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Nasce “Chiarelettere”

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[Da ieri è in libreria il primo libro di Chiarelettere, il nuovo progetto editoriale di Lorenzo Fazio. Il primo titolo è Come resistere nella palude di Italiopoli, di Oliviero Beha. Subito sotto il comunicato che racconta la nascita e gli obiettivi di Chiarelettere, potete leggere la prefazione di Beppe Grillo al libro di Beha.
Per chi fosse a Torino in questi giorni della Fiera del Libro, domenica 13 maggio, in Sala Gialla, alle 20,00, presentazione del progetto Chiarelettere e del libro di Beha. A seguire, alle 22,00, presso Avventura Urbana, in via Baretti 9, festa per la nascita di Chiarelettere.
A Lorenzo Fazio e a tutta la redazione, un grande in bocca al lupo. gv.]

CHIARELETTERE
È un nuovo marchio editoriale diretto da Lorenzo Fazio, già direttore editoriale della Bur Rizzoli (2003-2006) e dirigente della casa editrice Einaudi (1992-2003). Chiarelettere nasce come editore multimediale indipendente (libri, dvd, web) con l’intento di creare uno spazio in cui l’informazione e la cultura possano sottrarsi all’influenza sempre più evidente di partiti, associazioni, gruppi economici e religiosi. Per controllare e stimolare criticamente tutti i poteri, di qualsiasi colore politico. Per raccontare il presente scoprendo nuove energie politiche e sociali.
Chiarelettere è una società a responsabilità limitata, i suoi soci sono: Lorenzo Fazio, Gruppo editoriale Mauri Spagnol (GeMS), Sandro Parenzo, Guido Roberto Vitale.

Persecutori (da)

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Sequenze

di
Francesco Forlani
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Forse la suggestione di certe figure femminili, eroine travestite da agenti segrete, femmes fatales militari. Le hostess. Un numero infinito. Con uniformi da tagli e colori differenti a seconda delle compagnie aeree o dei paesi di destinazione. Sospese in un corridoio fatto di promesse e miglia da solcare per migliaia, con valichi danzanti tra perturbazioni e vuoti d’aria.

El boligrafo boliviano 4

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boligrafo.jpgdi Silvio Mignano

12 febbraio 2007

San Francisco si trova in un angolo di una grande piazza irregolare, tra le ultime rampe del Prado, disordinate e rigurgitanti di folla, e uno spiazzo usato indifferentemente per i comizi, i concerti, lo struscio e i piccoli traffici. Un cinema semidistrutto, negozi di fotografie, polli allo spiedo, brutte case, lustrascarpe e la montagna che in quel punto è brulla di polvere e in quel punto cambia rotta e comincia a salire ripidamente. Per noi europei è come se mancasse qualcosa, forse la piazza avrebbe bisogno di un quarto lato, una quinta che resta vuota.

Femminile plurale. A trent’anni dalla morte di Giorgiana Masi

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13-maggio-femminile-plurale-la-palma.jpgCommissione delle elette Comune di Roma e Angelo Mai presentano

PROTAGONISTA: LA MEMORIA DELLE DONNE

Tappa # 2
Femminile plurale
a trent’anni dalla morte di Giorgiana Masi

domenica 13 maggio 2007
ore 18
La Palma
via Giuseppe Mirri 35 (Roma)
ingresso gratuito

– ore 18 –
Donne/Anni ’70 a Roma/Memoria, dibattito
introduce l’on. Adriana Spera (Presidente della Commissione delle elette)
con Claudia Barattini (addetta culturale dell’ambasciata del Cile)
Paola Bono (redattrice di DWF)
Horacio Durán Vidal (musicista degli Inti-illimani)
Laura Fortini (femminista e critica letteraria)
Patricia Mayorga (giornalista e scrittrice cilena)
Anna Schiavoni (giornalista e cooperante)

– ore 21 –
concerto omaggio a Violeta Parra
con Horacio Durán (Inti-illimani)
+ Collettivo Angelo Mai – Orchestra Mobile di Canzoni e Musicisti

Madri trafitte da angoscia e morte,
guardate il cuore del nobile giorno che nasce:
sorridono i vostri morti dalla terra,
tenendo in alto i pugni sopra il grano.
Pablo Neruda

Raul, sovrano delle tenebre

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di Franz Krauspenhaar

Raul Montanari è, senza se e senza ma, una certezza delle nostre lettere. Un ultra quarantenne dal ragionamento acuto e dai muscoli sempre in esercizio, un insegnante di scuola di scrittura tra i più prestigiosi in Italia, un narratore passato anche attraverso l’esperienza della poesia (Cover, con Tiziano Scarpa e Aldo Nove). Un narratore che nei primi anni del decennio 90, insieme a pochi “facinorosi”, inventò il noir italiano. Lui da Milano, insieme a Pinketts ed altri, mentre da Bologna guidava un’altra importante cordata Carlo Lucarelli.

