di Giuseppe A. Samonà Ecco, Morelli chiacchiera, anzi, strachiacchiera, stracincischia, e in generale stra-perde-tempo: è un fiume in piena, ma appunto sommesso, come se mormorasse al vento.
"Ci sono delle storie che valgono solo per quello che non è immaginabile e... le storie valgono di più se... se sono... se c'è tutto un in... non immaginabile che sta dietro le parole e le cose. Perchè credo che sia quello il regno dei narratori: quello che non è immaginabile."
Decido di mettermi in viaggio dopo avere letto Verso la foce. I racconti di osservazione di Gianni Celati, scritti in forma di diario tra il 1983 e il 1986, mi hanno acceso il desiderio di andarlo a vedere, questo nuovo paesaggio italiano
Di Silva Cascone
La poesia ci divertisce da molti delitti.
Torquato Tasso
Del vocabolo italiano divertire udiamo pure fioco – per lungo silenzio, solitudine claustrale della parola – il sussurro. «Distogliere, allontanare», assiste il dizionario De Mauro, «volgere altrove». E il Gabrielli, che registra l'uso raro e i pigmenti letterari nel preciso contenuto semantico, aggiunge: «far prendere un'altra direzione». Divertirsi (e sia: divĕrtĕre) vuol dire cambiare strada, affrontare un altro percorso, sperimentare...
150 anni fa veniva pubblicato Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll. Ho chiesto a scrittori, studiosi, appassionati di pensare un loro contributo personale per celebrare questo capolavoro del linguaggio e dell’immaginazione. I post si susseguiranno a cadenza irregolare fino all’autunno e saranno contraddistinti dal tag: 150 anni di Alice, presente anche nel titolo. I post già pubblicati si possono trovare QUI. (NDF)
di Licia Ambu
Un tale mi disse...
di Massimo Rizzante
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Nel 1972 Italo Calvino, nel saggio Lo sguardo dell’archeologo, scrive:
"Nel suo scavo l’archeologo rinviene utensili di cui ignora la destinazione, cocci di ceramica che non combaciano, giacimenti di altre ere da quella che s’aspettava di trovare lì: suo compito è descrivere pezzo per pezzo anche e soprattutto ciò che non riesce a finalizzare in una storia e in un uso, a ricostruire in una continuità e in...
di Francesca Fiorletta
In questi casi tu diventi un rimbambito che non vede più niente di quello che ti succede intorno: il sole che si alza e tramonta, un inquilino al terzo piano che trasloca, il signor Pigogna che è portato in manicomio dentro una camicia di forza, tuo padre che fa urli da pazzo geloso perché non vuole più tuo fratello in casa, sospettando che possa avere amori segreti...
sabato 13 novembre
nell'ambito della manifestazione "SPAZIO LIB(e)RO", presso il “Centro Trevi” di Bolzano:
Ore 11.00 (sala piano interrato): “Letteratura e sovraterritorialità” con Marianne Schneider, Evelina Santangelo, Giacomo Sartori. Moderatore: Stefano Zangrando
Ore 18.00: “Letteratura e fantasticazione” con Gianni Celati, Ermanno Cavazzoni e Enrico De Vivo. Moderatore: M. Rizzante
C'è una nuova rivista online: Elephant & Castle - laboratorio dell'immaginario. Il primo numero, curato da Nunzia Palmieri, contiene un inedito di Gianni Celati, Bollettino del diluvio universale, pantomima in due atti. E anche due traduzione celatiane da Rimbaud e Baudelaire. Per sfogliare la rivista, alla quale diamo il benvenuto in rete, qui.
Come giudichi in generale, come speditivo apprezzamento di massima, lo stato della nostra letteratura contemporanea (narrativa e/o poesia)? Concordi con quei critici che denunciano la totale mancanza di vitalità del romanzo e della poesia nell’Italia contemporanea?
Nel campo letterario, come in quello politico-finanziario, domina il traffico manageriale, l’aggrapparsi al carro del vincitore. Le tonnellate di romanzi buttati sul mercato sono tutti una ripetizione delle ultime furberie per infilare la...
di Antonio Sparzani
Sono andato a Napoli a sentire la conversazione pubblica organizzata dal Premio Napoli, annunciata qui e illustrata qui, tenuta in una sala del Palazzo Reale, piazza Plebiscito, due passi dal mare.
Arrivo con buon anticipo, incontro Piero, indiano napoletano doc, che mi fa da guida e ci sediamo a un bar della Galleria Umberto, di fronte al teatro San Carlo, lì a un passo. La chiacchiera al bar...
di Enrico De Vivo
Ritorna a Napoli Gianni Celati, in compagnia degli amici Cavazzoni, Rizzante, Schneider, per interpretare una singolare “Recita”, organizzata dalla Fondazione “Premio Napoli” a Palazzo Reale per il 22 marzo (ore 17,30), incentrata sulla pubblicazione del suo ultimo libro, “I sonetti del Badalucco nell’Italia odierna” (Feltrinelli 2010), in cui lo scrittore emiliano ricostruisce la vita, i pensieri e le opere del grande attore veneziano Attilio Vecchiatto. Celati...
