Maurizio Bettini, Per vedere se, il melangolo, Genova 2011.

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di
Gigi Spina
Immaginate un uomo di oltre sessant’anni, Massimo Bartolini, ‘figlio del capitano’, che inizi così il suo racconto: ‘Mio padre abitava in una strada che non esiste più. È scomparsa dopo la guerra, sepolta sotto la costruzione di un palazzo in cemento armato che ha cancellato tutto ciò che c’era prima. Anche la strada’. E poi continuate a immaginare: che a Massimo Bartolini prenda la voglia, un po’ maniacale, di ripercorrere strade e palazzi d’epoca fascista della sua città – alto Tirreno – per scoprire quelli che potrebbe avere frequentato suo padre, magari prima che il cemento armato cancelli davvero tutto. Sì, perché, ‘l’Italia del resto è fatta così, lo scorrere del tempo lascia dietro di sé palazzi di cemento e terrazzi con le scope appoggiate alle ringhiere’.







