
L’Homme Elégant ne pisse jamais contre le vent ni ne crache en l’air mais il vide parfois le contenu de son verre sur ses vêtements, par humanisme.Topor ( Le manifeste de l’Homme Elégant)
Art.67 del manifesto del comunista dandy

Il comunista dandy in un’opera di decostruzione costante dei principi appresi nell’infanzia, i panni sporchi non li laverà in famiglia ma fuori, nelle lavomatic. Luogo di incontri e scambi nell’intimità dei capi, gli unici per un comunista dandy, da indossare. L’attenzione si eserciterà nella naturale complicità con il luogo mettendo in secondo piano la prossimità e scegliendo il sito in funzione di variabili così suddivise.

Lavomatic silent room
Quando il cuore è percorso da oggetti estranei incompatibili si scelga la lavomatic anonima e meccanizzata tipica delle zone universitarie.

La settimana del depresso 5

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di Gianni Biondillo

 

Aiutatemi, vi prego, aiuto!

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Morissi ora almeno avrei una scusa.

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Ho avuto vent’anni troppo presto.

Rigore e libertà: brevissima introduzione al cinema di Huillet/Straub (per ricordare Danièle Huillet)

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di Gianluca Gigliozzi

Il 10 ottobre scorso è morta Danièle Huillet. Insieme al marito, Jean-Marie Straub, ha creato fin dai primi anni ’60 un cinema radicale nei temi e nel linguaggio, di grande forza etica e politica ma anche di grande novità formale. Danièle e Jean-Marie hanno vissuto a Roma fin dal 1969, anno di uno dei loro film più eversivi, il geniale Othon, tratto da una tragedia di Pierre Corneille. I loro film, duri e adamantini, così estranei al cinema spettacolare dominante che inquina gli occhi e lo spirito di tutti noi, sono ancora poco conosciuti anche dal pubblico colto (o che tale si ritiene o che tale è ritenuto), e ancora oggi non è facile procurarseli, anche se, in Italia, negli ultimissimi anni e negli ultimi mesi indubbiamente se ne è parlato molto di più di quanto forse non si sia mai fatto.

Camera oscura

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di Piero Sorrentino

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per Titti

Qualcuno era entrato e uscito
Dal mondo non pervenendo
A vere decisioni su un bel niente.

Kenneth Patchen

Dell’inverno che arriva me ne sono accorto questa sera. Sono uscito dal laboratorio a fumarmi qualche sigaretta e ho guardato il cielo, nero e livido.
Fuori, in strada, non c’è quasi più nessuno già a partire dalle sei. Ogni tanto passa qualche coppia di fidanzati, vecchi in bicicletta che pedalano stanchi; un paio di auto sfrecciano ingoiando asfalto.
La luce è immobile, grigia. Spesso sono costretto a liberare l’ingresso del negozio dai mucchietti di foglie morte che il vento si ostina a spingere dentro. Dicono che quest’anno l’inverno sarà davvero freddo.

La settimana del depresso 4

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di Gianni Biondillo

 

E d’improvviso cadde il desiderio:
gli amici per la pelle si spellarono.

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Un giorno attraversando la strada
non ci saluteremo, guarderemo
oltre. Cosi tutto sarà compiuto…

No!

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di Mario Pavia
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Sono sempre più convinto che la memoria sia, oggi più di ieri , uno degli aspetti fondamentali della conoscenza, senza la quale noi tutti e le nostre società si troverebbero a vivere e rivivere drammi e tragedie che la nostra speranza vorrebbe definitivamente relegate ai ricordi del passato.

Ci si può dire ancora coglioni?

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François Rabelais
GARGANTUA E PANTAGRUELE
traduzione di Gildo Passini – Formiggini editore, Roma 1925
CAPITOLO XXVI.

Come qualmente Panurgo prende consiglio da Fra Gianni degli Squarciatori.

Panurgo, arrabbiato delle filastrocche di Her Trippa, passata la borgata di Huymes, si rivolse a Fra Gianni e gli disse belando e grattandosi l’orecchio sinistro:
– Tienimi un po’ allegro, budellone mio, mi sento tutto squintesconcertato lo spirito dai discorsi di quel pazzo indiavolato. Ascolta,
coglion vezzoso,
coglion monachino,

Paesaggi: Amélie Nothomb

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Amélie Nothomb e Francesco ForlaniAmélie Nothomb portrait Baudelaire
foto di Béatrice Commengé
Incontro intervista a cura di
Francesco Forlani e Béatrice Commengé

La casa editrice di Amélie Nothomb, Albin Michel è a pochi metri dal quartiere diciannovesimo secolo, Montparnasse, ed è in una luce estiva che entriamo cogli apparecchi nei sacchi e un mucchio di libri, tutti tranne l’ultimo, Antecrista, esposto in pile di cento in tutte le librerie che contano.

Parigi è raramente bianca. Forse lo sono i vagoni della metropolitana nelle prime ore del mattino, come stanze accese da un rumore sordo, da una sveglia insolente. Bianca di neve, dura un attimo appena, prima che le scarpe, migliaia di scarpe traccino labirinti e percorsi come trincee, di quotidiano . Siamo ad una manciata di ore dalla fine dell’estate . Amélie Nothomb, è bianca, dalla testa ai piedi, e veste di nero.

