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Overbooking – Maurizio Bettini

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Maurizio Bettini, Per vedere se, il melangolo, Genova 2011.


If
di
Gigi Spina
Immaginate un uomo di oltre sessant’anni, Massimo Bartolini, ‘figlio del capitano’, che inizi così il suo racconto: ‘Mio padre abitava in una strada che non esiste più. È scomparsa dopo la guerra, sepolta sotto la costruzione di un palazzo in cemento armato che ha cancellato tutto ciò che c’era prima. Anche la strada’. E poi continuate a immaginare: che a Massimo Bartolini prenda la voglia, un po’ maniacale, di ripercorrere strade e palazzi d’epoca fascista della sua città – alto Tirreno – per scoprire quelli che potrebbe avere frequentato suo padre, magari prima che il cemento armato cancelli davvero tutto. Sì, perché, ‘l’Italia del resto è fatta così, lo scorrere del tempo lascia dietro di sé palazzi di cemento e terrazzi con le scope appoggiate alle ringhiere’.

pop muzik (everybody talk about) #12

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Gennaio / Diaframma. 1989

Bell’inghippo quel comma 29!

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Comma ammazza-blog: un post a Rete unificata
NO ALLA LEGGE BAVAGLIO

da  www.valigiablu.it

Cosa prevede il comma 29 del ddl di riforma delle intercettazioni, sinteticamente definito comma ammazzablog?
Il comma 29 estende l’istituto della rettifica, previsto dalla legge sulla stampa, a tutti i “siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica”, e quindi potenzialmente a tutta la rete, fermo restando la necessità di chiarire meglio cosa si deve intendere per “sito” in sede di attuazione.

Il lavoro raccontato, a Milano

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Conversazioni in libreria
Il lavoro raccontato
a cura di Biagio Cepollaro

3 ottobre lunedì ore 21.00
Introduzione del curatore al ciclo di incontri
Il blog Nazione Indiana: Antonio Sparzani
La galleria 10.2: Spazio di ricerca e tempo Maria Rosa Pividori

17 ottobre lunedì ore 21.00
La ricerca biologica: Emilio Parisini
Il rebus come arte: Emanuele Magri

31 ottobre lunedì ore 21.00
L’editoria di qualità: Gianni Andrea Semerano
La scuola degli insegnanti: Carmelo Violi

14 novembre lunedì ore 21.00
L’età dell’oro dei centri sociali: Pino Tripodi
Dalla tv alla chat: Marcello Mazzella

Sine die

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di Davide Racca

In memoria di Giuliano Mesa

 

luogo – la notte.

salmastro
e astro notturno –
più lucido
– ora,
più sottile

e …

cosa vuoi dire –
ancora?
cosa cerchi di dire?

Il Cristo zen

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[E’ nata una nuova avventura editoriale: Indiana editore. Sia ben chiaro, con Nazione Indiana non c’entra nulla, ma trovo sincronico che – oltre alla parola “Indiana” – ci sia, nelle prime pubblicazioni previste, proprio un libro di Raul Montanari, “ex-indiano”. Visitate il sito della casa editrice e scopritene la filosofia e gli intenti. Io, nel frattempo, vi pubblico l’introduzione di Raul al suo libro, che uscirà il 12 ottobre. G.B.]
.

di Raul Montanari

Quali sono le diversità fra Buddhismo e Cristianesimo?
Se si pensa che ci siano diversità, ci sono. Se si pensa che non ci siano, non ce ne sono.

TAÏSEN DESHIMARU, La tazza e il bastone, storie zen.

Come tutti, ho incontrato prestissimo la parola di Dio, la Scrittura. Molto prima di incontrare non solo le scritture (quelle dei grandi poeti e romanzieri che mi hanno subito affascinato) ma molte cose della vita – accadimenti, misteri, emozioni – di cui la Scrittura mi parlava.

L’ambigua familiarità del “Libro dell’inquietudine”

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di Andrea Inglese

Il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares, libro postumo e incompiuto, scritto durante l’intera esistenza letteraria di Pessoa, costituisce oggi, indubitabilmente, uno dei grandi monumenti della letteratura della modernità, assieme al Castello di Kafka e all’Uomo senza qualità di Musil. Parlo di modernità, non di modernismo, che riguarda invece l’esperienza di un altro degli eteronimi, Alvaro de Campos, voce importante nel sistema polifonico di Pessoa, ma inevitabilmente più circoscritta di quella di Soares. La portata dell’esplorazione condotta nel Libro dell’inquietudine investe gli ideali e le disillusioni dell’individualismo, ossia di quell’ideologia che si è affermata in Occidente in concomitanza con le forme di vita materiali della modernità, in un arco di tempo compreso grosso modo tra due secoli, tra la seconda metà del XVIII secolo e la prima metà del XX(1). Se la voce di Soares giunge a noi così cristallina e familiare, è perché la cartografia dell’io autonomo che delinea – sciolto dalla società, dal mondo e da ogni al di là – costituisce anche i confini della nostra dimora: tutti quanti abbiamo edificato la nostra esperienza del mondo e dell’identità personale sulle orme di Soares.

