di Fulvio Dell'Agnese
«Che accadrebbe – si chiedeva un artista – se l’universo fosse leggibile? Forse c’è questo, nascosto dietro alla spaventosa bellezza della realtà. Ci accorgiamo che qualcosa parla con noi. Conosciamo quella lingua. Eppure non capiamo una parola»1.
È il problema che spesso si addensa – come una velatura opaca o una vernice troppo scintillante – anche su una fotografia, limitandone il grado di attendibilità nella lettura del suo...
fotografie di Danilo De Marco
Puntare l’obiettivo sullo sguardo dei vecchi partigiani vuol dire proporre figure che hanno perso forse tutto della loro immagine originaria, della forza della gioventù, ma non la fissità, l’intensità, la certezza dello sguardo, quello che da ultimo inevitabilmente si appannerà, ma adesso quello sguardo rappresenta ancora una consapevole certezza. Il resto del volto, le rughe, i segni che scavano le ombre, sono messi ai margini,...
di Gigi Richetto
La Valle di Susa che resiste è riconoscente verso Erri De Luca per la lucidità e il coraggio che sa esprimere con la sua parola contraria. Contraria in primo luogo alla devastazione di un territorio e portatrice di speranza per una comunità. Erri appartiene alla comunità, senza frontiere, delle persone libere. E perciò, naturalmente, si pronuncia in difesa dei diritti e della resistenza al sopruso.
Da più di...
fotografie di Danilo De Marco
Il timp
Timp dai baraçs
i mi soi scuviert fuea ai tiei ramaç
tu mi sês Norte
Timp dai sclopons
paràulas sofladas tal segrêt dai cjantons
tu mi sês Norte
Timp dal muiart
il Dean i ai passât par cjatâti, gno mâl fuart
tu mi sês Norte
Timp das radîs
amȏr malnudrit, fadia di essi vifs
tu mi sês Norte
Timpo da giuligna paràulas fruiadas, bussadas glaçadas
tu mi eras Nort
E alora i lu vent par un franc
il gno...
fotografie di Danilo De Marco
Da ogni famea
via un zovin
da quasi ogni famea
via in Russia
a imparâ a copâ
via a pît
ta glaca o tal paltàn
plui no scrivin
si vai in ogni cjasa
pôs a tòrnin
'l é dûr sierâ a vincj agns
chei ch'a tòrnin
devéntin partigjans
Da ogni famiglia via un giovane / da quasi ogni famiglia // via in Russia / a imparare a uccidere // via a piedi / nel gelo o nella palta...
II
Oh quanto a me somigli
nella tua solida inutilità
faro dismesso dalla mutevole catena del moderno
quando radar satelliti locali
satelliti orbitali
segreti satelliti
del cupo poliremo militare
hanno ri-messo nel bric à brac
del magazzino dell'antiquario de La peau de chagrin
questo relitto d'epoca pre fordista
per le perdute navi di un perduto impero
costruito infilando cemento e pietre
fra il ruggito nero della bora
e il belante groviglio dei giorni immoti
chiatte a vapore e marinai di gomena
insieme a marinai...
La torre dei Celti
I
Coloro che hanno certi pensieri in un certo composto modo siedono
come se le ossa fossero intenzioni o segrete speranze
così osservi colui che seduto qui con la penna scrive a questo tavolo
e a lui ti rivolgi con amicizia e gli porgi attento lo sguardo
E allora lasciando cadere la penna sul foglio bianco quadrato
Ti sussurra piano perché il vento che agita gli oscuri fiori è caduto:
così come dicono...
fotografie di Danilo De Marco
In principio era la parola
I
Credo che la parola sia perduta,
tanta fatica costa pronunciarla.
Credo che noi siamo perduti
senza la sua stella.
Allora ognuno, vinto dal panico,
getterà le armi e s’arrenderà
al dolce clemente nemico.
II
Vi è nelle cose un senso più profondo
che sfugge, come nelle conchiglie il mare.
