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pasquale vitagliano

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Tutto il resto è letteratura

di Pasquale Vitagliano
A questo punto, quello che l’autore ci propone è di azzerare col mezzo della parola. Resettare il peso semantico e il frastuono verbale con la poesia. Emulare il silenzio con l’armonia musicale della scrittura. Credo che ci sia riuscito proprio grazie alla sua vocazione musicale.

Balla balla ballerino

di Pasquale Vitagliano
La parte più intensa del libro di Morando, però, s’incentra su quello che viene definito il “perdono tradito”. Sì, Francesca Mambro poté uscire prima dal carcere grazie alla lettera di perdono che Anna Di Vittorio e Gian Carlo Calidori (nell’esplosione aveva perso un amico)

Tommaso Fiore

di Pasquale Vitagliano
Ecco, che ci rendiamo conto che la Questione Meridionale, tutt’altro che risolta, pesa ancora;  che, d’altra parte, non è mai esistito un Sud abbarbicato sulla propria identità e chiuso in uno lamentoso provincialismo.

La mente, l’odio, l’imitazione, l’inversione

di Pasquale Vitagliano
Come Magrelli precisa, lo scontro tra i due è asimmetrico. Hanno vissuto in epoche diverse. Proust non ha conosciuto Céline, dunque, non può rispondere al suo astio. Più correttamente, si tratterebbe di un’ “aggressione postuma”.

Apprendistato alla salvezza

di Marino Magliani
Ecco, quando le poesie ci prendono. Quando, come scrive Vitagliano, ci portano in un posto che sentiamo, sconosciuto o già “nostro”, e costruiscono il nostro teatro anatomico e di certo lo condividono. A quel punto ci stupiamo, esattamente come lo fa il poeta.

Tre poesie dal fare spietato

di Pasquale Vitagliano Vedo il mare Sempre dal solito punto Ogni anno da questo angolo sempre Dalla stessa posizione Ho visto addirittura che si scarnifica Sugli scogli che perdono il muschio marino Le alghe scompaiono intossicate E la sabbia lentamente avanza da sotto Per la gioia dei ragazzi che ho visto neonati Distesi sotto il sole all’ombra del disagio Ed io sempre con gli stessi pensieri Ed io sempre da quella distanza E lui che alla stessa ora passa e mi saluta E’...

Quante cose abbiamo perso nella vita

di Pasquale Vitagliano   Le isole proprio non le capisco, Con tutto quel mare intorno, Sprecate nel silenzio del nostro sguardo. Le montagne sopra a volte Ti danno le spalle senza riserva E il mare giace inamovibile. I balconi sopraggiunti comunque qualcosa Domandano in danno ai palazzi Che autistici s’ergono senza espressione. Anch’io silenzioso ascolto guardo Questo quadro senza senso deluso Per non aver trovato il modo di inserire Il tempo certo che senza un linguaggio Tutto sarebbe andato perso.         La perdita è il perno...

Tutto il calcio minuta per minuta

  di Pasquale Vitagliano       Al processo lo dicevano che la palla è tonda che ogni partita è a sé che il campo è neutro. Allora l’arbitro era nero, nera la notte di Hegel, nessun altro colore se non le casacche in campo. Adesso che anche tu fai la partita e te la giochi la palla sembra pilotata. Così appaiono guidati i palloni sempre meno tondi da un qualche dio intercettabile.    # Faccio lo steward ho il campo alle spalle non vedo mai la partita vedo gli altri esaltarsi o disperarsi, no! Faccio...

3 poesie da Habeas Corpus

di Pasquale Vitagliano   Monologo in vece di Buzz Aldrin Mi sono fermato a lungo a pensare se se ne debba parlare, raccontare l’esperienza unica, sconosciuta prima e adesso irripetibile di camminare sulla luna, sul suo suolo, il terreno, non la terra, il suolo della luna. Quasi ne ho dimenticato la sensazione, del primo passo, come sulla sabbia, ma meno duro, meno solido l’impatto. E’ stato diverso il mio passo da quello di Colombo. Anche quella era terra, la terra, la...