Nuovi autismi 5 – Le parole dei romanzi

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di Giacomo Sartori

Le persone parlano, parlano, e danno per scontato che tu le ascolti. La quantità di parole emesse sulla terra in un dato istante è impressionante, e se poi come unità di tempo si prende un giorno, o una settimana, si ha la misura dell’assurdità della condizione umana, oltre che della sua insostenibilità ambientale. In certe occasioni, per esempio le cene con invitati o le feste, il parossismo verbale tocca apici difficilmente spiegabili con la sola razionalità. Per fortuna non è però obbligatorio ascoltare tutto quello che dice la gente. Se dio vuole sia la legge che la maggior parte delle religioni, nel caso uno fosse religioso, concedono per questo aspetto la massima libertà. Basta lasciare che le parole ti entrino da un orecchio e scivolino fuori dall’altro, come le palle da biliardo glissano silenziose sul loro campo di battaglia, e poi se tutto

Nel nosocomio

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di Rosaria Lo Russo

Tu che sei nell’alto di Sky, aiutami, Dottor
Casa, fa’ che non mi caccino proprio ora
che non ho più soldi, dal nosocomio, ormai
mi sono affezionato, disinvestirò altri soldi
ma tu aiutami, Dottor Casa, assistimi durante
la colonscopia che ho domani, ho paura, è la
terza, ti mettono un tubo lungo nel culo, mi
vien sempre da vomitare, ma tu, Dottor Casa,
che sei così dolce e spietato, così sicuro di te,
così pazzo e sexy quando zop-
pichi veloce, accorri in mio aiuto prima che
facciano che gli altri in sala d’aspetto fac-
ciano, che mentre mi inseriscono il tubi-
cino gli altri facciano zap-
ping.

Troppo schifo negli armadi

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di Helena Janeczek

Solleva domande la vicenda della lista “outing”, anche se gli elementi che rendono l’operazione ricusabile sono palesi. L’anonimato degli autori, la mancanza di riscontri. Ricorre, anche a sinistra, il richiamo schifato al “metodo Boffo”. Però non è la stessa cosa se un gruppo di militanti rende pubbliche le presunte tendenze sessuali di Caio e Tizio, o se lo fa un giornale nel ruolo di braccio mediatico di Berlusconi. I primi cercano di combattere l’omofobia, il secondo fa leva proprio sulla diffusione viscerale del pregiudizio. Boffo, Marrazzo, Caldoro – finte informative, video gestiti dal capo in persona, dossieraggio. Qualcuno ha detto che toccherebbe alla stampa cogliere lo spunto che, per timore di querele, gli estensori della lista non potevano approfondire.

Dreamwork China

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LEZIONE UE PER POLITICANTI ITALIANI

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di Enzo Cucco

I gruppi politici del Parlamento Europeo: Popolare, Socialista, Liberal-democratico, Verde, Comunista e Conservatore/Riformista hanno depositato il 23 settembre, su iniziativa dell’intergruppo Lgbt al Parlamento Europeo, una risoluzione sui diritti umani, l’orientamento sessuale e l’identità di genere che rivolge una particolare attenzione alle discussioni che si terranno nella prossima primavera alle Nazioni Unite.
Da sottolineare in particolare l’adesione del gruppo del Partito Popolare Europeo a tale iniziativa, che dimostra come l’ipocrita e omofoba opposizione di PDL e UDC a qualunque iniziativa per proteggere i diritti delle persone Lgbt a livello nazionale sia sconfessata anche dalla linea politica del loro corrispondente partito europeo.

