di Romano A. Fiocchi
Sono trascorsi molti anni ma mi ricorderò sempre di quel giorno gelido di fine gennaio in cui lo incontrai. Lavoravo come fotoreporter da circa tre mesi, mi aveva assunto in prova l’agenzia Immaginazione.
di Mariasole Ariot
Forse ai nostri giorni l'obiettivo non è quello di scoprire che cosa siamo, ma di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire quello che potremmo essere.
Foucault
Dove prima stava una gabbia poggiata sul terreno – e la guardavamo, introducevamo piccoli granelli di parole, fotogrammi, pensieri che ritenevamo inutili alla carta, un giorno nella gabbia siamo entrati.
Ora, le regole della gabbia sono schizzate fuori dalle grate, invadono le...
Dalla postfazione dei curatori, Per un alfabeto poetico del tempo.
Dare tempo al tempo raccoglie, intorno a un grande tema poetico, filosofico e umanissimo, come quello del Tempo, centotrenta autori italiani del Novecento (il più "vecchio è Pascoli, i più "giovani" sono nati oltre la metà degli anni Sessanta), rappresentati ciascuno da un solo testo e proposti in sequenza alfabetica. Il criterio anticronologico, apparentemente burocratico e casuale, produce una rete...
di Francesca Matteoni
Ai bambini e alle bambine di Camerino e a Tullio. Con affetto e gratitudine.
Tentando di fermare su una mappa un’estate infinita e densa come lo era solo nell’infanzia, nominerò per primo il luogo, Camerino, immerso nelle colline dell’Italia profonda che scivolano l’una nell’altra con i girasoli, le stoppie, il bestiame e i borghi abbandonati, dove fra giugno e luglio un team multidisciplinare di cui ho fatto parte,...
Progetto a cura di Emanuela Baldi, Francesca Campigli, Francesca Matteoni, Paola Papi, in collaborazione con Associazione Zappa! e Istituto Comprensivo Ugo Betti, con il patrocinio del Comune di Camerino.
IO SONO QUI è un progetto artistico-formativo rivolto a bambini e ragazzi tra i sei e i dodici anni, che si snoderà tra le strade e le piazze di Camerino tra Giugno e Luglio. Si compone di più interventi a carattere...
di Marino Badiale e Massimo Bontempelli
L’idea (o slogan) della decrescita è una componente essenziale di un pensiero critico capace di confrontarsi con la situazione del mondo contemporaneo, e di interagire con una possibile nuova pratica politica adeguata ai gravissimi problemi attuali. Il punto di partenza del pensiero della decrescita è la ritrovata consapevolezza, annullata nel senso comune da qualche secolo di capitalismo, che i concetti di bene economico e...
di Manfredi Bortoluzzi
-Prego signore si accomodi, in cosa posso esserle utile?
-Ho bisogno che fermiate il tempo.
-Come dice, prego?
-Va troppo in fretta.
-Temo che abbia sbagliato posto signore. Perché non si rivolge all’agenzia qui di fronte?
-Ah, certo mi scusi. Grazie, grazie mille.
L’uomo prese il cappello dalla sedia accanto e si alzò avviandosi lentamente verso l’uscita. L’agente di sicurezza gli aprì la porta inclinando leggermente la testa e l’uomo rispose salutando con...
di Lello Voce
Cchiu’ luntana mi staje
Cchiu’ vicino te sento
(Libero Bovio, Passione)
a J.
La poesia è un arte che abita il tempo. E che ne è abitata. Quale che sia la sua storia, più o meno dal XV secolo in avanti, i millenni precedenti l’hanno formata come arte dell’oralità e l’oralità abita il tempo (e fa risuonare lo spazio).
La poesia è, innanzi tutto, la sua durata, il...
di Nikos Kachtitsis
Non voglio l’eternità,
ho solo chiesto tempo
Demetrios Capetanakis
La pianta del loto e il loto
Tu sei la pianta mistica
che mi ha condotto fin qui
nel mezzo del crudele
febbraio.
La pianta che mi ha nutrito
con il suo latte innocente
l’anno scorso.
Tu sei la pianta del loto
e io sono il loto
che matura lentamente
ma una volta maturo
muore di disgusto.
Qui giace
Mi guardo attorno come se
fossi appena tornato
da un funerale
con il fazzoletto impregnato
di profumi acri.