Le due Chiese

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di Christian Raimo

Una Chiesa democratica e una Chiesa reazionaria: questa è l’immagine di contrapposizione che – tratto dopo tratto – si disegna nella società italiana. Ogni giorno si aggunge a un altro piccolo dettaglio, che rende l’insieme sempre più amaro. Giusto una settimana fa Andrea Rivera – che si definisce cattolico nelle interviste (gli piacciono i preti coraggio e San Francesco) – sul palco del primo maggio attaccava la Chiesa (“non si è mai evoluta”), nel giro di ventiquattr’ore l’Osservatore romano replicava paventando una deriva terroristica, collegando implicitamente le battute populiste con le pallottole recapitate a Bagnasco.
Che sta succedendo? Quello che l’ecumenismo e il carisma di Giovanni Paolo II riusciva a tenere unito ora pare esplodere. A scadenza quotidiana sulle prime pagine dei giornali abbiamo a che fare con un esponente della società civile che si sente attaccato da un esponente della Chiesa, o viceversa. Bindi contro Ferrero, Grillini contro Bagnasco, don Benzi contro don Barbero… ma dev’essere per forza così pieno di astio e incomprensione il confronto?

Aster

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di
Eugenio Tescione
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L’uomo sollevò lo sguardo al cielo, cominciò a formulare ipotesi e credenze sulla natura umana.
Creò un mondo parallelo, abitato da divinità simili a lui o incarnanti le forze della natura…
Poi, cominciò a vedere ciò che guardava. E vide uno spazio nero pieno di punti chiari e luminosi. Lo sguardo li unì, creando linee, forme chiuse, segni. Li fece propri e li trasferì sulla terra: si dice che la prima lettera, il primo segno scritto, sia stato l’asterisco, la rappresentazione grafica di una stella (aster) che esplode.
La sete di trascendenza fu soddisfatta (allora come adesso) dall’avvicinare il trascendente a sé, essendo impossibile il contrario se non al prezzo della morte, o della santità… Così, i punti del cielo furono trasferiti sulla terra e qui produssero effetti concreti: fare sulla terra ciò che facevano gli occhi fissi nel cielo, aiutò gli uomini a misurare, a costruire.

Il letto di Procuste e la Cura Ludovico #5

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di Giorgio Vasta

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Quarta intervista su editing e sistema editoriale. Risponde Michele Rossi, editor della narrativa italiana Rizzoli.
Per chi fosse interessato alle interviste precedenti, qui la premessa, segue l’intervista a Paola Gallo, a Giulio Mozzi, a Nicola Lagioia.

Proviamo a partire da una definizione secca: che cosa si intende per editing?

L’editing viene comunemente inteso come il lavoro sul testo propedeutico alla pubblicazione. Insieme all’autore si legge il testo, ci si confronta sui punti forti e su eventuali debolezze, si rilegge insieme come potrebbe leggere un lettore neutro, si cerca di intervenire per… un momento però. Io ti sto rispondendo come se il pregiudizio ideologico (!) contro una fase del lavoro editoriale così delicata, certamente interpretabile ma anche maieutica, che necessita di grande umiltà e preparazione possa cambiare rotta.

Lesbosuore contro Daitarn III

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suore.jpg di Gianluca Morozzi

Si imparano molte cose in trentacinque anni di vita, e una di queste cose è: se ti avventuri in un rapporto a tre, sappi che poi ti toccherà dormire in modo scomodo e strano. E che la mattina ti sveglierai con dolori che ti saresti risparmiato, se avessi evitato di avventurarti in un rapporto a tre senza il fisico del caso.
Adesso mi fa male la spalla, per esempio. Sono davanti al palazzo milanese sede della rivista Rolling Stones –che, preciso per questioni legali, non ha nulla a che vedere con un’altra rivista dal nome molto simile ma non esattamente uguale-, sto per presentare il mio meraviglioso progetto al capo supremo di Rolling Stones, e mi tocca presentare il meraviglioso progetto con una spalla malridotta e dolorante. Per forza. A dormire in posizioni innaturali, queste cose succedono.

