di Domitilla Di Thiene
Avo ha una passione da qualche anno, una cosa che tutti credevano morisse dopo poche settimane e invece oramai è tanto che va avanti e si sono dovuti arrendere.
“Guarda un po’ se ti doveva venire un figlio scienziato” è il modo con cui il padre di mari commenta con sua madre, e avo ne è molto orgoglioso. Il nonno di avo, il padre della madre, era un medico, un ematologo. Avo non lo ha mai conosciuto perché è morto l’anno della sua nascita, ma a casa sono rimasti tutti i suoi libri, in quello che era il suo studio e che ora è la sua camera. Avo li ha presi, prima solo perché vecchi, ingialliti, con il gusto di trovarci dentro qualche appunto personale, o qualcosa conservato tra le pagine. Poi mano a mano si è lasciato incuriosire dai disegni, a china nera, molto dettagliati, alla fine di ogni paragrafo. Ha iniziato dai disegni per la verità. Poi lo ha catturato anche la descrizione, dell’anatomia. I muscoli e le ossa, in particolare. Che ogni singolo centimetro del suo corpo abbia un nome, una funzione, e che sia proprio lì, può guardarla sul libro e ritrovarla all’istante sul corpo. Toccare con mano, la carne.




di Silvio Mignano


di Gianluca Morozzi