[Francesco Marotta ha già pubblicato qui alcune poesie del nuovo libro di Luigi Di Ruscio, L’iddio ridente. Di seguito, la prefazione al libro.]
Non è la prima volta che Di Ruscio si confronta con una misura breve, epigrafica o epigrammatica, del verso, ma il precedente Epigramma (Valore d’uso edizioni, Roma 1982) indicava più un atteggiamento che una precisa stilistica: i testi avevano misura assai variabile, alcuni anche lunghi e a tratto discorsivo. Quando la misura era propriamente epigrafica inoltre, poteva anche capitare di contraddirla felicemente con una tonalità diversa, magari micronarrativa:
sarete tutte liberate da una bella che mi chiederà un fiammifero
aspettavo con calma la liberazione delle vespe













