di Edoardo Pisani "Così per sempre" è il libro più importante e maturo e forse più bello di Chiara Valerio, un’opera che travalica il tempo e i luoghi e gli animi e che si legge con malinconia e con gioia, con meraviglia e affetto
di Antonio Sparzani
In generale sono contrario a fare di Nazione Indiana un blog prevalentemente di recensioni, ma qualche rara volta non resisto alla tentazione, specialmente quando mi capita tra le mani un librettino come La matematica è politica, firmato da Chiara Valerio, per molti anni indiana (e dunque eis aiōna) e uscita, con mio grande dispiacere, nella primavera 2012, dalla nostra Nazione per uno stupido malinteso. Il libro è...
di Chiara Valerio
Sono una persona piuttosto frivola. Me ne accorgo, per esempio, quando valuto la possibilità che l’Unità, il giornale dove scrivo dal 2008, il primo col quale ho intrapreso una – questa – lunga e allegra collaborazione, possa chiudere. Sono una persona frivola perché non penso, prima di tutto, all’eredità storica, politica e umana che andrebbe perduta, se non dispersa, alla chiusura de l’Unità, non penso, prima di...
Alcune considerazioni su Almanacco del Giorno Prima di Chiara Valerio
di Vanni Santoni
Ho conosciuto Chiara Valerio dieci anni fa; eravamo due esordienti (anche se lei non lo sembrava, appartenendo a quella categoria di persone che sembrano sempre “nate imparate”) ed eravamo stati invitati a Roma, assieme ad altre due persone, nella sede di una casa editrice un tempo grande e prestigiosa e allora in fase di rilancio, in quanto vincitori,...
di Fabrizio Tonello
Gentile Signorina/Signora Mariarosa Mancuso,
come vedrà dai miei commenti qui sotto la Sua tesina “Addio al radical chic”, consegnatami domenica 18 marzo attraverso il suppemento “La lettura” del Corriere della sera, è piuttosto carente. Dallo svolgimento mi sembra di intuire che la materia era per lei interessante ma che la mancanza di abitudine a scrivere in modo preciso (mi riferisco tanto alla lingua quanto ai contenuti) ha lasciato...
di Sabina de Gregori
Il mondo si sa, gira e rigira su se stesso, ma ogni tanto improvvisa e sorprende con qualche variazione. In questo caso, il re della street art Banksy – ancora oggi anonimo (e milionario) – è stato sorpreso dalla variazione dei suoi stessi lavori. Per mano di chi? Hanksy. Sì, avete capito bene, il nuovo fenomeno che viene dalle strade newyorkesi si chiama proprio così. Tra...
di Chiara Valerio
Ha i suoi vantaggi essere nel posto più brutto, perché non ti preoccupi di perderti qualcosa. Nella stazione termale, stanno, insieme ad altri ospiti ma un po’ discoste, quattro donne. Emma, morbida perfino nei polpacci, la nipote Lucy che forse sarebbe stata più felice se quei bei ragazzi russi, intravisti all’arrivo, fossero rimasti, Giuseppina, con una stampella che tiene salda lei e la sua bellezza passata e...
di Chiara Valerio
La sera festeggiammo. Stappammo una bottiglia di vino rosso, lo stesso del nostro primo incontro, il Chianti, e io al terzo bicchiere dissi che volevo cambiare macchina. Il tipo di dettagli insignificanti che si ricordano con precisione anche dopo anni. Carlo e Isabel si sono incontrati perché Valentina, un’amica di lei, ha fissato loro un appuntamento al buio. Dice che sono fatti una per l’altro, anzi che...
di Giacomo Verri
Intervistatore: Permette una domanda?
Fenoglio: La prego... Mi perdoni. Debbo mettere un po’ d’ordine in questo foglio. È così difficile, è tanto complicato... Sa, io non scrivo per divertimento. Ci faccio una fatica nera! La più facile delle mie pagine esce spensierata da una decina di penosi rifacimenti. Quindi abbia pazienza... ancora un secondo.
I.: Certo, ci mancherebbe...
F.: No! Non va ancora. Ah! lasciamo stare! Mi dia da accendere…...
di Valentino Bompiani
Oh, se tu sapessi, se tu sapessi, la terra eccessiva- mente vecchia e cosí giovane,
il gusto amaro e dolce, il gusto delizioso che ha la vita cosí breve dell’uomo.