IL TORMENTINO DEL NEUTRINO

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di Antonio Sparzani

La prima notizia arrivò nel 1953 dal reattore di Hanford (stato di Washington) da parte di Frederick Reines e Clyde L. Cowan Jr., che pubblicarono una lettera sul volume 92 del 1953 della «Physical Review», intitolata Detection of the Free Neutrino. L’articolo si apre con la cauta frase «sembra probabile che questo fine [la rivelazione sperimentale del neutrino] sia stato raggiunto, anche se abbiamo in programma ulteriori sforzi per confermarlo» Ripeterono infatti, migliorandolo e confermandolo, il loro esperimento tre anni dopo nel Laboratorio di Savannah River (South Carolina).
Wolfgang Pauli festeggiò la notizia con alcuni fedeli amici arrampicandosi sul Uetliberg, la collina a sud ovest di Zurigo, meta prediletta di tutti gli zurighesi in vena di far festa ‒ a Zurigo egli abitava e insegnava ‒ dalla quale si gode un notevole panorama della città; al ritorno, provato dai numerosi brindisi cui si era lietamente e volentieri abbandonato, confidò al suo ospite americano William Barker «Ricorda, Barker, tutto il buono arriva all’uomo paziente».
Paziente sì, Pauli aveva dovuto aspettare vent’anni e più per vedere confermata la sua ipotesi teorica,

Solution 196-213. United States of Palestine-Israel

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di Lucia Tozzi

Se non fosse il sesto volume della serie Solution curata dallo scrittore Ingo Niermann per Sternberg Press, il titolo di questo libro sarebbe sufficiente a fare esplodere qualsiasi conversazione senza neppure bisogno di aprirlo. Ma ricollocandolo nel contesto delle soluzioni paradossali proposte per la Scozia, Dubai, il Giappone, l’America e soprattutto per la Germania – con il libro dello stesso Niermann sulla Grande Piramide tedesca, la tomba più monumentale del mondo – le parole assumono immediatamente un senso più mite.
«Le soluzioni in questo libro usano il pensiero e l’invenzione come tattiche critiche al fine di destabilizzare le solite identità antagoniste e di suggerire nuove alleanze e nuovi orizzonti» spiega il curatore, Joshua Simon. «Se si pensa al fatto che Theodor Hertzl, il padre fondatore del Sionismo, era uno sceneggiatore romantico, è facile vedere Israele come una fantasia gettata sul palcoscenico della storia». Un “décor” che prevedeva l’espulsione dei palestinesi, l’afflusso di ebrei e la costruzione di scenografici insediamenti turriti – prosegue Simon – e che ha creato una realtà fatta di occupazione e di separazione, i due elementi chiave dell’evoluzione storica della regione.

compendio minimo della sproporzione

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compendio minimo della sproporzione:
tre esempi di enormità

manuel micaletto

I
call me ishmael

“gather’d in shoals immense, like floating islands”

che le balene volino non è certo un mistero. che somiglino ai dirigibili, nemmeno. il ventre imbottito di elio, le atmosfere, l’alluminio: in una balena tutto, davvero tutto fa pensare a un dirigibile. perciò le balene galleggiano sulle nostre teste – ma come gabbiani, portate dal vento, senza muovere un muscolo. planano dalla ionosfera fino al nostro cielo, così basso, e vengono per noi. e noi a vederle piangiamo a dirotto, perché ci sembrano la pace.
ma ciò che più ci intenerisce è la loro sbalorditiva somiglianza ai morti. e non mi riferisco solo alla coda, o alla pinne, ma a questa mania di spiaggiarsi, di finire il fiato. così, oggi, nessuno saprebbe distinguere il canto di una megattera da quello di un morto.
non è un caso, infatti, che gli antenati delle balene fossero mammiferi, e che venissero sulla terra per partorire. alcuni cuccioli scavarono tunnel fino al centro della terra, e col tempo divennero placche tettoniche. altri restarono sulle rive, ed ora sono scogli. noi stessi siamo i discendenti dei primi cetacei, sfuggiti al riflusso delle acque, alle cieche mosse delle testuggini avviate al mare. non siamo enormi, è vero, ma siamo stanchi, e la stanchezza è un esito dell’enormità.

Intervista a Sara Paretsky

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a cura di Enrico Minardi

Sara Paretsky è una straordinaria scrittrice di romanzi gialli, conosciuta in tutto il mondo, e tradotta in venticinque lingue. Paretsky deve in gran parte la sua fama all’investigatrice privata, di origine italo-polacca, V.I. Warshawski, protagonista di oltre quindici romanzi, e di un film (intitolato semplicemente V.I. Warshawski), interpretato da Katleen Turner nel 1991. Ciò che in specie ci ha affascinato di questo personaggio è il suo idealismo – di marca anche femminista – e la capacità di comunicare una chiara – ma nel contempo articolata e ricca di chiaroscuri – visione della realtà. Anzi, secondo quello che è ormai diventato un luogo comune della letteratura poliziesca, fin dall’inizio, ogni romanzo di Sara Paretsky è stato – e continua ad essere – in realtà un pretesto per parlare, e condannare, le ingiustizie della società americana (che si tratti delle ineguaglianze sociali o dell’isteria paranoica diffusa nell’era Bush). Tradotta in Italia da Sonzogno e Sperling & Kupfer, la incontriamo una fredda domenica mattina di fine marzo in un piccolo bar a Chicago dowtown, dove vive, e dove fra l’altro si svolgono le vicende della sua eroina.

