[Marco Belpoliti ha letto e recensito tutti i libri selezionati allo Strega di quest’anno. Abbiamo insieme deciso di farne una sorta di rubrica fissa – Stregature, appunto – che ci accompagni verso la prossimità dell’evitabile evento. Partiamo da uno dei favoriti(ssimi). Si accettano polemiche, anche animate. Non insulti alla persona. G.B.]
di Marco Belpoliti
Silvia Avallone, Acciaio, Rizzoli, pp. 357, € 18
Acciaio, il romanzo della ventiseienne Silvia Avallonne, sembra partorito dallo sbadiglio di un display televisivo: un accumulo di luoghi comuni, banalità sociologiche, considerazioni da posta del cuore, con adolescenti in tumulto come in un manga Made in Italy; il tutto scritto in una lingua posticcia, plasticata come un sacchetto della spesa, un ron ron di frasi fatte, con la pretesa di cogliere il parlato quotidiano di quattordicenni vorticose, casalinghe sfatte e maschi adulti in canotta. La letteratura sotto vuoto spinto ha colpito ancora e tra fascette editoriali, che parlano di “straordinaria scrittrice italiana”, e peana sui settimanali femminili, Acciaio sale leggero leggero verso i primi posti delle classifiche dei libri più venduti.


di Alessandro Raveggi










