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narrativa

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L’infinita

di Emanuele Muscolino
Magari, quando sarà il momento, dirò a Chang di lanciare un dado e di decidere per me: che il caos faccia ancora la sua parte.

Sott’acqua

di Francesco Borrasso
A pochi metri il chiacchiericcio di una civetta gli finisce dentro le orecchie. Si stringe le gambe al petto, ha freddo, il gelo gli si arrampica sulla faccia.

La mente, l’odio, l’imitazione, l’inversione

di Pasquale Vitagliano
Come Magrelli precisa, lo scontro tra i due è asimmetrico. Hanno vissuto in epoche diverse. Proust non ha conosciuto Céline, dunque, non può rispondere al suo astio. Più correttamente, si tratterebbe di un’ “aggressione postuma”.

Marta Vive

di Bruno Barbera
Le lettere non andrebbero mai aperte, bisognerebbe rispettare il riserbo e il vincolo dell'inchiostro che non avrebbe mai voluto denudarsi sotto forma di parole intellegibili, mi dico quando penso.

Tundra e Peive

di Francesca Matteoni
È certamente una fiaba. Anzi, è l’incontro e la rielaborazione di molte fiabe: Il pifferaio di Hamelin, Hansel e Gretel, Peter Pan, i miti della selkie e alcuni racconti sciamanici.

Piramide:triangolo

di Antonio Potenza

Ho le pupille di due forme differenti. Una è una piramide, quindi una montagna. L’altra è un triangolo rovesciato, quindi una grotta. Giulia se ne accorge per la prima volta allo Spin Time Lab.

La società degli uomini barbagianni

di Emanuele Kraushaar
Io sono A. Una volta ho chiesto a mia madre perché mi avesse chiamato così. Non ha detto niente ed è scoppiata a ridere. Ricordo la sua bocca che si apriva e i suoi denti bianchissimi.

Morire, un anno dopo

di Rebecca Molea
Mi sono chiesta a lungo cosa sarebbe successo: come avrei reagito alla notizia – piangendo? con sollievo? –, come sarebbe stato il dopo – un senso di solitudine perpetua o, a un certo punto, un’abitudine? – e, sopra ogni altra cosa, che significato avrebbe avuto, per me, per noi, per tutti, la morte.

Reincarnazioni

Spalancò la porta di metallo sbatacchiandola senza riguardo; la lucetta della sauna che aureolava Samstag sembrava accecante vista dal fondo del corridoio angusto e buio; lo chiamano effetto Brocken: così che appena emerso dalla nuvola di vapore,

Nuovi autismi #23 – I miei buchi

di Giacomo Sartori
[dall'archivio di NI: pezzo pubblicato il 13 giugno 2012] I buchi che faccio per lavoro si dividono in due tipi, quelli piccoli e quelli grandi.

Note sull’evoluzione del genere crime: ieri oggi… e domani?

di Bruno Morchio
Comincerei dunque col rilevare che nel crime abbiamo assistito a un prevalere non solo dei personaggi, ma anche di ambientazioni e luoghi geografici che spesso la fanno da coprotagonisti.

Il teatro del letto

di Mario Baudino
Nelle letture dell’adolescenza, che ricorda invece nel saggio "Sulla lettura", il letto o meglio l’intera camera da letto è il sacrario, un tempio che il giovane Proust non si stanca di ammirare, accarezzare con lo sguardo, esplorare.

La verità su tutto

Quando Dattadeva fece venire gli sbirri nella sede centrale, lì al Mulino, all’inizio credetti che stesse portando all’estremo le logiche da brigatisti del Carme e di Girolamo – scatenare una repressione per attivare una mobilitazione generale

Ruthie Fear

di Maxim Loskutoff
La prima volta a caccia con suo padre Ruthie Fear avvistò un enorme scheletro alato giungere in volo dal nord. Ad ali spiegate sulla linea dell'orizzonte, si librava sopra le montagne illuminate dall'alba, oscillando nelle correnti d’aria.