Non seppelliscono
i loro...
di Sergio Garufi
Nicole vive col marito Martino e la figlia Arianna in un piccolo appartamento di una casa di ringhiera. Hanno appena finito di cenare. Lui è andato nello studiolo a stampare alcuni preventivi che gli serviranno l’indomani e Arianna si è chiusa in camera sua, ha mandato un sms a un’amica di scuola e si è messa a ballare con la musica di Viva la vida dei...
di Massimo Rizzante
Amo le stazioni termali. Immergermi nelle loro acque calde e rigeneratrici. Nuotare lentamente in una grande piscina blu.
Al mattino, soprattutto. Prima delle nove, quando l’allegro «Avanti, muovetevi!», lanciato da un robusto insegnante in costume da bagno, dà inizio alla lezione di water-gym programmata per una clientela alla ricerca dei suoi glutei perduti. I glutei, tuttavia, non sono vecchi e cadenti ! E neppure solo femminili! Sono glutei...
di Franz Krauspenhaar
off
Con quella maglia di Snoopy
versante calamaro
mi viene da piangere Warhol
minestra, da una siepe maestra
nasconditrice di falsi.
Sembri uscita da una lavatrice,
da una confezione Zuegg
o cornflakes, da una piramide
di latte, da un fiore esploso.
Mi sembra di conoscerti:
non giudiziosa, cadaverica,
spongea, matrale, cutrunuta,
ringhiosa e arbitrale.
E arrabbattona, succulenta ai
soldi, leccalecca ai non fastidi.
Semplice da bere, come sciroppo
d’acero abbattuto al breakfast.
Mi sembri scemunita con scimmie
da zoo calvo, da zio indegno,
da Pino Insegno blatta...
Eraldo Affinati risponde a Massimo Rizzante
Massimo Rizzante
Comincerei da una delle tue ultime fatiche, Compagni segreti. Storie di viaggi, bombe e scrittori (Fandango, Roma 2006). Questo libro – anche se ha una parte letteraria dedicata agli scrittori che formano il tuo «museo immaginario» – assomiglia alle tue opere precedenti (spesso alla frontiera tra finzione e documento). Anche qui sei presente come autore e allo stesso tempo come protagonista. Da una...
di Massimo Rizzante
A
Definire i contorni delle parole è diventato un compito difficile, soprattutto da quando le specializzazioni e i gerghi hanno invaso ogni campo, confondendo le frontiere delle arti e in particolare dell’arte letteraria. Parole come «contaminazione», «riscrittura», «riuso», «intertestualità» hanno fatto il giro del mondo in bocca a critici raffinati, precipitando poi nei manuali, per diventare, infine, luoghi comuni nelle tesi degli studenti più scaltri. Danilo Kis diceva...
di Franz Krauspenhaar
Angeles Mastretta è una brava scrittrice messicana di quasi sessant’anni, nata a Puebla, una delle città più importanti del Messico, che a noi italiani ricorderà soprattutto le imprese calcistiche dei due campionati mondiali disputati nella grande nazione centroamericana. La Mastretta ha il curriculum tipico dello scrittore ispanico; è nel giornalismo, infatti, che molti scrittori sudamericani (e una volta questo avveniva molto di più anche in Italia) compiono...
di Adelelmo Ruggieri
Scala
Ormai quasi cieco la mia visione si fece crepuscolare, inevitabilmente.
Stacchi di scuro dividevano i momenti della mia vita, ma l’ascoltavo
meglio così la vita. Ero un carpentiere. Avevo costruito una scala,
e mentre la costruivo la salivo. Ora stavo in cima mezzo cieco,
ma un po’ ancora ci vedevo. Fu allora che iniziai a capire le cose
tutte quante su di uno sfondo azzurro, e l’azzurrità proteggeva
l’innocenza del bianco, elideva...
di Massimo Rizzante
Dirò subito che ho incontrato una sola volta il grande “Jaufrè”, come lo chiamava Montale. Ricordate:
Jaufrè passa le notti incapsulato
in una botte. Alla primalba s’alza
un fischione e lo sbaglia. Poco dopo
c’è troppa luce e lui si riaddormenta
Quando un incontro importante resta unico, ogni gesto, ogni parola, ogni dettaglio della scena prende un’aria poetica.
Era l’estate del 1982. Credo luglio o agosto. Non avevo ancora diciannove anni. Ero seduto...