A. Gide, I nutrimenti terrestri
Passati gli ottant’anni, ti dicono: “Come li porti bene, sembri un giovanotto”. Parole dolci per chi le dice ma a chi le ascolta aprono la voragine del tempo in cui si affonda come nelle sabbie...
di Fabrizio Tonello
Carissimi amici italiani, vi mando il più affettuoso saluto dalla Nuova Caledonia, dove sto sorseggiando un long drink al latte di cocco mentre aspetto di tuffarmi tra i coralli e i pesci tropicali. Mi dispiace che voi siate bloccati sotto la neve in compagnia di Alemanno: io ho appena concluso un accordo miliardario con FaceGooglAmazon per un nuovo software e penso di starmene qui per qualche annetto....
di Nicola Ingenito
«Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. (...) In verità vi dico: ogni volta...
di Fabrizio Tonello
E’ domenica, la settimana è stata faticosa, uno ha voglia di poltrire a letto e tutto andrebbe bene se, improvvisamente la mia compagna, che è uscita sfidando il freddo, non scodellasse sul comodino il supplemento culturale del “Corriere della sera” di domenica 29 gennaio dove compare in grande evidenza un articolo di Richard Nash intitolato Il libro perfetto per il lettore perfetto. “Leggilo –mi dice- è pieno...
di Chiara Valerio
Ventitrè anni, e una vita intera,/che ti perdo, Giovanni, e che ti trovo/Tutti questi anni, ci ho messo, Giovanni,/per non mancarti ogni volta di nuovo. La poesia somiglia spesso, e forse anche per una mera abitudine grafica, a una preghiera, a qualcosa che può essere recitato per ottenere qualcos’altro. La poesia, come la preghiera, tiene strette nei versi – anche se sciolti – le richieste, le invocazioni,...
di Franco Arminio
Caro Latouche,
quando ero bambino aspettavo con ansia la neve. Ero, come tutti i bambini, desideroso di non andare a scuola. Il mio maestro non era un tipo mite, ma a quei tempi era normale che un maestro maltrattasse i suoi allievi. E allora la neve era una delle poche speranze che avevo, oltre alle malattie, per non andare a scuola. Quando nevicava c’era un altro motivo per...
di Massimo Marino, Oliviero Ponte di Pino e Attilio Scarpellini
Lo spettacolo di Castellucci deve andare in scena. Un appello
I “se” e i “ma” su uno spettacolo o su un’opera d’arte sono materia del dibattito critico o delle sempre legittime reazioni del pubblico. Ma quando la censura preventiva prende il posto del dissenso e diviene intimidazione, non è più questione di questa o quella interpretazione, è la libertà stessa...
di Andrea Caterini
Ho sempre pensato che la critica fosse a modo suo un’irrimediabile autobiografia. Penso anzi che il critico letterario sia inguaribilmente malato di autobiografia, poiché non essendo in grado di parlare di sé sa che il solo modo per farlo è tentare di leggere, quindi conoscere, e successivamente scrivere di quei libri che il sé glielo svelano di volta in volta. Questo non significa che il critico sia...
(Di seguito due pezzi usciti rispettivamente a mia firma su l'Unità e a firma di Christian Raimo su Il Manifesto riguardo la questione biblioteche, diffusione della cultura ed enti locali. Lo spunto è stato il libro pubblicato nel dicembre scorso da Antonella Agnoli per Editrice Bibliografica)
di Chiara Valerio e Christian Raimo
#1 (Chiara Valerio)
“La biblioteca è un servizio di base, trasversale, che offre qualcosa a tutte le categorie di cittadini:...
di Luca Alvino
Nella produzione narrativa di Elena Ferrante non è infrequente che si spalanchino subitanei abissi nella solida consistenza della materia. Tali voragini improvvise evidenziano nell’universo referenziale della sua scrittura una sfaldatura corporea che mette in crisi le certezze legate alla rassicurante compattezza della forma e palesa inquietanti scenari di confusione nel tessuto più profondo dell’individualità. Si tratta di una sorta di «catafania», ovvero di discesa nei recessi insondabili...
di Gaetano Fiumi
Io sono rimasto quel moccioso con le grinze in faccia che si stira il maglione in una mossa nevrotica e volge lo sguardo lontano. Sembra un duro. Non lo sarà. Purtroppo. Crescendo non è cresciuto, continua a guardare lontano, ma si potesse allargare la vista si noterebbe che non c'è nulla da quella parte. L'invecchiamento senza passaggio dall'età adulta lo ha reso creatura inutile. Un vero peccato....
di Paolo Morelli
Chi ha imparato a morire, ha disimparato a servire
Montaigne
1) Secondo voi, nell’attuale panorama geomentale dell’anarchia non è forse rimasto il meglio, l’anarchia non è oggi lo stato della mente di uno che dedica tutto se stesso, ci mette tutta l’energia, l’energia di una vita per un obiettivo che magari prima intuisce poi sa con certezza che è impossibile raggiungere, può essere la pace come l’eliminazione del male...
di Chiara Valerio
Queste cose dette da nonna, che le ripeteva continuamente, avevano il sapore della maldicenza: per il bene, non per il male. Lei calunniava il bene, la grazia che aveva ricevuto, perché era il bene a essere latente, non il male. Qualcosa di enorme, la cui perdita era nientemeno che atroce, le era sfuggito nel tragitto dell’esilio. Il suono dei nostri passi di Ronit Matalon (Atmosphere 2011, trad....