5 inedite (ossessioni)

  di Pasquale Vitagliano Non so come dire ma in alcuni momenti ho paura anche della mia ombra. Ci penso e mi sembra strano. Ho paura della mia ombra. Sì, la mia ombra, non quella di un altro, l’ombra dell’assassino, non l’ombra di mio padre, l’ombra del diavolo, l’ombra dell’angelo, l’ombra di Syd Barret. Sì, proprio la mia ombra, non l’ombra di un cane, l’ombra di un nemico, l’ombra di un ladro, l’ombra di una donna, l’ombra di un vecchio amico. Ma se ci penso non c’è proprio da meravigliarsi. E’...

Come i corpi le cose

di Pasquale Vitagliano   Ogni mattina al caffè, mi chiedo se esista il colore concreto, non dico il giallo, o il giallo di questo pacchetto di tè, e neppure tutti gialli che ho visto. Questi sono i gialli particolari di cui mi parla l’occhio. Mi chiedo se esista il giallo originale pari solo alle forme geometriche che esistono al di là della loro tangibilità. Ogni volta mi chiedo al caffè se i colori e le forme si portino dentro anche il mistero dei buoni e dei cattivi, al...

LA LUNA E I CALANCHI

Un anno di azioni paesologiche ad Aliano - Festival ideato e curato da Franco Arminio -    "Una cerimonia dei sensi contro l'autismo corale. La paesologia festeggia un paese e i suoi abitanti, festeggia i cardi, i lampioni, i muri nuovi e quelli antichi.  Abbiamo bisogno di partire da un posto preciso. Fare comunità, anche se comunità provvisorie."   Il programma Giovedì 29 agosto Ore 13.00: Cerimonia dei sensi Ore 15.00: Auditorium dei Calanchi Aspettando la Luna e i...

Poesie con destinatario (o senza)

di Pasquale Vitagliano In una giornata il verde della piazza visto dall'alto, non è un prato. ma un campo da golf, battuto da cicale magnetiche, colorate, tutte uguali. Non operai, non borghesi, non più contadini. Incompiute architetture di vanagloria. Cicale dopo il lavoro e formiche senza lavoro non sono mai state il popolo di questa terra. Muri pieni di buchi, esistenze senza intonaco, che non reggono più il cemento del sopruso a creare figure popolari con la cazzuola del dolore. Voglio raccontare la storia di un incontro in un ipermercato che fece Turandot del cupo...

Note d’autore: Strade bianche

Strade bianche, Enrico Remmert, Marsilio, 2010 secondo Pasquale Vitagliano Ho letto da qualche parte che “si viaggia per vincere la paura di camminare”. Sarà per questo che Vittorio suona il violoncello. Devi tenerlo puntato sulla terra. Il musicista diventa una protesi dello strumento. E questo penetra nel suolo come un fiore. “Dio ci ha piantati in un posto e lì dobbiamo stare”, dice Don Geppe a Vittorio. “Siamo come fiori....

dietrology

Cinéphile di Pasquale Vitagliano Non è affatto calmo questo caos, rifluisce alla sua natura di intemperie, di disordine che non si lascia a terra, che si porta come calce nei palmi. Non è cinematograficamente corretta questa inconsolabile lotta contro il petto, senza alcun motivo musicale, amputata di ogni colonna sonora che ti batteva nella testa, ed ora sprofonda sorda nel ricordo. L’ hai presa da dietro la voglia di farla finita, un’eclissi carnale che ti spegne come la terra messa a tappeto da...

