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poesie

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Tre poesie inedite di Annachiara Atzei

di Annachiara Atzei
Tutto ciò che si fa qui//lo si fa pensandoti./Non sono mai stata più di questo -/un organo cessato, un lembo/ da ricomporre. /Il mondo resta/lontano - intorno qualcosa ha ceduto./Credo che l'estate sia l'unica/stagione - quella in cui la sera/cantano le rane.

Dalla scatola di scarpe a via Vigevano: andata e ritorno

di Marina Massenz Le poesie di Angelo Lumelli, Milano, edizioni del verri, 2020, pp. 147 Per parlare di questo libro si potrebbe partire da alcuni versi dell’ultimo testo (che peraltro appartiene alla prima raccolta di Lumelli, Cosa bella cosa), perché già si intuisce qui un filo conduttore che andando dal passato ai più recenti scritti li lega insieme senza discontinuità, ma come un puro svolgimento che dunque si può leggere in...

Photosynthesis

di Federica Adriani Le Parche Passato  Presente   Futuro porcellana filata per conchiglie ** In posa di cosa morta Anche i morti sentono freddo e allora mi copro e mi copro e mi ricopro i morti non parlano mangiano foglie colore d’ebano In posa di cosa morta riesco a sognare senza neanche chiudere gli occhi Le mie membra tutte libere godono Esorcizzo la mia estinzione in assenza di me altrove ** Κoχλίας o della chiòcciola perfettamente dotata accogliente quanto basta per uscire a incontrare il mondo e accoglierlo dentro Abitare è un esercizio...

I poeti appartati: Alida Airaghi

da Consacrazione dell'istante di Alida Airaghi   For most of us, there is only the unattended Moment, the moment in and out of time Eliot, The Dry Salvages V, 206-207         È qui, presente; o forse sta per nascere. Segreta ancora, ancora immaginata solamente. Non certa, non decisa; potrebbe ripensarci, fuggire, rinunciare, preferire l'assenza. O non esistenza, scegli – ti prego – di esserci. Appari come sei: chiara, evidente.   *   Prova a pesare un pugno di sabbia, e poi mezzo pugno, così leggero. Tieni tra le dita solo...

I poeti appartati: Biagio Marin

Nota di Alida Airaghi a Biagio Marin, Poesie.     Il volume che Garzanti ha dedicato a Biagio Marin raccoglie un’ampia scelta delle sue poesie, e una serie di contributi critici dei maggiori letterati italiani del ’900: Carlo Bo, Pier Paolo Pasolini, Andrea Zanzotto, Pier Vincenzo Mengaldo, Massimo Cacciari, e dei curatori Edda Serra e Claudio Magris. Secondo quest’ultimo “Il canzoniere di Marin ha la continuità del diario e il respiro dell'eternità: pervaso da un...

Agosto oscuro

(Tommaso Labranca ha scritto molto. E molto di ciò che ha scritto ha avuto diffusione carbonara, roba per pochi iniziati, autopubblicazioni, email, blog... Luca Rossi, dopo la sua morte, ha raccolto alcuni di questi testi introvabili, li ha organizzati e ora, nella collana dei libri di Tipografia Helevetica, finalmente ripubblicati (per i tipi della "loro" microcasa editrice). In attesa del doveroso anti-meridiano labranchesco, questo mi sembra un buon inizio....

Valentino Zeichen, Le poesie più belle

di Francesca Fiorletta Fazi Editore pubblica Le poesie più belle di Valentino Zeichen, a un anno dalla sua scomparsa. Di seguito, alcuni estratti. * Come dirti ancora amore mio, mia, mio, adesso che gli aggettivi possessivi sono istruiti di dubbi, svogliati e disaffezionati alla proprietà abbandonano la guardia e disertano lasciando sguarniti i beni privati, concedendosi solo al plurale. * Ero a caccia di belle vedute; e ho visto alcuni milioni d’anni sommarsi in un istante, nel vento che modella ad arte nella vertigine, la parete rocciosa, a...

Scuola di calore

di Massimo Rizzante Un incubo chiamato Algeciras a Ana Tutto ha inizio e non ha fine in un incubo chiamato Algeciras, sul molo, fra la bolgia in partenza per Ceuta. Un uomo, Octavio, la cui lingua per la legge del contrappasso era ridotta a una poltiglia di fuoco, mi farfugliò: “Arnold… me está… matando” Non ho mai idealizzato il mondo, né creduto all’inferno. So, per esperienza, che ci sono giorni in cui la fede...

Cinque poesie

di Vittorio Reta Lasci scritte a sangue attraverso lo spioncino quando la musica lascia la presa voce anche tu miccia in acquario per vedere una vetrata da sotto Luci di Pietralata Allora buttalo amore *** Non ho che poche parole per fermare gli attimi fissati in una luce da cartolina illustrata e vederti agitare fra nastrini di sangue sulla fronte da pirata su un terrazzo celeste, non mi ricordo se il cielo sta a destra, a sinistra o sotto di noi e...

autoritratto in piedi

di Anna Tellini Autoritratto Se le cose hanno un centro / di carne, e non solo d’idea, / io sono d’erba o di fiato, è chiaro / io sono querula nebulosa di distanza / non richiamata da un robusto accòmodati / Se le cose hanno un centro / non c’è compasso a potermi inchiodare Canzone d’amore Gatti troppo sapienti / sbadigliano la noia / che / io / ti vomiterò / addosso /...

Il punto vulnerabile

di Nikos Kachtitsis Non voglio l’eternità, ho solo chiesto tempo Demetrios Capetanakis La pianta del loto e il loto Tu sei la pianta mistica che mi ha condotto fin qui nel mezzo del crudele febbraio. La pianta che mi ha nutrito con il suo latte innocente l’anno scorso. Tu sei la pianta del loto e io sono il loto che matura lentamente ma una volta maturo muore di disgusto. Qui giace Mi guardo attorno come se fossi appena tornato da un funerale con il fazzoletto impregnato di profumi acri. Non seppelliscono i loro...

Lo stato delle cose in Occidente

di Massimo Rizzante Amo le stazioni termali. Immergermi nelle loro acque calde e rigeneratrici. Nuotare lentamente in una grande piscina blu. Al mattino, soprattutto. Prima delle nove, quando l’allegro «Avanti, muovetevi!», lanciato da un robusto insegnante in costume da bagno, dà inizio alla lezione di water-gym programmata per una clientela alla ricerca dei suoi glutei perduti. I glutei, tuttavia, non sono vecchi e cadenti ! E neppure solo femminili! Sono glutei...

Da “Colonne d’aveugles”

di Andrea Inglese Colonna di ciechi una strada che si guarda di giorno e di notte, di cui si beve ogni spostamento d’ombre, in ogni stagione, con lampi di segnaletiche e fari, figure sbandate lungo i cancelli, bambini che cercano il sasso e il petto tenero dell’animale, quelli chinati nelle poltiglie di foglie, quelli veloci che chiudono con mani di fata silenziose portiere, nei colpi continui della luce a illuminare le gole, le gengive nude, e le teste...

corpo esposto

Quattro anni fa ho pubblicato un libretto di poesie. Un libretto clandestino, edito da una microscopica casa editrice massese. Erano poesie che per la maggior parte risalivano agli anni immediatamente precedenti, quando vivevo in una casa nel bosco. Non le ho mai pubblicate qui, per una sorta di pudore. Qualche tempo fa le ho date a Francesco Marotta, che ha voluto pubblicare il libretto - per intero - sul...
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