La straniera

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[riprendo questo articolo pubblicato anonimo sul “Foglio” del 3 maggio]

La Volta che Veltroni mandò un messaggio commosso alla comunità filippina, peccato però che l’eroica baby-sitter morta per i bambini era honduregna, è il capolavoro degli scivoloni cui può condurre la correttezza politica, che nasconde sempre una punta inconsapevole di razzismo: la tata è sempre filippina. Ma il caso di Vanessa Russo, la ragazza uccisa nella metropolitana di Roma, riporta bruscamente l’orrore dello stereotipo dall’altra parte del pendolo. “La rumena”, “le rumene”. Basta l’indicazione geografica e, da violenza metropolitana, il delitto diventa subito faccenda etnica, emergenza razziale. I giornali non soltanto titolano “Omicidio volontario per la rumena”, ma addirittura, nei trafiletto, il complice diventa, “l’argentino che l’ospitava”.

La poesia di ricerca oggi in Italia (2)

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Casa della Poesia, largo Marinai d’Italia, Milano
8 maggio 2007, ore 21

La poesia di ricerca oggi in Italia (2)

A cura di Andrea Inglese

Con Francesco Forlani, Florinda Fusco, Francesca Genti, Vincenzo Ostuni, Laura Pugno, Massimo Rizzante.

La salute feroce

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di Franco Arminio

ci vuole una salute feroce
per stare tutto il giorno davanti alla morte.
chiedo ad altri di avere la stessa
salute e mettersi il dinosauro sulle spalle
e venire con me nella palude del mondo.
io mi sono sfilato dalla vita corrente
forse quando avevo tre mesi:
in quel coma in cui ho vissuto
mi è maturato un altro pensiero,
si sono fusi giostra e cimitero.
ci vuole una salute feroce
per scrivere ciò che scrivo
dentro la cristalliera del paese.

Le vie infinite dei rifiuti

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Sabato, 5 maggio 2007 ore 17,30 ilmediano.it, col patrocinio del Comune di Marigliano, presenta il libro di Alessandro Iacuelli “Le vie infinite dei rifiuti”, Lulu Press 2007. E’ un’inchiesta giornalistica che ricostruisce il viaggio e lo smaltimento dei materiali tossici verso la Campania e le motivazioni concrete dell’ormai cronica “emergenza rifiuti” della regione. Programma e invito (pdf)

Centro polivalente “Ex Chalet delle Magnolie”, Piazza Roma, Marigliano (NA) (mappa)

Su questo argomento in Nazione Indiana leggi anche La discarica della salute e Chi respira muore di Alessandro Iacuelli; La terra dei fuochi a nord di Napoli; Vincenzo e la Diossina con le foto di Eduardo Castaldo.

Juke Box (Figli delle stelle)

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di
Alan Sorrenti

Come le stelle noi
soli nella notte ci incontriamo
come due stelle noi
silenziosamente insieme
ci sentiamo.
Non c’è tempo di fermare
questa corsa senza fiato
che ci sta portando via
e il vento spegnerà
il fuoco che si accende
quando sono in te, quando tu sei in me.

Ragionamenti di un ateo (a ridosso del Family Day) 1

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images-leo.jpg di Andrea Inglese

Ormai conosciamo il gioco: il miglior modo di legittimare un attacco, è quello di presentarsi come vittime. Il vaticano e le istituzioni cattoliche riescono a farsi passare come vittime, come minoranze perseguitate, quando dispongono di un potere mediatico enorme, analogo solo a quello di un governo della repubblica, i cui rappresentanti siano costantemente presenti in immagini e parole sulla stampa nazionale e la TV di stato. Rispetto alla voce della chiesa che parla, a torto o ragione, per tutti i credenti, i non credenti hanno poche occasioni di farsi sentire. E quelle poche passano magari per gente tipo gli atei devoti, ossia per coloro che usano strumentalmente le credenze religiose per fini politici. Per questo motivo è importante per gli atei prendersi spazi di parola, ovunque sia possibile. È importante mostrare che la frontiera del conflitto d’idee non passa semplicemente tra mondo laico e clero, tra gerarchie ecclesiastiche e base cattolica, tra fondamentalisti della credenza e moderati, ma anche tra non credenti e credenti.

