di Sherif El Sebaie, Salamelik
Ferdinando Imposimato, Giudice Istruttore nel Processo Moro e nell’attentato a Giovanni Paolo II, aveva definito Magdi Allam come un personaggio “che alimenta l’odio e il conflitto tra Cristiani e Musulmani”. All’epoca Allam era musulmano, Esperto Di Cose Islamiche e Vicedirettore Onorario Del Corriere Della Sera. Qualche mese dopo, il nostro si converte al cristianesimo con una specie di show allestito in Vaticano durante la vigilia pasquale, lascia il Corriere e da esperto di cose islamiche diventa esperto di cose turche: fonda un sedicente partito dei “Protagonisti per l’Europa Cristiana”, annunciando urbi et orbi la sua personale crociata contro l’Islam, definito “religione ispirata non da Dio ma dal demonio”, manco fossimo ai tempi di Pietro l’Eremita. In tempi non sospetti (il 16 aprile 2007 per l’esattezza e cioè prima della conversione e dell’esilarante partito), riportai le parole del Giudice Imposimato sul mio blog e scrissi che il suo era “un parere più che autorevole reso ancora più preoccupante da alcune strane coincidenze: l’ultima predica di fuoco di Allam, pubblicata sul Corriere, puntava il dito contro l’Islamic Relief, un’associazione caritatevole islamica riconosciuta da molte istituzioni internazionali come le Nazioni Unite e l’UE. Pochi giorni dopo una sigla terrorista finora sconosciuta – il cosiddetto “Fronte cristiano combattente” – ha appiccato il fuoco con delle molotov alla sede dell’associazione e ha condannato a morte – a nome di un sedicente “tribunale cristiano” – Paolo Gonzaga, direttore di Relief Italia”.












