brani di Guglielmo Fernando Castanar (in corsivo) e Arianna Destito
Cominciai questo lavoro di raccolta dopo il terzo o il quarto mese da impiegato delle Poste. Il materiale arrivava alle Centrali di Padova, prelevavo direttamente dagli scaffali di mia competenza, e i primi tempi facevo un setaccio veloce e mi mettevo sotto la giacca uno o due plichi destinati a lei e li andavo a nascondere nell’armadietto personale dove tengo...
di Franco Arminio
Oggi ancora Puglia, ma è un viaggio muto, non voglio portare a casa impressioni particolari, non voglio trovare niente di nuovo. Vago tranquillamente nella campagna. Mi fermo davanti a una masseria semiabbandonata. Poi passo per Ordona, ma oggi i paesi non mi attirano, potrei andare a Stornara e a Stornarella, preferisco camminare un poco a piedi su queste strade tra i campi dove non passa nessuno....
un accorato appello di Gianni Biondillo
In attesa del responso dell’Accademia di Svezia voglio dirlo, ad alta voce, senza peli sulla lingua: ma quale Nobel per la letteratura a Bob Dylan! Insomma, basta con queste frescacce. Possibile che dobbiamo sistematicamente sottostare alla logica dello star system?
Mai come quest’anno s’è fatto avanti nel nostro afflitto paese un nome che ci rappresenta al meglio, che ci rende orgogliosi e convinti della oculata...
di Franco Arminio
illustri rappresentanti del popolo italiano
vi chiedo di considerare la possibilità di indire una giornata di lutto nazionale
per i morti di Lampedusa.
Sarebbe un gesto che renderebbe agli alleati europei la misura della nostra difficoltà
ad affrontare gli sbarchi di tanti sventurati.
E servirebbe anche a risvegliare il popolo italiano che accoglie queste notizie
come se fossero cose ordinarie.
Morire nel 2013 in questa maniera a ridosso delle coste italiane
è inaccettabile.
Non si può pensare...
Un anno di azioni paesologiche ad Aliano -
Festival ideato e curato da Franco Arminio -
"Una cerimonia dei sensi contro l'autismo corale. La paesologia festeggia un paese e i suoi abitanti, festeggia i cardi, i lampioni, i muri nuovi e quelli antichi. Abbiamo bisogno di partire da un posto preciso. Fare comunità, anche se comunità provvisorie."
Il programma
Giovedì 29 agosto
Ore 13.00: Cerimonia dei sensi
Ore 15.00: Auditorium dei Calanchi
Aspettando la Luna e i...
di Livio Borriello
uno spettro si aggira fra i libri: il sentimento
qual è il pericolo che incombe sul mondo secondo una certa categoria di letterati? pare che sia il sentimento. non cito toto cutugno, ma l’inumano nietzsche: i pensieri sono le ombre dei sentimenti: sempre più oscuri, più vani, più semplici di questi.
in altre parole, il complesso processo di frattura, di dislocazione e contrazione temporale, di riarticolazione del linguaggio su...
di Franco Arminio
Una buona politica comincia da una buona lingua, una lingua semplice, dolce, incantata. Non si sente questa lingua nella politica italiana. Si sentono frasi opache, generiche, senza carne, le frasi di una politica tesa a conservare un potere che non ha o a prendere un potere che non c’è.
Le prossime elezioni rischiano di diventare un gigantesco processo alla casta, un processo che porterà molte facce nuove in...
di Franco Arminio
Non hanno detto o non ho sentito neppure un nome dei morti, conta solo il numero. E tutte le parole che dicono alla fine tengono lontano il dolore, il dolore del padre che aveva rimproverato il figlio perché non studia o perché si ritira tardi, il dolore di vedere un corpo tumefatto, dentro la tasca il telefonino intatto, la camicia bianca piena di polvere, il pantalone grigio...
di Valerio Cuccaroni
In occasione dell'uscita del numero monografico intitolato VIXI e dedicato al tema della Morte, la rivista Argo (ed. Nie Wiem/Cattedrale, con il Patrocinio dell'Università di Bologna - FLF), in collaborazione con Uaar, intende promuovere la conoscenza delle Sale del Commiato per i funerali laici.
