Distruggere la poesia
di Marco Rovelli
[Devo ringraziare “seagull” che nei commenti di un post su Nazione Indiana mi ha fatto conoscere il cd “10 in poesia”. Ne ho scritto su l’Unità, e pubblicato il pezzo sul mio blog. I commenti che ne sono seguiti sono memorabili. Evidenti fake, schiera armata mobilitata da qualcuno che stava dietro all’operazione “10 in poesia”, ci hanno dato una dimostrazione pratica di che cos’è la Cultura in questo paese. Leggete il pezzo, ma soprattutto godetevi i commenti]Kseniya Simonova [ chiedi alla sabbia ]
[ Kseniya Simonova – artista ucraina – 24 anni – disegna storie con e sulla sabbia – uscita da un quadro di Chagall lei stessa – con la sua stessa potenza di fantasia e visione – la toglie con le dita e la sparge su una grande lavagna luminosa – raccontando l’invasione nazista e l’occupazione dell’Ucraina durante la Seconda Guerra Mondiale – le emozioni e le storie con la leggerezza dolorosa di un mandala irripetibile ]
Cassino, Chiara e Cimiteri
di Helena Janeczek
La terza o quarta volta che vado a Cassino, Chiara Valerio mi aspetta alla stazione per accompagnarmi ai cimiteri. “Andiamo?” chiede.“Aspetta, prima dovrei fare una piccola cosa qui.”
Ci fermiamo al primo binario. Mi giro a destra per cercare il punto dove i maori che ho inventato avrebbero potuto fermarsi per raccogliersi nel ricordo dei caduti.
Il marciapiede è più corto di quanto ricordassi, o immaginassi, e non trovo il muretto che, visto in una foto, mi era parso adatto per farci sistemare il korowai, il mantello di piume che un veterano lascia come coperta ai suoi compagni morti. C’è invece un’aiuola chiusa da un recinto in ferro battuto verniciato di verde, non più alto di una ventina di centimetri, e in mezzo c’è una stele. Dico a Chiara che non lo sapevo, ma non mi stupisce che sia lì, con la sua targa in bronzo dedicata ai soldati neozelandesi. Alla base è appoggiata una corona, come non ne ho mai vista.
Niente rami legati in cerchio, avvolti da nastri che recano stemmi e iscrizioni patriottiche: somiglia piuttosto a una ciambella di salvataggio, un salvagente di verde sfrangiato, ornato da un residuo di fiori finti che non si sforzano di imitare fiori veri.
Wan Yanhai lascia la Cina: duro colpo per la lotta all’AIDS
di Ivan Franceschini – articolo originale su Cineresie.info – foto di Tommaso Bonaventura
Un nuovo drammatico episodio segna i rapporti tra Stato e società civile in Cina. Wan Yanhai, il fondatore di Aizhixing, la nota organizzazione non governativa che si occupa dei problemi dell’HIV, la scorsa settimana ha abbandonato la Cina per rifugiarsi negli Stati Uniti con la famiglia. Parlando con una giornalista del South China Morning Post ha dichiarato: “Prima che lasciassimo la Cina, ero sottoposto ad una grande pressione ed ero minacciato da diversi dipartimenti governativi. Sentivo che la mia sicurezza personale era a rischio e la pressione psicologica era troppo grande, così me ne sono andato per trovare un attimo di respiro”. Un ruolo importante in questa decisione sembra essere stato giocato dalla preoccupazione per la sicurezza della sua famiglia, in particolare per la figlia di quattro anni. Sembra infatti che la polizia più di una volta abbia fatto visita alla sua abitazione privata mentre lui era fuori città.
E-book: Blasi e Bortolotti in dialogo
[Si pubblica un’intervista di Gherardo Bortolotti a Giulio Blasi sui temi dell’e-book e della distribuzione di contenuti digitali]
Bortolotti: Degli ebook, o libri elettronici, si parla ormai da parecchio ed esistono, da molti anni, software dedicati alla lettura di formati specifici (un esempio per tutti: Microsoft Reader ed il formato .lit). Si è parlato spesso di ebook anche nel caso di documenti in formato PDF o addirittura HTML, quasi implicando che qualunque documento digitale che contenesse qualcosa identificabile come “libro” potesse essere considerato un ebook.