Lector House

di Pasquale Vitagliano Questa casa non ha odore, non dico il sugo, la frittura, il calore, che sarebbe kitsch; dico che non si sentono passi dietro i tavoli, sulle tovaglie, sopra i divani, fuori delle stanze. Non posso dire la differenza, come gli inglesi, tra casa e casa, perché camere e cucina non siano solo mattoni, intonaco e cellofan, ma anche terra, ventre e fame che si sazia alla fine della vita sui muri fino ad annerirli e a farli...

due passi (fare)

Viola Vendeva specchietti, lucciole e perline (ma li vendeva lieve) Lustrava reboanti panzane da lattante (il desiderio onirico che vero fosse il magnifico) Ruffiano, aduso a darlo via il sedere (semplicemente quello era il suo mestiere) Pensava di essere furbo (come qualunque giocatore al gioco) Grugno di similporco, neanche porco vero (umano il tentativo di travestire il trivio) Copiava diligente battute e frasi altrui (mai avuto pretese di essere intelligente) Cavava il suo buon senso dal noto manuale del perfetto banale (la cifra...

Amore à crédit

Il sonno condiviso di Pasquale Vitagliano E pensare che ci siamo spartiti il sonno sopra un plaid a scacchi, senza che l’arrocco riuscisse a salvarmi. Lasciami andare come vai tu, in tutte le direzioni. Quante volte me lo sono detto, come un rubinetto che perde acqua; Quante volte ho cercato di risparmiarmi, mentre invece conto i centesimi della mia insistenza. E tu, comunque, sei ancora qui, mentre io mi trovo via, dall’altra parte della strada; a specchiarmi dietro le vetrine ed a...

Ex vuoto: Franco Arminio # Pasquale Vitagliano

Franco Arminio Non c’è via d’uscita da nessuna parte. il reale è un muro di cemento l’irreale è un muro di piombo. così è adesso nella prigione del mondo. Pasquale Vitagliano Getto un cretto di bava sulle faglie di un corpo di cava, per coprire le murate glauche, per seppellire i fondachi di seppia. Non è una opera imperitura sul corpo, non è lucore quello che si vede dall’alto, se ci stai dentro, un dedalo appare, un greto cieco che non saprà mai dirti...

Dalla parte degli infedeli

qui IL RACCONTO DEL VENERDI': LA RIMOZIONE di Leonardo Sciascia letto da GianMaria Volonte' di Pasquale Vitagliano «Ci mancano la penna e la spada di Leonardo Sciascia», ha scritto Vincenzo Consolo nel 2004 in un articolo su «Liberazione». Eppure, c’è il sospetto che al salotto buono della cultura italiana non manchi affatto quel “politicamente scorretto” che denunciò i “professionisti dell’antimafia”; quello che ebbe il coraggio di indicare nella figura del...

Mail Box : Pasquale Vitagliano

Lettera segreta di Pasquale Vitagliano Il 1804 fu un anno importante. A Milano tutti stanno aspettando l’arrivo del nuovo imperatore, di quel piccolo cesare che ha cambiato la vita dei milanesi. L’ ha proprio stravolta, ma in modo inimmaginabile. Ad attendere Napoleone, infatti, sono i signori di Milano, i nobili, i codini, le dame aristocratiche. Mentre i cittadini, gli eroi delle nuove libertà, gli avventori del Caffè illuminista che avevano tanto sperato...

Triptyque delle tre P – Piemontese (Felice), Petrova (Alexandra), Pasquale (Vitagliano)

"dico, basta pensare di essere immortali, diceva, anche se sappiamo benissimo che non è" Felice Piemontese "Ti hanno licenziato e allora? La libertà non è un cappotto, non si consuma, à propos, hai visto il mio? Ecco – vedi – non piango!" Alexandra Petrova "Vincenzo Cuoco Non gli impedì Di finire impiccato Al suo albero Di sughero. Materiale Per dipartimenti" Pasquale Vitagliano Osterie di Felice Piemontese seduti nel solito bistrot di place de la Contrescarpe, bevendo parecchi bicchieri di brouilly, fresco come usano in Francia, finiamo a parlare...

Neuroni impazziti

di Pasquale Vitagliano Erano diretti ai laghi. Piero e la sua famiglia, dopo una settimana di lavoro. Non uscivano spesso nei week end, ma almeno una volta al mese un’uscita ai laghi era d’obbligo. Piero è un tipo normale e insegna musica in una scuola media di Milano. No, non è proprio un tipo normale. E’ un musicista, suona e insegna pianoforte. Certo, in passato aveva sognato di girare il...
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