Arrendersi, ora, è morire
della morte che questo secolo ci può dare,
come il diritto al benessere, alla macchina,
agli strumenti del demonio,
i feticci alienanti...
fotografie di Danilo De Marco
Gent da la Grava (Spilumberc)
Li’ gravi’ a’ bévin
il sarègn da l’aga
tal Tilimìnt,
e ta li’ pièri strachi’
dal cjscjel
al duàr un altri timp.
Gent da la Grava
ingenoglada in Domo,
là che i arcs
a’ son ali’ di ànzai granc’
e i sans flurîs in coru
intôr l’altâr
a’ vèglin
tuna lûs verda di aga.
Gente della Grava (Spilimbergo). Le ghiaie bevono / il sereno dell’acqua / nel Tagliamento,/ e nelle pietre stanche / del castello...
testo e fotografie di Danilo De Marco
Scelgo un passo terribile da La guerra del Peloponneso di Tucidide. Nel 416 gli abitanti dell’isola di Melo, alleati di Sparta, si ribellarono agli ateniesi:
" ... e per noi il cedere immediatamente ci priva di ogni speranza, mentre con l'agire c'è ancora qualche speranza di restare ritti in piedi... e insomma una nostra audacia non ci sembra del tutto infondata".
La risposta fu dura:...
testi di Ida Vallerugo e fotografie di Danilo De Marco
Côru mut
Si tu vedés indurmindìda rôsa
ce mout che al mont a si davierç la rôsa
Si tu vedés ce mout c'a s'impîinin
a una a una li bieli nêstri citâs.
Oh si tu sintés ce câlmu mâr
che four tal scûr a s'ingruma
ce ondi lisêri c'a sflorin li paréis
e a prèmin, discreti mans.
Oh si tu la sintés il côru mut
dai muars cencja vous dal...
testi di Ida Vallerugo, fotografie di Danilo De Marco
Alba sull'Acropoli
Ma mi assale il tempo. Non qui, non ora
in quest'alba calma fra queste colonne.
Non qui, non ora, in questo silenzio vivo, fra le voci
in cui sono nata. Abbiamo un appuntamento, tempo,
ma non qui, non ora, in questa perfezione
che lenta scompare.
E tu ti torci nella pietra lassù, cavallo,
occhio grande, spaventato. Calmati, sei perfetto così.
Vuoi tornare alla sua mano, tu.
Non è qui...
di Danilo De Marco
Devo a Francesco Altan l'incontro con Mario Dondero, nei primi anni '80. Quando Francesco seppe delle mia partenza per Parigi mi disse con tono perentorio, quasi sciamanico: "Devi incontrare Mario Dondero". Mi diede il suo indirizzo. Io lo trascrissi male. Bussai così alla porta sbagliata... Ma, come accade quando ogni cosa si riassesta per opera del destino... poiché la prima freccia era stata scagliata, il fato non...
di Danilo De Marco
(il testo e le fotografie che seguono sono tratte dal volume Noi che siamo così poveri nel dire, Forum Editrice, che sarà presentato il 25 ottobre a Udine: per i dettagli si veda sotto)
La prima volta che chiamai al telefono Gisèle Freund, mi rispose una voce di donna dalla tonalità bassa e rauca: «Mi dispiace, ma Madame Freund non è in casa, è in viaggio e non...
di Danilo De Marco
Quando all'inizio degli anni '90 del secolo passato iniziai le mie discese in treno da Udine a Casarsa il più delle volte alla stazione mi attendeva Giuseppe Mariuz. Stavamo allora sulle tracce dei personaggi pasoliniani - mi si permetta di chiamarli così anche se filologicamente non mi sembra del tutto corretto - e mi frullava in testa un'idea persistente, tanto da irradiare onde su tutto quello...
di Danilo De Marco
Si entra nell’ampio giardino: una macchia verde da una parte, uno sterrato coperto di ghiaia dall’altra. Nel bel mezzo spunta la casa. Alti cespugli e alberi ne delimitano i margini quasi a protezione da un esterno non sempre gradito. Pochi passi e qualche scalino. Una piccolissima veranda zeppa di scarpe camminate senza lacci. Dopo qualche passo un grande spazio luminoso che è il cuore della sua...