D: Trovo la protagonista dei suoi romanzi molto interessante: una investigatrice, V. I. Warshawski, che sul lavoro non può mai mettere da parte il fatto di essere prima di tutto una donna. Ho letto in un’intervista che per lei era importante creare un investigatore donna. Può parlarne un po’?

carta st[r]amp[al]ata n.44

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di Fabrizio Tonello

Documenti esaminati dal Financial Times, da Le Monde, dall’Asahi Shinbun e da Nazione Indiana rivelano finalmente la verità sul tunnel tra Ginevra e l’Abruzzo, la cui esistenza è stata rivelata dal comunicato stampa di Mariastella Gelmini il 23 settembre. Secondo il ministro della Pubblica Istruzione, “alla costruzione del tunnel tra il Cern e i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro”.

L’opera doveva restare supersegreta in quanto il suo scopo era la fuga in Svizzera di Berlusconi in caso di arresto su mandato di cattura delle procure di Napoli, Roma, Bari, Milano (seguono le altre 101 procure italiane, qui omesse per brevità).

Arna’s Children di Juliano Mer-Khamis

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Arna’s Children [ 2003 ]
di Juliano Mer-Khamis [ 1958 – 2011 ]
www.arna.info

Freedom Theatre You Tube Channel

di Orsola Puecher

La donna provata dalla chemioterapia, con la kefiah a coprire la testa dai radi capelli bianchi e il cartello in mano DOWN WITH THE OCCUPATION, sulla strada polverosa fra le auto ferme al posto di blocco dei soldati israeliani, che inerme dice loro con coraggio “Lasciateli andare… smettetela di torturali!“ è Arna Mer-Khamis.

The Pale King

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di DaniMat

The Pale King, di David Foster Wallace
(Little Brown & Co., USA + Hamish Hamilton, GB per Penguin Europa – pagine 547, Aprile 2011)
(Einaudi, IT – metà Ottobre 2011, traduzione di Giovanna Granato)

Lo scrittore stenografo – Di Charles Dickens si sa che a 16 anni, dopo 2 o 3 di sfruttamento in fabbrica dove sgobbò per risarcire i debiti di suo padre (finito in carcere col resto della famiglia: metodi Vittoriani, sapete – ndr), imparò la stenografia, e a 18 era il più veloce e preciso stenografo del Parlamento inglese: ci avrete fatto caso, nelle sedute parlamentari c’è sempre qualcuno, in genere una donna, seduto a un banchetto posto al centro, tra gli scranni del consiglio dei ministri e l’emiciclo opposto (l’intero, appunto, arco parlamentare), che digita meccanicamente su un apparecchio – sta stenografando per verbalizzare la seduta in corso, ora in tecnologia digitale, ai tempi del grande romanziere in erba con carta inchiostro e pennino. Dickens imparò bene quel mestiere per non tornare a lavorare in fabbrica, dove, come poi avrebbe raccontato sempre, l’infanzia veniva sfruttata, come le donne, secondo un sistema assistenziale e vessatorio mai messo realmente in discussione, anzi ‘religiosamente’ dato per scontato: Dickens lo denunciò, anche se non rinunciò mai al tono comico, all’ironia lieve, arrotondandone forse troppo la ferocia, per quanto la sua cosiddetta “letteratura per ragazzi” è zeppa di criminali prostitute orfani ragazze–madri violenze e violazioni, e tutta una società attorno costruita e mantenuta uguale per vessare i deboli e conservare i privilegi ai forti.

work in progress, elegiaco

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di Massimo Bonifazio

oppure – da nessun luogo. dal fondo più neutro di un pioppeto,
canale di scolo o gora; dai solchi senza nome, ortiche, pareti
di rovi lungo il muro di cinta, e un là dentro di storie, un oltre
negato. così le ruote nella calura estiva, contro il verde del mais,
e un vasto materiale per narrazioni epiche, se solo qualcuno volesse:
che a migliaia, da migliaia di chilometri, rapiti all’acqua tersa,
al sale, alle ossa dei morti a novembre.