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di Nadia Agustoni
“SEMPRE SOFFIAVA il vento e sempre faceva buio
e sempre la voce lontana arrivava ai suoi orecchi: “una
vita intera”… “una vita intera…”.
Sul muro di fronte le ombre degli alberi danzavano come
su uno schermo.”
Odisseas Elitis; Diario di un invisibile aprile
L’estate è finita. Sul tavolo c’è un accumulo di libri e riviste. In Diario n. 14/15 leggo un racconto di Tom McCarthy su Patricia Hearst “la ragazza che rappresenta l’America”. Le suggestive righe finali rievocano la morte, tra fuoco e colpi di fucile, del commando dei simbionesi che la rapì e di cui lei entrò a far parte. Con loro, come è noto, la Hearst partecipò a una rapina. Le sue foto in azione fecero il giro del mondo. Nel momento in cui l’FBI individuava il gruppo Patricia era fuori a fare provviste. Più tardi, sola in un motel, guarderà in tv la fine dei suoi compagni.










