trad. di Daniele Ventre
Figlio di Leto, signore, rampollo di Zeus, di te mai,/sia che cominci o finisca, io mi dimenticherò,/ma di continuo, al principio e da ultimo e anche nel mezzo/ti canterò: però ascolta, offrimi prosperità.
di Daniele Ventre "Le Meduse di Dohrn è un'opera interamente Covid-free, che si è stratificata negli anni ed è frutto di innumerevoli incontri...". Esordire, nella recensione e nell'analisi di un'opera...
di Daniele Ventre (-2013 -con un contributo di F. P.) ...corpora prima, quod ex illis sunt omnia primis... LUCREZIO 1. Voi che sentite nel boato il suono degli isotopi fissili nel 'core'* della centrale fuso...
trad. di Daniele Ventre
III I GIOVANI O TESEO - PER I CEI A DELO
La nave scura di prua portava
Tèseo e insieme a lui due volte sette splendidi
figli di Ioni,
e fendeva il mare di Creta;
soffi di Bòrea nella vela candida
precipitavano,
su impulso di Atena chiara, scuoti-egida;
a Minosse il cuore punsero
bei doni di Cipride,
dea dall’aureo diadema:
non astenne più la sua mano
da una fanciulla,
toccò le sue guance candide,
e gridò Eribea, la figlia
di Pandíone...
Nota sull’ultima silloge di Giancarlo Consonni (Pinoli, Einaudi, 2021)
di Giuseppe Cinà
“Nel suo andare per il mondo, la poesia è autonoma da chi l’ha scritta… Ogni volta che trova ospitalità, risuonando nel corpo e nell’anima di un lettore … ha luogo una sorta di (ri)nascita ... La poesia dei poeti non potrebbe vivere senza il convivio, ideale e concreto, di chi la sa riconoscere.” (Il Quotidiano del sud, 21 marzo...
Trad. di Raffaela Fazio
Postfazione di Leonardo Guzzo
È nel breve saggio Filosofia della composizione, scritto nel 1846, che Poe enuncia le regole fondamentali della sua concezione poetica. La lunghezza, la “sfera d’azione” e il “tono” sono gli elementi costitutivi di ogni poesia fatta ad arte e il “maestro del mistero” ne definisce diligentemente senso e contenuto.
Quanto alla lunghezza, il limite deve essere quello “di una sola seduta”. Una poesia...
di Daniele Ventre
“Chiamatemi Chiaffredo. Ma non chiedetemi il perché…”: così si inizia, con richiamo evidente all’Ismaele del Moby Dick, il nuovo romanzo di Mariano Bàino, Il cielo per Roma, ed. Exorma 2021, ed è subito ironizzazione della forma narrativa par excellence, deformata in uno dei suoi modelli archetipici, secondo i principi di corrosione decostruttiva a cui l’autore di opere come L’uomo avanzato, In (nessuna) Patagonia e Dal rumore bianco...
trad. isometra di Daniele Ventre
Musa, raccontami tu la cara semenza d’Ermete,
lo strepitante bicorne dai piedi caprini, che in valli
d’alberi verdi s’aggira, insieme alle Ninfe danzanti,
che se ne vanno correndo su picchi di balza scoscesa,
chiamano Pan, il signore dei pascoli, fiero di chiome,
irto di vello, che in sorte ha ogni nevoso crinale
e le giogaie dei monti e i cammini impervi di rupi.
Egli tra fitti roveti da un lato e dall’altro...
di Bruno di Pietro
“Un pensatore lo si onora pensando” (E.Jünger)
1. Il tramonto della luna
Giunge a compimento con “Edeniche” (Moretti & Vitali, 2019) – il nuovo lavoro poetico di Flavio Ermini – un progetto che ha radici antiche. “Edeniche” copre quasi dieci anni di scrittura poetica ma rimanda ad una parola-chiave nella evoluzione del pensiero e della poesia di Ermini : la parola “anterem” (che è anche il nome della...
di Carlangelo Mauro
Un dialogo con la morte e con gli spettri, una discesa nell’oceano dell’inconscio attraverso la forza del ricordo: «Ricordiamo, ricordiamo esattamente» (p. 35). L’ultimo libro di Milo De Angelis, Linea intera, linea spezzata, uscito per lo Specchio Mondadori, fin dal titolo, s’imprime nella mente del lettore per questo ‘spezzarsi’ della vita di ognuno di fronte al dolore, all’inesorabile destino. C’è chi decide, come i suicidi,...
di Sonia Caporossi
Canteremo la resurrezione dell’anima consumata nella tecnologia. La notte, il sogno, la visione e la connessione. E tutto ciò che sublima le nostre anime a un ordine superiore di conoscenza.
(Manifesto del Connettivismo)
Con la sua trilogia o, per meglio dire, quadrilogia della fine di internet, composta dai romanzi Sentieri di notte (2012), lo spin-off Partita di anime (2014), La casa degli anonimi (2014) e L’ultimo angolo di...
