di Tina Nastasi
A scuola di Ludopedagogia: Barcis (Pordenone) 14-20 giugno 2010.
Lucca, 2 giugno. Ore 15.30: l’improbabile festa della Repubblica e del Diritto al Gioco giace nella piazza deserta sotto la pioggia.
Ma il tempo è imprevedibile: il cielo si apre, l’aria si asciuga, e il portone dell’arcivescovado sforna tavoli e persone pronte e colorate: lo spettacolo comincia.
La danza della Capoeria apre i giochi e la piazza già brulica di gente. Nel prato che fiancheggia la Cattedrale una mongolfiera arcobaleno sta per essere tirata su. Chissà se riusciranno.
Da lontano una voce al microfono annuncia ‒ mi sbaglio? ‒ che tra banchetti e concerti a un certo punto si giocherà. Un laboratorio per bambine e bambini? E perché solo loro. Il diritto al gioco non è forse di tutti e tutte? Chissà come sarà, mi chiedo.
Tre donne mascherate di segni rossi in viso e turbanti in testa si aggirano per la folla offrendo una mela in cambio di qualcosa … un gesto, un racconto, un bacio o anche semplicemente un sorriso.











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