Per arrivare a Coverciano si possono prendere due strade. Si può imboccare la maestra, che da via D’Annunzio porta direttamente davanti al cancello verde del Centro Tecnico Atletico della Nazionale Italiana di Calcio, oppure si può prendere un’allungatoia, proseguire paralleli all’obiettivo per circa un chilometro, superarlo, girare in una stradina strettissima, passare accanto al campetto della Santacaterina, risalire, sbucare poco prima del borgo di Corbignano e tornare indietro, fino...
di Enrico Palandri
Cosa vuol dire raccontare delle storie? Questa espressione ha spesso un tono spregiativo: dire di qualcuno che ‘racconta delle storie’ significa denunciare scarso rispetto della realtà. Nel reale si è, dirlo è un’altra cosa. La realtà è quindi nel senso comune il contrario di una storia. Le storie, fatte di parole, sono quindi semplicemente bugie: da Omero a oggi, attraverso miti e leggende, poemi e romanzi, gli...
di Loredana Lipperini
Qualche giorno fa, dando conto del cambio di gestione e di linea editoriale di Gargoyle, avevo sottolineato un passaggio che mi aveva dato da pensare: l’affermazione che prevedeva per gli autori italiani (alcuni? molti?) l’uscita esclusivamente in eBook.
Passo indietro: Francoforte. In occasione della Buchmesse Riccardo Cavallero, direttore generale Libri Trade di Mondadori, attacca gli agenti in quanto “conservatori” nei confronti dell’eBook medesimo: “non si può avere paura...
di Chiara Valerio
Il sex of humour è il sesso femminile, un sesso che ha il senso dell’umorismo, prima di tutto grazie alla sua distanza dal potere. Nei pensieri illustrati di Pat Carra (Sex of Humor, Fandango, 2011) raccolti eppure miscellanei, il cui filo rosso potrebbe essere la natura sensuale dei rapporti umani, c'è uno sguardo sempre chiaro, sempre sobrio, sempre intelligente, sempre, in qualche maniera, possibile. Nelle sue vignette...
di Franco Arminio
1.
e adesso a sinistra
compagni
basta con questa storia
dei mercati
delle perdite e dei guadagni.
2.
ormai ci è rimasta
solo la morte
è il nostro unico capitale
la destinazione più chiara,
il corpo per aria
l'anima nella bara.
3.
vendesi
terracarne.
rivolgersi ad arminio
alto e fragile, d'alluminio.
di Giacomo Verri
La vicenda editoriale di questo libro è insolita e bizzarra.
Tutto ha avuto principio con un «c’era una volta», o quasi. Nell’estate del 2008 mi capitò tra le mani un articolo apparso il 25 aprile 1958 su un settimanale locale, il Corriere Valsesiano (la Valsesia è la parte settentrionale della provincia di Vercelli), dove l’uscita di un ‘Gettone’ Einaudi dovuto a un tale Remo Agrivoci era data come...
di Flavia Piccinni
Non esistono interviste facili, ma quando la missione è intervistare una donna che ha quasi 100 personalità tutto si complica. C’era da aspettarselo, quindi, che intervistare Kim Noble sarebbe stata una vera e propria impresa, a partire dall’entourage che la circonda: un agente letterario (tale Robert Smith) che sembra affetto da amnesia cronica, una casa editrice (Little Brown) diffidente e instabile almeno quanto l’autrice che rappresenta. E...
di Franco Arminio
I
io qui ho un solo nervo
un solo ramo
a cui sto appeso
in attesa della fucilata.
cinguetto, scuoto le ali
non scendo a terra e non volo
in cielo.
II
la piazza coi denti
presidiata
dal popolo fallito
è insolente
mi mastica il dito.
III
siamo qui a cercare
chi ci loda
in questo spazio senza capo
né coda.
IV
quando avevo i tuoi occhi
non me ne accorgevo.
V
notizia del giorno:
uno che si è impiccato a un albero
vicino alla fermata degli autobus
ed è rimasto lì per...