Primo Hommage

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di
effeffe

 

foto di Tina Modotti

 

Quando il citofono suona sono già pronto a scendere, anzi quasi ne anticipo la suoneria, orribile, sussurrando, per non svegliare gli altri : scendo.
Ho poco più che vent’anni e si parte, in banda per Roma. Ma questa volta non per ammirare i musei vaticani o le piazze storiche come avevamo fatto durante le famose gite scolastiche del biennio al liceo scientifico Diaz di Caserta. E tanto meno per marciare sui fori imperiali il due giugno, come ogni anno, per tre di fila, avevo fatto da cadetto della Nunziatella. Si va a Roma per il primo maggio, per la festa dei lavoratori, per la falce e il martello, ma soprattutto per affermare il diritto e non più il dovere di essere comunisti.

El boligrafo boliviano 3

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di Silvio Mignano

30 gennaio 2007

Presentazione delle lettere credenziali.
L’incontro con il cancelliere Choquehuanca, la mattina, è solo un antipasto della cerimonia che ci attende nel pomeriggio, quando incontreremo Evo Morales.
Un’auto del cerimoniale ci viene a prendere in residenza alle due e mezza. Saluto la bella ragazza che ne scende, una giovane diplomatica cochabambina, al suo primo anno di servizio. Lei mi chiede imbarazzata dove sia l’ambasciatore, di certo ha paura che si stia facendo tardi. Sono io, rispondo.
«Mil disculpas», balbetta arrossendo.

Leptocephalus brevirostris

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di Marco Simonelli

Quando, venendo dal capoluogo sfrecci lungo la Firenze Mare
lo vedi chiaramente azzurro nella valle dal cavalcavia;
dopo la galleria ti salta addosso al parabrezza
e per un attimo ci credi, che sia davvero il mare.
Sul lago, Puccini passò la sua vecchiaia.

Il letto di Procuste e la Cura Ludovico #4

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di Giorgio Vasta

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Terza intervista su editing e sistema editoriale. Risponde Nicola Lagioia, scrittore e responsabile di nichel, la collana di narrativa italiana di minimum fax.

Proviamo a partire da una definizione secca: che cosa si intende per editing?

Limitiamoci alla narrativa. È il lavoro volto a migliorare un testo letterario operato tra l’autore del testo e una persona che di solito, ma non necessariamente, lavora nella casa editrice per cui il testo verrà pubblicato. E ora una puntualizzazione, inutile per gli happy few ma salvifica per chi è convinto che la letteratura sia una cosa talmente piccola da poter venire stritolata tra le pareti mobili di una redazione: l’editing dovrebbe sempre rimanere sul piano della cifra letteraria senza invadere quello dell’opportunità editoriale.

Picnic sull’erba

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di Nadia Agustoni

Il primo maggio dei vecchi socialisti
era un picnic sull’erba . Il giornale italiano
pubblicava la foto del gruppo, uomini e donne
di una bella età che guardavano
non più il sol dell’avvenire
ma il crepuscolo. Nessuno di noi giovani
commentava. Tutt’al più si correggeva socialisti
con anarchici, ma mentalmente. E sempre a mente
facevamo finta che fossero parenti americani
di città in cui la storia era finita ( secolo breve, secolo
corto) prima che da noi.

A malapena potrei dire un cognome
né se avessero amato troppo
o avessero appreso
a dire thank you, very well, good
come se ne fossero fieri.

Poi ci furono meno foto
e l’annuncio di quelle e quelli che erano mancati.
La penuria fu un principio di realtà.

Abbiamo pareggiato con i sogni.
Le cose ultime ( sia detto tra parentesi)
le scriviamo imitando il silenzio
andando a capo
aggiornando il computer, gli ideali…

non ne va più della vita…

Questa poesia è stata inserita nel volume che commemora i 10 anni della scomparsa di Aurelio Chessa fondatore dell’Archivio Famiglia Berneri di Reggio Emilia. Vedi anche: Camillo Berneri in Wikipedia.

Il quinto (metaletterario) capitolo di “Golden Gate” di Vikram Seth

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[i capitoli precedenti si trovano qui, qui, qui e qui ]

5.1

Una settimana fa, terminato
il capitolo che avete appena letto,
e, con impegno sempre immutato,
creato ciò che avrei in seguito detto,
un editore – a una festa elegante
(con buon vino, cibo, chiacchiere tante)
ospitata da (viva!) Thomas Cook,
dove fu celebrata, e forse più,
la mia guida del Tibet – mi fa: “Senti,
il prossimo libro?”. “Un romanzo…”. “Bene!
Speriamo che tu, mio caro Seth me ne-”
“…in versi”. Si fa giallo. Mostra i denti.
“Che meravigliosa… eccentricità!”
E fingendo distacco, se ne va.