L’occhio di Joyce

di Vittorio Giacopini
Ecco, a me colpiva questo doppio movimento. Voler denunciare menzogne, convenzioni, ipocrisia, e sapere di essere imbevuto di questa roba, di essere cattolico, e irlandese (o romano, per quanto mi riguarda) fino al collo.

L’Anno del Fuoco Segreto: Gli impuri

La descrizione del progetto L’Anno del Fuoco Segreto, si può leggere QUI. di Claudio Kulesko I L'uccello color grafite se ne stava appollaiato sul lampione, la testa appena reclinata, lo sguardo vitreo puntato sull’albergo in rovina. Semicoperto com’era dalla luce artificiale assomigliava a un grumo d’acciaio, quasi un prolungamento naturale del lampione. Più grosso e meno maestoso di quanto ricordassi. Rimasi a fissarlo per un po’ dal marciapiede, aggrappandomi a quel che restava della sigaretta. Più...

IPERSENSIBILITÁ

di Antonio Potenza
Da due mesi, ogni sera, la mia caviglia sinistra inizia a gonfiarsi come se qualcuno ci soffiasse dentro aria fresca. A guardarla dall’alto mi è subito parsa una zampa di elefante con quelle grinze orizzontali piuttosto scavate al livello del calcagno.

L’Anno del Fuoco Segreto: Su Monomeri e Futuro

di Gabriele Merlini «E comunque, se ti interessa, lascia perdere e ascolta me.» Vicino al materasso la lampadina ha la silhouette della befana e il telefono trasparente, nel caso provi a inclinarlo, emette ancora quello strano rumore di oggetti che scoppiano per inattese pressioni dei polpastrelli.

Dialogo assorto

di Antonia Santopietro Conoscere se stessi e gli altri è il modo più intenso di essere responsabili. Ma la vita è, insieme, proiezione di speranza: obbligandoci a valutare le conseguenze di parole, sguardi o silenzi che la fanno nascere o morire. Eugenio Borgna Iris, tieni la testa dritta e sostieni lo  sguardo. Hai ragione. Non me ne accorgo.   Ha valore oggi ogni sua parola, anche quelle mai dette, sono intollerabili le immagini in bianco e...

L’Anno del Fuoco Segreto: Verso Montsalvat

La descrizione del progetto L’Anno del Fuoco Segreto, si può leggere QUI. di Andrea Morstabilini Era nato, come il re suo nonno, il 25 agosto, giorno di San Luigi. Anche l’ora coincideva, e i due si ritrovarono a condividere non solo un compleanno, ma anche un nome: Ludwig, che è poi un altro modo, alla germanica, per dire Luigi. Anno: 1845, anno di corvi e di violini, navi sperdute fra i ghiacci. Da bambino, a...

L’Anno del Fuoco Segreto: Il Periodo Balsamico della Bardana

La descrizione del progetto L’Anno del Fuoco Segreto, si può leggere QUI. di Giovanni Ceccanti Arno, a cosa pensi prima di dormire? Arno si girò dando le spalle a Mordirosso e al fuoco bofonchiando qualcosa di incomprensibile. Non pensi proprio a nulla? Arno non parlava. Arno per lo più bofonchiava. Se dovessi scommettere qualcosa direi la fica. Il fuoco scoppiettò. Sì, tagliò corto. Prima di dormire penso alla fica. Mordirosso si tastò con cura le gambe da cima a fondo e...

Trieste senza bora

di Corrado Premuda 1. Nonna diceva che si saluta con gli occhi, non con le parole. Un amico d’infanzia ti saluta con la nostalgia di rivederti in quel bambino che non c’è più. A un amante basta un piccolo cenno per far tornare l’ultimo istante di intimità. Poi c’è il falso saluto dei nemici, ma chi ce li ha? Scesa dal treno, il ragazzo mi sorride e dice ciao. Chiedimi qualcosa, la voce...