La “volgarissima eloquenza” di Immanuel Casto ovverosia una web-celebrity in un locale di periferia
di Marco Simonelli
Il Viper è una discoteca fiorentina. Per arrivarci occorre costeggiare l’Arno, in direzione della foce, ben oltre il centro storico. Si attraversa la periferia lungo la via Pistoiese fra residui di vecchi borghi e costruzioni formato caserma sorte negli anni Sessanta. La zona si chiama “le Piagge” ed è un nome che negli ultimi mesi è rimbalzato spesso dai quotidiani locali a quelli nazionali. Proprio qui, infatti, si è svolta la vicenda di Don Santoro, un prete “scomodo”, secondo i vertici ecclesiastici, forse l’ultimo erede di una certa visione cattolica fiorentina che ammetteva la figura del “prete operaio”. Ha avuto l’impudenza di benedire durante una funzione una coppia di anziani. Il problema? La signora era nata uomo. Don Santoro è stato sospeso dal suo incarico, mandato a “riflettere” altrove, nonostante le pubbliche proteste di fedeli e simpatizzanti.
Evergreen: Edoardo Cacciatore
di Edoardo Cacciatore
I.
Ritto in piedi tra sedie occupate
Alla raspa di tutti ogni mossa
Dentro un’aula zeppa di odio
Dove verso non c’è di corsìa
Sì dell’uno e dell’altro le parti
Dovrò prendere assurdo non è
Non è in corpo l’Assurdo ambedue
Ospitare a ragione l’avverto
È un azzardo ma merita il torto
Non si tratta a paciere d’agire
Buridano oh l’asino ennesimo
Prima arzillo a incollare il suo carico
Poi dai cani spolpato in un vicolo
Ecco l’ottima vittima a rotoli
Un fu Attilio un fu Regolo va’
Nel dirupo giù rospo espiatorio
TRITTICO INTERISTA
di Franco Buffoni
IL BAR DELL’INTER
E quasi ti vedo dentro il fegato
La milza i due polmoni
Che sobbalzano eretti separati
Ad ogni passo mentre ti avvicini.
Perché vieni da Matera
Più vera, e sai di bar dell’inter,
Lavorato mangiato,
Scoppi come una gemma.
Buena Revista Social Club
Si chiama “L’immaginazione al dovere” la nuova autoproduzione del Collettivomensa, il trio lucano che da due anni anima a Firenze l’omonima rivista. Racconti, fumetti, disegni, foto, storie in una produzione tematica che coinvolge una quarantina di autori tra nomi noti ed emergenti. Un contenitore sorretto da due soli principi: qualità e libertà. Una possibilità per gli artisti emersi di trovare un luogo in cui mantenere la più completa indipendenza rispetto alle linee editoriali e alle esigenze di fruibilità del mainstream, mentre per gli emergenti la possibilità di un canale sicuro di visibilità. Il numero precedente si chiamava “Non si esce vivi dall’underground” ed era più che altro una domanda, la cui risposta pare sia negativa vista che il progetto continua. L’11 Maggio la presentazione del nuovo numero a Firenze, presso la libreria di Citè di Borgo San Frediano, dove sarà possibile acquistarlo. In ogni caso, tutti gli sviluppi si possono seguire sul blog collettivo mensa. Ma anche no, ne sentirete parlare lo stesso.
Il nuovo numero della rivista “Collettivomensa, L’immaginazione al dovere”, che verrà presentato alla Citè di Firenze domani 11 maggio.In questo numero abbiamo avuto l’onore di inserire racconti inediti di: giorgio vasta, vanni santoni, jacopo nacci,gregorio magini. gianni solla, iacopo barison, andrea coffami,valerio aiuti, peppe fiore, pino casamassima, matteo salimbeni, edoardo olmi.