di Erri De Luca e Hans Kitzmüller
Peter Handke è un bambino che ha saputo tutto del mondo e se ne va tra gli adulti raccontando loro qualche dettaglio. I bambini sono spietati nel sapere tutto, ma lui ha una speciale tenerezza per gli adulti e li preserva dallo sgomento. Glielo accenna, ma lo tempera con un po' di presa in giro. Cosa conoscono i bambini di così intero? Che...
foto e testo di Danilo De Marco
Gibuti: quanti sanno dov’è? Talmente piccola che spunta a malapena dalla carta, nascosta dal nome. Un «confettino», dicono… di una manciata di chilometri quadrati di pace, circondato da giganti fratricidi: Etiopia, Eritrea, Somalia. Storie di guerre lunghe e sanguinose, mai risolte. Nate domabili…, diventate un groviglio di interessi internazionali e presenze militari. E tanta fame.
Gibuti si toglie parzialmente dalla mischia, non per particolare...
testo e foto di Danilo De Marco (+ un ritratto di Altan)
Figlio di emigrati piemontesi, il padre Augusto anarco-pacifista - figura determinante a cui ha dedicato una pièce: «La vita immaginaria dello spazzino Augusto G.» - Armand Gatti rientra dagli Stati Uniti dopo aver assistito all'impiccagione dei fratelli Vittorio e Alfonso anarchici e immigrati italiani, accusati come i più celebri Sacco e Vanzetti (“il giorno in cui seppe della...
di Danilo De Marco (foto) e Erri De Luca (testo)
...
Danilo è una di queste persone di quell’età che non ha smesso di ficcarsi nei malanni del mondo. È un giornalista speciale perché non l’ha inviato nessuno, nessuno lo spedisce, nessuno lo prega di recarsi, ci va da solo, si invia da sé. Va nei posti con un solo biglietto di andata, fa amicizia, perlustra, si aggira sul piano terra...
Intervista di Danilo De Marco
“Qui c’è stato, non molti anni fa, perfino Henry Cartier-Bresson con una sua mostra dal titolo ‘Per un altro futuro’ afferma Lucio Urtubia indicando lo Spazio Culturale dedicato a Louise Michel, epica leader libertaria della Comune di Parigi, che lui stesso ha costruito - cazzuola alla mano - nella parte alta del popolare quartiere di Belleville.
“Durante una trasmissione televisiva - continua Lucio - ho sentito...
testo di Erri De Luca
Haiti: Bimbo con le patate
Brasile: L'uomo che esce dal forno
L'umanità ha inventato il grano, il riso, l'orzo. La staffetta innumerevole delle generazioni contadine ha migliorato i semi, li ha resi più fecondi. Nessun potente ha potuto fare a meno dei coltivatori. Li ha oppressi, predati, ma sempre ne ha avuto bisogno.
Oggi qualche imbizzarrita ditta ha messo sotto suo brevetto il grano, il riso,...
Testi di Carlos Montemayor e Erri De Luca
Ninfa (nonna)
Felipe (rettore dell'università)
L’insurrezione popolare che, nell’anno 2006, visse per vari mesi lo stato di Oaxaca fu particolarmente sorprendente per la massiccia mobilitazione spontanea, per la repressione a livello statale e federale e per l’interesse che meritò da parte di organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani. Pochi movimenti di dissenso sociale sono stati così fulminanti come quello della...
di Danilo De Marco
O probabilmente ci troviamo dentro la pagina bianca del suo viaggio/là alza le braccia e ci chiama/ siamo parte di quella festa che non finisce/ parte di quel lungo viaggio che/ continua a cercare e accogliere ciascuno di noi./ Lo scorgo laggiù, lontano./ Alzo la mano per salutarlo./ Pur sapendo che...
testo di Erri De Luca
il partigiano "Cid"
la partigiana "Dorica"
I fascismi crollarono per la loro avventura in guerra. I fascismi che si astennero durarono a lungo in Spagna, in Portogallo. Ci voleva la guerra, voluta dai regimi di Germania, Italia, Giappone, per sconfiggerli. Allora fu giusto, per riscattare il nome del loro paese, che una minoranza di italiani prendesse le armi contro gli occupanti tedeschi e gli altri...