Ogni poesia ci pone la domanda di cosa sia la poesia. Arriva di fronte ai nostri occhi come un oggetto misterioso. Ci turba. Porta la vita come una bufera nel linguaggio, e fa del linguaggio bufera.
Da dove arrivano quelle parole? Cosa le ha generate? I poeti lo sanno, anche se non potrebbero darne conto fino in fondo. È la dimensione sorgiva della poesia, quella che solo il poeta abita,...
di Antonio Francesco Perozzi
Mi piace parlare di Taccuino dell’urlo (2020, Marco Saya Edizioni) di Sonia Caporossi in termini di dialettica e “impaludamento”, intendendo con questi i due diversi impianti di significazione all’interno dei quali si muove il linguaggio del libro. Mi pare – voglio dire – che il Taccuino possa leggersi come reazione del linguaggio allo stress provocato da due spinte poietiche separate ma dipendenti l’una dall’altra: la prima,...
trad. isometra di Daniele Ventre (da Omero, Odissea, ed. Mesogea, Messina, 2014)
Dentro la sala, frattanto, lo splendido Odísseo rimase,
e per i proci tramava insieme ad Atena l’eccidio:
Dunque a Telemaco in fretta parlò con alate parole:
«Dentro, Telemaco, è bene che tu le armi d’Ares deponga,
sì, tutte quante; ed ai proci, invece, con dolci parole
parla, se mai ne cercassero e ne domandassero conto:
«Le ho allontanate dal fumo, ché più non...
di Lele Amoruso
O miseras hominum mentes, o pectora caeca. O misere menti degli uomini, o ciechi cuori.
Lucrezio, De rerum natura – II,13
QUALCUNO s’avvede guidando sulla superstrada, altri negli innumerevoli tragitti intercomunali.
Oppure giravoltando in bicicletta per stradine segnate da muretti a secco, o dal finestrino della Sud-Est; altri buttando giù l’occhio dall’aereo.
A volte si offre uno sguardo più lungo dai rari rilievi, più che alture, che la terra salentina ha,...
trad. in esametri di Daniele Ventre
Ricorderò, né potrei scordarmelo, Apollo l'arciere
lui per cui tremano i numi, se avanza alla casa di Zeus;
tutti dai troni perciò, appena si viene appressando,
sorgono allora d'un balzo, se agita l'arco fulgente.
Leto soltanto lo attende con Zeus il signore del lampo,
lei che gli allenta la cocca e gli chiude poi la faretra,
quindi gli prende fra mano da dietro le valide spalle
l'arma, per assicurarla ad una...
Prefazione di Maria Grazia Calandrone
La scrittura di Sonia Caporossi è mossa dalla necessità di comprendere filosoficamente il mondo, che si dà silenzioso nei suoi nessi, lasciando a noi il compito di decifrare la mappa di una realtà fatta di persone e cose che si muovono (e vengono mosse) stando in relazione.
Uno dei modi possibili di interpretare la realtà è infatti seguire il filo di una relazione, come nel caso...
di Daniele Ventre*
Questa, ovviamente, non era una semplice influenza. Non lo era per una ragione tassonomica. Ci sono i virus influenzali (tipo H1N1) e ci sono i coronavirus, come quelli che provocano il raffreddore comune nel 17% dei casi.
Ho citato il virus influenzale H1N1, perché è ben noto, per due varianti pandemiche particolarmente famose: la spagnola del 1916-1918 (fra i cinquanta e i cento milioni di morti) e l'influenza...
di Daniele Ventre
Al di là della prima impressione a caldo, non si può avere un adeguato confronto con un’opera come l’Ora stabilita di Francesco Filia senza seguirne passo a passo gli snodi interni. Lo spazio dato a una presentazione non è luogo opportuno per un commento perpetuo, e tuttavia è l’opera stessa, talvolta, a imporne in qualche misura la necessità, a richiedere al critico questa piccola messa solenne, questa...
di Corrado Aiello
Rischio l’enfasi
La porosità impervia del reale
La calma e la chiarezza di uno sguardo
Che non cede
Rischio l’attimo
La rapsodia onirica del se
La differenza al netto delle cose
Che vaniscono
Rischio il male
E il benessere vago del viaggiare
Il gesto noncurante del maestro
Che ripete
Rischio il grido
Il ritmo buio al fine della soglia
La voglia di inarcare un infinito
Che rifugge
Rischio il vezzo
D’involarmi altrove e senza nome
Ferita aperta chiusa riaperta
Dell’amore
Rischio scandali
Di pietre e di proietti alla...
di Daniele Ventre
A tempo dato aprivano origini.
Sul tetto a raso i nibbi planavano.
Ci si attendeva. Un tempo d’ira
batte alla porta con pugni fermi.