È la prima volta, in Italia, che una rivista sceglie di utilizzare le Sale del Commiato - luoghi riservati alla celebrazione dei funerali laici...
di Franco Arminio
Caro Latouche,
quando ero bambino aspettavo con ansia la neve. Ero, come tutti i bambini, desideroso di non andare a scuola. Il mio maestro non era un tipo mite, ma a quei tempi era normale che un maestro maltrattasse i suoi allievi. E allora la neve era una delle poche speranze che avevo, oltre alle malattie, per non andare a scuola. Quando nevicava c’era un altro motivo per...
di
Francesco Forlani
Per conoscere un paese a fondo bisogna passare non giorni, mesi, ma anni nelle sue cucine, immergere la lingua nei suoi piatti, consumare le suole nei mercati rionali e condividere, con i quartieri, i generi elementari della vita, esposti come gioielli sulle bancarelle. Succede addirittura che si scoprano parole e sapori che non si conoscevano, ma solo per ammanco di cultura culinaria familiare, e così fu per me...
di Franco Arminio
1.
e adesso a sinistra
compagni
basta con questa storia
dei mercati
delle perdite e dei guadagni.
2.
ormai ci è rimasta
solo la morte
è il nostro unico capitale
la destinazione più chiara,
il corpo per aria
l'anima nella bara.
3.
vendesi
terracarne.
rivolgersi ad arminio
alto e fragile, d'alluminio.
di Franco Arminio
I
io qui ho un solo nervo
un solo ramo
a cui sto appeso
in attesa della fucilata.
cinguetto, scuoto le ali
non scendo a terra e non volo
in cielo.
II
la piazza coi denti
presidiata
dal popolo fallito
è insolente
mi mastica il dito.
III
siamo qui a cercare
chi ci loda
in questo spazio senza capo
né coda.
IV
quando avevo i tuoi occhi
non me ne accorgevo.
V
notizia del giorno:
uno che si è impiccato a un albero
vicino alla fermata degli autobus
ed è rimasto lì per...
H
La H è il simbolo degli ospedali,
ma gli ospedali stanno sparendo dai paesi.
di Franco Arminio
Appennino
L’Italia ha una lunghissima colonna dorsale che sta perdendo poco a poco la sua linfa. La gente sceglie di abitare nelle città e, quando sceglie i paesi, ha sempre cura che siano comodi e pianeggianti. Nessuno vuole stare nei luoghi più impervi, quelli dove gli inverni sono lunghi e non passa nessuno. L’Appennino è l’Italia...
1. Le linee fondamentali di questa ricostruzione ti sembrano plausibili?
Mi pare di sì.
2. Quando e perché hai pensato che Internet potesse essere un luogo adeguato per “prendere la parola” o pubblicare le tue cose? E poi: è un “luogo come un altro” (ad esempio giornali, riviste, presentazioni o conferenze…) in cui far circolare le tue parole o ha delle caratteristiche tali da spingerti ad adottare delle diverse strategie retoriche,...
di Franco Arminio
Berlusconi ha paura di morire. Questa paura è comune a tutti gli uomini, ma in Italia, cuore del cattolicesimo, che ha alimentato la sua potenza giocando tutto sul memento mori, il timore della morte è assai più potente.
Accumulare potere e ricchezze è un tentativo come un altro di esorcizzare la morte. Un tentativo penoso e vano, mano a mano che si invecchia, che ci si avvicina al...
Per accedere al reportage fotografico di Riccardo Pensa sull'Irpinia, clicca sull'immagine o direttamente qui
di Riccardo Pensa
A ottobre 2010, a poco più di un mese dal trentennale del terremoto in Irpinia, credevo davvero di avere in mano gli elementi giusti per una mia inchiesta originale sull’argomento. Ero stato in Irpinia solo due volte, e per visite lampo di lavoro, durante le quali non avevo avuto il tempo sufficiente, né il...
una prosa di Franco Arminio
L’altro ieri camminavo per Venezia. La città era un fuoco morto, a parte la scintilla ferma del commercio. Dalla stazione a San Marco, in tanti fanno questa via aspettando che la spenta meraviglia si ravvivi. Intanto è tutto un negozietto da cui entrare e uscire fino a quando la piazza ti accoglie come una camera ardente dove i piccioni beccano la carne del turista nel...
Arminio all’inizio e alla fine della neve.
di
Livio Borriello
La scrittura di Franco Arminio, quella miscela di levità e tetraggine, di impalpabile quanto irresistibile humour e di avvelenato disfacimento, di olimpica serenità linguistica e incoerenza etica che definiscono il suo segno caratteristico, è tutta giocata su un movimento fondamentale: quello che ribalta la sua paura della morte in presenza del corpo, in ansia o meglio smania di vita, in un...