Per vedere qualche anteprima del nuovo numero:
Preview One
Preview two
carta st[r]ampa[la]ta n. 15
di Fabrizio Tonello
Documenti venuti in possesso di Nazione Indiana, in collaborazione con il Financial Times, rivelano che un nuovo piano di salvataggio della Grecia è stato segretamente concordato fra il cancelliere tedesco Angela Merkel, il direttore del Fondo Monetario Internazionale Dominique Strauss-Kahn, il presidente della Banca Centrale Europea Jean-ClaudeTrichet e il primo ministro greco George Papandreu. L’incontro decisivo è avvenuto ieri, domenica, a Salonicco, dove era presente anche il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, che però non ha preso parte alla riunione finale in cui si è firmato l’accordo in 12 punti.
A Milano la mafia non c’è
di Giuseppe Catozzella
Due cuori e una casa popolare. Potrebbe essere una calzante descrizione della capitale morale d’Italia. Milano possiede due cuori: il primo, splendido, in bella mostra nelle vetrine di design delle vie del centro, o affannato a stringere la ventiquattore nelle strade adiacenti a piazza Affari. L’altro, dimenticato, straccione e volgare, delle periferie.
Tutta la cerchia della periferia milanese, a 360 gradi, è circondata da case popolari, nella maggior parte dei casi decadenti, gli stucchi cascanti o scrostati, casermoni enormi in cui vivono moltissime famiglie ammassate, i grandi cortili conosciuti dai commissariati locali come liberi luoghi di spaccio.
Ma le case popolari sono anche business. Affari per le cosche mafiose che abitano la zona, e che “vendono” per cifre fino a 4000 euro l’ingresso negli appartamenti, e in alcuni casi si fanno pagare affitti fino a 300 euro al mese. Vittime sono soprattutto gli anziani, che hanno paura ad allontanarsi dalla loro abitazione per paura che venga occupata, e così non si fanno ricoverare in ospedale, non vanno in vacanza.
L’Ulisse n. 13 + Contenuti speciali
È uscito il n. 13 de “L’Ulisse – Rivista di poesia, arti e scritture“:
http://www.lietocolle.info/upload/l_ulisse_13.pdf
Il titolo di questo numero è “Dopo la prosa. Poesia e prosa nelle scritture contemporanee”. Contiene diversi interventi (riporto qui sotto l’indice completo) tra cui il mio che, per motivi tecnici, non è stato possibile pubblicare così come l’avevo concepito. In fondo a questo post lo ripropongo (travestito da rettangolino ingrandibile) nella sua forma originale. Buona lettura. a. r.
Scampato al disastro
di Flavia Ganzenua
E ti vengo a cercare
con la scusa di doverti parlare
Franco Battiato, E ti vengo a cercare
Che stai facendo?
Leggo, e tu?
Domenica ci vediamo? Cinema?
Ti chiamo io.
Dico e metto giù. È notte, è giorno, è mattina, è la solita ora in cui mi telefona sempre, da quando vivo qui. Lui, l’uomo scampato al disastro, mi chiama, si accende una sigaretta, e so che pensa a tutto tranne che a me.
Prima del suo arrivo, disfo le coperte, sparpaglio i vestiti, sposto le cose, faccio finta di non aspettarlo, ma so che lui è la somma di tutti quelli che ho perso. Sono tutti qui, dietro di me, addosso. Mi seguono ovunque.
Photoshoperò#58 -Motore di ricerca: Amelia Rosselli
Poesia
di
Amelia Rosselli
Se sinistramente, ti vidi
apparire, come un sole nero
la tua biondezza, e il sole
recuperava tutto – o quasi
il tutto che in te trovai…
Tradurre ASByatt
di Anna Nadotti
[Reading and Translating ASByatt: From a Liquid to a Solid State. Universiteit Leiden, February, 9th, 2010]
Il tempo passa per gli scrittori. E passa per i traduttori.
Le circostanze esterne cambiano, oppure no, ma ci influenzano.