Restava il piede in basso. Confermano
lo stallo al segno –al limite minimo.
Le voci rauche al buio dànno
segno di corpi venduti a peso.
Volava il totem oltre il confliggere
di rupi dallo stretto. Tessevano
le donne parche tele a tema
per le vendemmie del sangue calmo.
Cedevano agli impulsi dal margine
dei lembi neri....
di Daniele Ventre
Le culture figlie della rivoluzione neolitica e del patriarcato si contraddistinguono, fra l'altro, per quella peculiare sottospecie di femminicidio rituale di cui sono oggetto donne che non sono conformi al modello dominante, e fanno "lavori da uomini". In determinati contesti storici, il femminicidio rituale avviene su larga scala, come nelle ondate di caccia alle streghe che funestano la storia del mondo occidentale fra il basso medioevo e...
di Sonia Caporossi
La tendenza al male presente in ogni uomo
è il pervertimento del fondamento soggettivo
dell’uso della libertà, che consiste nell’elevare
a massima suprema del proprio agire
la disponibilità a subordinare, all’occorrenza,
il motivo della pura obbedienza alla legge
ad altri motivi, ovvero gli interessi
delle proprie inclinazioni sensibili.
I. Kant
Com’è che dite voi? Io sono l’Apocalisse. Io sono l’allucinazione espressionistica del nulla da vedere, al cinema e in TV, nei fumetti e nei romanzi d’avventure....
Nota di lettura di Giorgio Galli
Non è facile parlare della poesia di Raffaela Fazio, perché è una poesia intimamente autosufficiente, che si compie in se stessa e sembra refrattaria alla sovrapposizione di parole che non siano le sue. Eppure occorre che io ne parli, almeno per rendere conto della gioia che ho ricevuto dalla lettura de L’ultimo quarto del giorno (La Vita Felice, 2018).
Partiamo dalla musica: una musica discretissima,...
di Daniele Ventre
“Ogni epoca pretende i suoi miti, ogni mito modella la propria epoca”: così scrive Edoardo Sant’Elia nella prima pagina di Ri(e)mozioni novecentesche – Dieci saggi narrativi su dieci idee, pubblicato in questo abnorme 2019 per i tipi di Studium edizioni, e con questo aforisma lascia al lettore, già nell’incipit, la traccia di fondo della peculiare filosofia delle narrazioni contemporanee che con quest’opera va inaugurandosi, come originale programma...
trad. isometra di Daniele Ventre
A Joan ed Elizabeth
Era così triste amore all'ombrata riva motosa
degli assopiti ricordi, e solo all'oscurità
degli usignoli -oh realtà soavissima, certa, certa,
canto assoluto, oltre l'alba a lacerarti- così
pallido tra la corona profonda dei tigli -cristallo
di primavera, però, solo in altezza -che offrì
mare, a ossessione, che fosse la stella più pura, se c'era,
e ci premesse anche il Tempo, ed il pensiero, che va
alto su schiuma errabonda, inventasse...
traduzione isometra di Daniele Ventre
Più che civili le guerre nel mezzo dei campi d’Emazia,
dato diritto al delitto cantiamo, e del popolo forte
che con la mano vittrice nei visceri suoi si rivolse,
e imparentate le schiere, e come, spezzatosi il patto
per il potere, ogni forza del mondo squassato fu in gara
per nefandezza comune, a insegne nemiche le insegne
volte di contro, pari aquile e lance a minaccia di lance.
Quale follia, cittadini, che...
(Estratto di un articolo che apparirà completo su Testo a Fronte giugno 2019).
di Antonio Perrone
1. Storia traduttologica ed editoriale
1.1 Introduzione
Il poemetto di Pagliarani ha una storia traduttiva abbastanza cospicua: in circa un cinquantennio a partire dalla sua prima apparizione completa nel 1960, è stato tradotto in alcune delle principali lingue europee, come il castigliano , il tedesco e l’inglese . In quest’ultima si presenta in due edizioni ad opera...
di Daniele Ventre
Da poco ha visto la luce, per i tipi di Lietocolle, nella collana gialla a cura di Augusto Pivanti, la silloge Misura, del poeta, critico e studioso napoletano Bernardo De Luca. Di fatto, se si escludono le presenze in antologie di un certo rilievo (Delle coincidenze, a cura di F. De Cristofaro e C. De Caprio, Ad est dell’equatore, 2012; Buio, catalogo mostra giugno 2007) e Gli...
Un caro diario di questi anni
Caro Diario,
questo diario è un miracolo. L’ho baciato preso in braccio, vedendolo .
(Era specchio di me o del sé delle altre?). Era vivente.
Le tecnologie malate, anche loro, si sono accanite a ritardare i primi contatti, e poi l’approdo: è tornato a casa, mio come un ulisse. In attesa di ripartire entro le mura di Milano, mi hanno detto.
Un'altra Circe che si...