Beatrice Meoni, Domenica, 2008 (stampa su acetato e tecnica mista su tela)
Testo critico di Sandra Burchi
Una settimana, un giorno, un’ora…
Questo calendario di giorni e di ore in cui gli impegni si mescolano alle gioie, alle feste, ai dolori, in cui la vita partecipa, in cui tutto segue e precede tutto in ordini indefiniti, questo calendario a volte spietato, è il mio tempo quotidiano, è il mio sguardo, la mia...
di Massimo Rizzante
1
Cara Ornela,
ho letto Il paese dove non si muore mai (2004). Ho letto anche la tua seconda opera, Buvez du cacao Van Houten! (2005), che non è ancora stata pubblicata in Italia. Infine, La mano che non mordi (2007).
Nel primo romanzo, dedicato interamente al tuo paese d’origine, l’Albania, il paese in cui la parola «paura» è priva di significato – mentre la parola «umiltà» è perfino assente...
di Omar Viel
L’éducation sentimentale era un pre-dinner a base di bourbon e Martini servito in un’ampolla chiusa a forma di mammella. Qualcuno lo ordinava solo per l’ampolla. Era un contenitore grosso come la tetta di una vacca olandese, molto leggero, e si maneggiava usando una sottile impugnatura simile a quella dei boccali da birra. Tra i riflessi del cristallo il liquido fluttuava e schiumava, uscendo a spruzzi da un...
una segnalazione di Michela Sfrondini
Da ragazzo tanto lessi che non ebbi più paura.
Heinrich Heine
Leggendo questa frase mi è venuto da pensare che chi sta vivendo in carcere un pezzo della sua vita di paura deve averne tanta, anzi tantissima.
Pochi i lettori, ancora meno la dimestichezza con i libri, scarsa la disponibilità di libri in lingua straniera, disorganizzata la presenza di libri scritti in italiano. Ai detenuti rimane la...
di Franz Krauspenhaar
Gira a sinistra e poi vai a destra, frena,
e avanti bello spedito e all’incrocio
fermati; e poi vai ancora, sali prudente,
e attento, e vai, e spingi, e accelera.
Jaguar color bottiglia e Fiat di vaniglia, e vento,
e zanzare, e l'incanto d’ estate. Togli il freno
a mano e percorri fino a svoltare: attento!
Asino! ora frena, e occhio! ecco la curva!
La mano sul freno a mano. E destra/sinistra,
e le due mani...
di Luigi Socci
Hector German Oesterheld (Buenos Aires, 1919- 1977 ?) è considerato uno dei padri del fumetto (historietas) sudamericano. Editore, sceneggiatore e narratore in proprio, della sua sterminata produzione vanno ricordate almeno le collaborazioni con disegnatori quali Hugo Pratt (Ernie Pike e Sergente Kirk ), Alberto Breccia (Mort Cinder) e quella con Francisco Solano Lopez per la creazione, nel 1957, del loro fumetto fantascientifico di maggior successo mondiale...
di Tiziana de Novellis
La situazione attuale in Italia e lo stato d’animo che essa suscita rimettono, ancora una volta, all’ordine del giorno la questione del razzismo. E mi riferisco non soltanto agli episodi sempre meno occasionali di violenza razzista, ma al clima diffuso di paura e di intolleranza xenofoba che aleggia nel paese. Ciò che oggi viene definito “razzismo”, definizione che richiederebbe non pochi chiarimenti, rappresenta il più drammatico...
di Hyppolite Bayard
Louis Pierson, Ritratto della Contessa Castiglione e suo figlio, 1864
C’è il tempo interno dell’immagine e il tempo necessario per farla, l’immagine, sono due cose diverse. Ma, c’è il tempo necessario a pensare e arrivare all’immagine e poi c’è quello che fisicamente serve perché l’immagine esista, venga registrata sulla pellicola.
I primi anni della fotografia erano anni di tempi lunghi e laboriosi, alambicchi e boccette...
di Alessandra Lisini
Le ultime cose che restano in uno spazio prima che si svuoti sono le più difficili da spostare. Perciò nelle case si ritrova sempre qualcosa di chi ci abitava prima, e anche per questo prima di rimuovere l'ultimo pezzo, negli ultimi momenti di un trasloco, ci si guarda bene attorno sperando di vedere l'ulteriore ultima cosa, prestando attenzione che in quel penultimo spostamento l'aria della stanza non...