ZIBALDONI E ALTRE MERAVIGLIE
Anno VIII - Quarta Serie, Numero 9
Napoli - Palazzo Reale
22 marzo 2010 ore 17:30
LA FONDAZIONE “PREMIO NAPOLI”
in collaborazione con
“Zibaldoni e altre meraviglie”
QuiEdit Edizioni
Lavieri Edizioni
presenta
“IL BADALUCCO, IL LUNATICO E ALTRI FANTASMI”
- Tre atti e una jam session -
I ATTO
“Il Badalucco”
Gianni Celati legge “I sonetti del Badalucco nell’Italia odierna” (Edizioni Feltrinelli 2010)
II ATTO
“Il Lunatico”
Ermanno Cavazzoni legge “Il limbo delle fantasticazioni” (Edizioni Quodlibet 2009)
III ATTO
“Altri fantasmi”
Giancarlo Alfano, Gianni Celati,...
di Nunzia Palmieri
È uscito domenica scorsa sul «Corriere della Sera» un nuovo racconto di Gianni Celati, una storia in cui si ritrovano molti dei personaggi che abbiamo già incontrato nelle pagine delle Vite di Pascolanti (Nottetempo, 2006) e nei Costumi degli italiani 1 e 2 (Quodlibet, 2008): l’avvocato Annoiati, l’assessore Rovina, il prefetto di polizia Imbrogli, il direttore del giornale locale G. Mastrotto, le dame, mogli dei notabili, la...
15 ottobre 2009 - ore 18,00
CASA DELLE LETTERATURE
Piazza dell'Orologio, 3 - Roma
Giancarlo Alfano, Leonardo Chesi, Stefania Conte, Barbara Fiore, Massimo Rizzante, Marianne Schneider, Stefano Zangrando
presentano i volumi della collana "Questo è quel mondo"
DIVAGAZIONI STANZIALI di Enrico De Vivo
Prefazione di Gianni Celati
NESSUNO TI PUO’ COSTRINGERE di Francesca Andreini
Prefazione di Marianne Schneider
IL RITARDO di Walter Nardon
Prefazione di Massimo Rizzante
Saranno presenti gli autori.
di Giancarlo Alfano
Con Divagazioni stanziali del campano Enrico De Vivo e...
di Gianni Celati
Fine dell’umanesimo.
Un filosofo contemporaneo, Peter Sloterdijk, si è chiesto che ne è di tutto quello che l’umanesimo ci ha lasciato in eredità. (Regole del parco umano, in Non siamo ancora stati salvati, Bompiani, 2004). Questa eredità è soprattutto quella dei libri, della lettura, dello studio, come un vaccino contro la ferocia e la barbarie. Sloterdijk considera i grandi testi greci (Omero e Platone innanzi tutto)...
Qui non c’è niente
di
Enrico De Vivo
da “Divagazioni stanziali” (QuiEdit, 2009)
Flânerie pomeridiana in una giornata caldissima di novembre con Enrico detto Berlusconi (perché ha sempre molti soldi in tasca), mio cugino e omonimo, carattere originale che starebbe benissimo così com’è in farse popolari tipo sceneggiate o anche nei romanzi di Mastriani. Grandi discussioni sulle cose più impossibili (cavalli, filosofia, cielo), e approdo infine allo studio di N. Z.,...
Umbrarum fluctu terras mergente...
Giordano Bruno, De la causa, principio e uno
di Gianni Celati e Enrico De Vivo
Io abito ad Angri, in provincia di Salerno, a una trentina di chilometri da Napoli. Ricorderò sempre una sera d'inverno, quando udii bussare al portone del nostro cortile, con forti colpi, come di chi avesse un'estrema necessità d'aiuto o uno stato di nervosismo incontenibile. Mi affacciai tenendo il portone socchiuso, e prima che...
di Stefano Gallerani
È l'imbecillità realista che non si ferma a dirsi che niente, per quanto una mano possa sprofondare nelle viscere del mondo, vi sarà mai nascosto, perché un'altra mano ve lo può raggiungere, e che ciò che è nascosto altro non è mai che ciò che manca al suo posto, come si esprime la scheda di ricerca di un volume quando è smarrito nella biblioteca.
(Jacques Lacan, Il seminario...
di Giulio Milani
(Un contributo di Milani - scrittore, nonché editor ed editore di «Transeuropa» - sul dibattito sollevato dall’editoriale del dossier che Andrea Cortellessa ha curato per "Specchio+" di novembre, e che Nazione Indiana ha qui pubblicato.)
Il poeta, potremmo dire parafrasando Thomas Eliot, è un imitatore di voci. "Lui rifa la polizia con mille voci" s’intitolava infatti, in bozze, la prima e la seconda parte di Terra desolata, e alludeva...
di Andrea Cortellessa
«Il genere umano non può sopportare troppa realtà». Non lo ha detto qualche oscuro sofista della derealizzazione postmoderna. Lo ha detto, e più d’una volta, un grande della modernità più «eroica», quella più esposta al vento della storia, Thomas Eliot (si veda Burnt Norton, primo dei Quattro quartetti). Ciò malgrado – e anzi proprio per questo, data la coazione al citazionismo di noi postmoderni – sembrano queste...
di Franco Arminio
Ogni volta che mi arriva a casa un libro del mio amico Gianni Celati io mi sento bene. L’economia della paura, l’animaletto sempre con le orecchie tese, lascia il posto alla voglia di libertà, di meraviglia. Celati è uno scrittore in cui il gesto della scrittura si cancella per diventare semplice lettura. Lettura di quello che c’è fuori, dentro le strade o dentro i libri, poco importa....