Il carro

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il carro snip
di Tiziana Verde


Discariche spuntavano a cielo aperto e da lontano venivano a venderci i loro rifiuti. Qualcuno li versava a concime nei campi, dimenticando che è materna la terra che dà frutto.
Stavamo sopra macerie di alluvioni e terremoti mai del tutto spalate, tra muri sventrati e schianto di bombe, le case spaccate come frutti, per amnesia che è mestiere della terra sostenere.

La settimana del depresso 3

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di Gianni Biondillo

 

Qui tutto il male viene per nuocere.

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L’unione dei vigliacchi fa l’orrore.

***

I porci ruttando e ringraziando
s’ingollarono le lucide perle.

Il catalogo

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“Non ci si può far guidare solo dalle leggi di mercato e dalla burocrazia dei contabili. Il magazzino è un passivo anche in Germania, ma io non pubblico libri per la stagione in corso, come se fossi un sarto. Se scelgo un testo, sono convinto della sua validità per un lungo tempo. Tutti i libri che ho stampato negli ultimi vent’anni sono sempre in catalogo. Se ci riesco io che sono un piccolo editore, con problemi di bilancio, perchè non dovrebbe anche un grande editore? Si può comprendere un autore solo se si ha a disposizione tutta la sua produzione, e non solo l’ultima opera scritta”.

(Bernhard Albers – direttore Rimbaud Verlag).

Qualche numero sul precariato

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ADN Kronos – Gio 26 Ott

Roma, 26 ott . (Adnkronos) – Un battaglione di lavoratori illusi e
disillusi, scoraggiati dalla precarietà, la maggior parte senza figli, con
un reddito medio inferiore ai 1000 euro al mese ma che lavorano da anni per
uno stesso committente con un orario mediamente lungo. E’ questa la
fotografia scattata dall’Ires per conto del Nidil-Cgil sul lavoro
parasubordinato in Italia.

La settimana del depresso 2

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di Gianni Biondillo

 

La magia delle piccole cose
mi fa schifo: ci sono destinato!

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Non professate il suicidio alla Cioran
ché pure lui è morto di vecchiaia…

Reading di me. Blues e beatitudini

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di Giordano Meacci 

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Da qualche tempo Giordano Meacci porta in giro per l’Italia un anomalo bellissimo reading musicale che si intitola Reading di me. Un anno fa, a Perugia, avevo ascoltato i suoi blues, che l’autore continuamente modifica, e gli avevo chiesto di inviarmeli. Un anno dopo, olimpico e imperturbabile, Giordano me li ha inviati. Di questo, commosso, lo ringrazio.
Da leggere con sottofondo blues.
 

Il Blues dell’amore presente
(Roma, maggio 2006)
 

T’avrei amata
anche se fossi stata sfregiata,
fatta a pezzetti, ingobbita,
squarciata,
colpita dagli anni e dal tempo.
Avrei accarezzato ogni ruga
come una ferita leggera
cucita la sera alle pieghe di notte.

Bacheca di novembre 2006

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La settimana del depresso 1

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di Gianni Biondillo 

[inauguro quest’oggi la mia, appunto, deprimente, settimana del depresso. Qualche aforisma stracco, qualche endecasillabo disciolto. Più per, terapeuticamente, uscirne fuori che per altro. La posterità se ne dimenticherà subito. Anche la contemporaneità, se è per questo.] 

 

 

La tigre sotto il burrone, la tigre
sopra: appeso al mio ramo cedevole
assaggio la fragola: com’è amara! 

 

Da “L’impossibile vuoto di potere”

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di Gabriele Ricino

Questo è l’infinito abbandono,
io sono l’uomo che aderiva alla pelle,
e ora (ti prego) non mettermi in fuga.

Allons Enfants!

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http://www.manuscrit.com/msites/morphoses/manifeste.htm

Articolo 12 del manifesto del Comunismo Dandy:
Il comunista dandy accorda un’importanza fondamentale all’infanzia per una serie di ragioni che elencheremo ed anche perché se è vero che esiste il sole dell’avvenire come sarà possibile se si comincia ad ottant’anni?

Informazione in Sicilia: un convegno per la libertà

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Quando: sabato 4 (ore 16.30, aula A1) e domenica 5 novembre (ore 16.30, Aula A1).
Dove: Catania, Facoltà di Lingue, piazza Dante, ai Benedettini.

Perché ci odiano

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odiano1.jpg se lo chiede Paolo Barnard in un libro edito da BUR e Marco Albanesi ne ha fatto una lettura per noi

Paolo Barnard, giornalista di Report, ha scritto un saggio che si legge come un romanzo. Manca però il lieto fine. Perché ci odiano non è la domanda di un occidente che non comprende la ragione di tanto disprezzo verso il “nostro mondo”. Al contrario, il libro espone in maniera documentatissima le cause probabili e innegabili di questo odio.