La notte dei ponti scuciti

di Mauro Tetti Il tre maggio del millenovecentoquarantatre le torri della città bastionata crollavano, i soffitti cedevano, tutta Cagliari veniva iscoveccada, così dice Zina, e io non l’ho mai capito cosa voleva dire iscoveccada fino a che non ho visto i video della città iscoveccada e ho capito che vuole dire scoperchiata, nel senso di togliere copertura, nel senso di distruggere. Zina dice che c’erano i militari della batteria antiaerea...

L’Anno del Fuoco Segreto: Iniziativa di Ordine Superiore

La descrizione del progetto L’Anno del Fuoco Segreto, si può leggere QUI. di Edoardo Rialti Bisogna pure cominciare da qualche parte, tanto vale farlo dalla Pawa. Ce n’erano almeno tre migliori, in zona. Alla Runner ci stava pure la spa, a Skoda e Azzurra giravano le ragazzine, con tutti quei corsi coi nomi inglesi, la Pawa invece non cambiava pesi e macchinari da dieci anni, persino la musica pareva più vecchia. Un po' come certe...

Et tournoie…

di Sharon Vanoli
Non dava spazio ai pensieri, e questo era bene, a detta del torpore: non voleva pensare.

L’Anno del Fuoco Segreto: Il Drago delle Rane

La descrizione del progetto L’Anno del Fuoco Segreto, si può leggere QUI. di Dario Valentini Ci sono storie che non hai mai vissuto, eppure le hai vissute. Mi aveva detto Lorca un pomeriggio, dopo avermi fatto riprovare per la millesima volta un passaggio che non mi veniva delle Variazioni Goldberg. Eh già. Gli avevo risposto distrattamente. Poi mi aveva appoggiato una mano sulla spalla e lanciato uno sguardo con gli occhi lucidi. Tutto ok? «Non...

L’Anno del Fuoco Segreto – Il camicino da morto

La descrizione del progetto L’Anno del Fuoco Segreto, si può leggere QUI. di Loredana Lipperini Il camicino da morto non era una vera e propria camicia: era una maglietta bianca di lana fine con un paio di ghette in tinta, sempre candide come capelli di demone. La zia di Camilla l’aveva preso grande, 3-6 mesi e non 0-3, perché, diceva, ai bambini i vestiti sfuggono, neanche il tempo di metterglielo una...

Il matrimonio

di Maria Gaia Belli Seduta sul pavimento della sala d’attesa, ripensi a quella volta che hai visto morire una bambina per la puntura di un’ape. Il dito intorno al pungiglione le era diventato rigido e rosso, il bianco degli occhi aveva iniziato a riempirsi di puntini scuri. Quando avete smesso di giocare, la lingua ormai le imbottiva la gola e muco giallo le colava dal naso. L’ambulanza l’aveva portata via...

L’Anno del Fuoco Segreto – La primavera

La descrizione del progetto L’Anno del Fuoco Segreto, si può leggere QUI. di Carla Fronteddu Certo che fa male, quando i boccioli si rompono. Perché dovrebbe altrimenti esitare la primavera? Karin Boye Quel giorno un grosso cavolfiore bolliva in pentola, rilasciando una terribile puzza di zolfo e impregnando la stanza di umidità, ricordi? La vecchia c’era abituata ma il tuo povero nasino si sarà arricciato infastidito. Riuscì con la sua sensibilità ferita, a distrarti dalla scena?...

L’Anno del Fuoco Segreto – La serpe

La descrizione del progetto L’Anno del Fuoco Segreto, si può leggere QUI. di Elena Giorgiana Mirabelli … e per un mese intero suonarono e ballarono È mia madre ed è nel bosco. Ci sono le primule viola, l’odore di fiori e di sterco, il suono dell’acqua sulle pietre, una lunga gonna bianca. C’è la luna e una brezza di terra, lei è scalza. I capelli sulle spalle, sciolti, ciocche mosse e lucide; lascia...
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