Cambia di certo il nostro mondo interiore. Per via dell’amore e della morte, per via dei nuovi nati e per gli anni che s’assommano, per gli amici incontrati e per quelli perduti, per gioie e tristezze, per soddisfazioni e delusioni. E non solo. Cambiamo perché vediamo, leggiamo, ascoltiamo e impariamo. Cambiamo perché ri-vediamo, ri-leggiamo, ri-ascoltiamo e impariamo di nuovo.
Ai no Corrida!
Nel quadro della rassegna letteraria “GIULIO PASSAMI IL LIBRO: “INIDIPENDENTI”, la serata del 10 maggio alle ore 21:00 è dedicata ai testi di Teresa De Sio, Roberto Donatelli, Francesco Forlani, Michele Sovente, Carmine Vitale, presso il locale “Giulio Passami l’Olio” – Via di Monte Giordano, 28 – ROMA. Gli altri appuntamenti verranno via via comunicati. I testi saranno in seguito pubblicati in una edizione speciale a cura dello studio Oblique per le edizioni Infinite Soluzioni.
Scrittori partecipanti : Teresa De Sio, Roberto Donatelli, Carmine Vitale, Andrea Inglese, Francesco Forlani, Sonia Topazio, Stefano Malatesta, Loredana Raciti, Marco Fabio Apolloni, Paolo Piccirillo, Michele Sovente, Luigia Sorrentino, Stefano Gallerani, Gualtiero Rosella
Letture a cura di: Simone Caparrini, Lia Zinno, Nicola Pistoia, Daniela Scarlatti, Sonia Topazio, Marina Giulia Cavalli
La responsabilità dell’autore: Marco Giovenale
[Dopo gli interventi di Helena Janeczek e Andrea Inglese, abbiamo pensato di mettere a punto un questionario composto di 10 domande, e di mandarlo a un certo numero di autori, critici e addetti al mestiere. Dopo Erri De Luca, Luigi Bernardi, Michela Murgia, Giulio Mozzi, Emanule Trevi, Ferruccio Parazzoli, Claudio Piersanti, Franco Cordelli, Gherardo Bortolotti, Dario Voltolini, Tommaso Pincio, Alberto Abruzzese, Nicola Lagioia, Christian Raimo, Gianni Celati, Marcello Fois, Laura Pugno, Biagio Cepollaro, Ginevra Bompiani, ecco le risposte di Marco Giovenale.]
(FINIS ITALIAE)
1) Come giudichi in generale, come speditivo apprezzamento di massima, lo stato della nostra letteratura contemporanea (narrativa e/o poesia)? Concordi con quei critici, che denunciano la totale mancanza di vitalità del romanzo e della poesia nell’Italia contemporanea?
Premetto che mi sono trovato in singolare sintonia, per più ragioni e su più punti se non in tutto, con le risposte di Bortolotti e Mozzi. Non so quanto possa aggiungere a molte delle loro osservazioni; tento, in ogni caso. (Calcando su qualche differenza, forse, in modo tale che non si senta eccessivamente quanto – e con che energia – io concordi con loro).
Sulla poesia italiana, non posso dire che manchi di “vitalità”, per quel che vedo e mi pare di capire. Non è certo la vitalità a mancare, in questo momento; lo dico pensando non solo alle scritture che sento affini all’“idea di poesia” che ho, ma anche in generale, e guardando pure alla ricchezza di proposte della rete.
Sulla narrativa, devo ammettere di non avere sufficienti dati. Specie a proposito del romanzo. Non leggo romanzi, non riesco (per mio gusto) a sentire, ad apprezzare, la stessa forma romanzo. Mi è quasi totalmente estranea, specie se è ad autori italiani che ci riferiamo. Ho poco tempo per affrontare romanzi e quando lo faccio ne resto in pratica invariabilmente deluso, assai sconfortato. Sarà un problema mio, anzi sicuramente lo è. Dunque non posso dire di avere il diritto di uscire dal campo strettissimo di un gusto soggettivo iperconnotato, in quest’area, per esprimere opinioni su uno stato di fatto addirittura nazionale.













