di Giuliana Petrucci
Premessa
Queste non sono poesie, ma “prese di parola” contro il nemico che ha da sempre parlato al posto mio, costringendomi all’obbedienza e al silenzio.
Della poesia utilizzano i mezzi, il verso e la rima, perché sono uscite così e dovrebbero suonare come uno sberleffo, uno schiaffo, fino al “mòzzico”, come ha dotto un amico poeta. Non avevo altro mezzo da opporre alla voce monotona, insistente, imperativa del mio nemico che questi guizzi di parole, rapidi, che colpissero al centro senza esitazione. Più ne uscivano fuori, più lui arretrava. Naturalmente ho imparato a poco a poco a prendere la mira e la progressione dei componimenti dovrebbe testimoniare questo lento processo di apprendimento.
Per individuare il vero volto dell’invasore sotto i suoi mille camuffamenti, in un territorio da sempre segnato dalle sue tracce, sono occorsi anni di appostamenti, di avanzate
Lo so ho perso tanto
e forse tutto il resto.
Ma io mi godo questo

Il 21 maggio alle ore 21 Nazione Indiana organizzerà a Milano, al Teatro i, un nuovo incontro per festeggiare la traduzione ancora in corso della 
Di Biagio Cepollaro







L’ultimo numero di 

Leonardo ha più di 30 anni e dirige una piccola e agguerrita casa editrice.