Luigia
sono ora al tuo cespuglio
in quella tinta cresciuta
dalla nostra sostanza immensa
la voce staccata dal corpo
segna l’opera il taglio della carne
nel frammento
tutto l’occhio avanza
fino a te che ascolti
il gocciare, piccole macchie
sulla tela,
quel lampo
che ferisce il sogno colpendolo
in pieno viso
la mutilazione,
la sagoma del tronco diviso
il ricovero della carne
nella separazione
con i mattini ventosi sull’acqua
tutta colma
la materia del giardino colpita
così illuminata e sola la luce
da sé sparsa
scorporata
il cespuglio, il cespuglio caro
Franco
Siamo pronti all’amore...
Dal 22 al 28 giugno a Cairano, Irpinia d’oriente, si svolge un evento piuttosto originale che vede coinvolte oltre trecento ospiti: studenti, contadini, muratori, architetti, archeologi, cineasti, scultori, filosofi, musicisti, poeti, cuochi, e altri pellegrini che vogliono offrirsi e offrire un’esperienza di una comunità provvisoria, forse l’unica possibile in questa stagione di autismo corale. Speriamo che la settimana di giugno e tutto il lavoro che seguirà possa...
collage di effeffe con opere di Albert Koetsier
di
Franco Arminio
si, guardiamo con gli occhi
pensiamo con la mente
ma guardano e pensano
pure le nostre ossa,
c'è un vago, minerale
sentore del mondo,
nella testa di un omero
nella fossa dell'anca.
è da lì che tu guardi
è da lì che ti penso.
Franco Arminio
Non c’è via d’uscita
da nessuna parte.
il reale è un muro di cemento
l’irreale è un muro di piombo.
così è adesso
nella prigione del mondo.
Pasquale Vitagliano
Getto un cretto di bava
sulle faglie di un corpo di cava,
per coprire le murate glauche,
per seppellire i fondachi di seppia.
Non è una opera imperitura sul corpo,
non è lucore quello che si vede dall’alto,
se ci stai dentro, un dedalo appare, un greto
cieco che non saprà mai dirti...
Dio è con noi
di
Franco Arminio
quello che conta per chi scrive
è solo la furia
la commozione lo smarrimento,
la vita è vera quando è spezzata
quando la testa brucia.
dio non c’è quando siamo gentili
quando siamo pazienti
quando crediamo agli altri
quando aspettiamo.
dio crede in noi quando siamo in croce
quando buttiamo fuori l’inferno
che abbiamo dentro
quando non misuriamo niente
ma vaghiamo fuori dai nostri nidi
nell’aria appestata di questo cimitero
incapaci di prendere e di dare
incapaci di commerciare
con...
di Franco Arminio
stavo al sole
dalla panchina dell'edicola
guardavo la domenica
della gente.
mi chiamano per dirmi
di uno che è morto
e torno spugna
legna topo
niente.
***
comincio a baciarti
e vedo che le stelle
si spostano nel cielo
e tutto il cielo diventa un lenzuolo scuro
su cui luccica il tuo corpo.
ti bacio ancora
ti bacio la bocca
le braccia
ti bacio le mani che escono dal letto
fuori nell'aria chiarissima
dove tu noi sei.
***
...
di Enrico De Vivo
L'Italia, la Romania, Napoli e la Sicilia resteranno esattamente dov'erano l'anno passato. Godranno di sogni ben profondi verso fine quaresima, talvolta avranno le traveggole col sole a picco
- François Rabelais, "Predizione pantagruelina per l'anno perpetuo"
A guardarsi in giro, di questi tempi, è pieno di gente che mostra di sapere come andrà a finire. Potrebbe dirsi, la nostra, un'epoca di astrologhi e di aruspici. Sviscerano le scienze...
Poesia
di
Franco Arminio
il nodo
l'unghia di vetro
il cane nero
la melma fossile
insomma la cosa
che di noi è più dentro
più nascosta
inarrivata
inarrivabile
la cosa che neppure dio vede
come la parete del cuore
che sfugge ai medici
come la neve che non cade
e non si scioglie
come se in tutto l'essere di ognuno
ci fosse sempre e solo
questa bufera invisibile
questo dolore immobile
caldaia
pozzo
labirinto di tubature
incendio che se vuole
può bruciare in un attimo
la paglia
della mente e del mondo
la paglia delle parole.
di
Franco Arminio
Forse la morte non è più evento. Per tanto tempo era qualcosa che veniva nella vita come una faina arrivava nel pollaio. Si puo pensare che questa faina abbia stampato la sua zampa su ogni tipo di religione. Adesso la morte ha cambiato faccia, è diventata l'aria che si respira, la scena madre della vita, il riassunto delle nostre giornate. È sempre bene in vista dentro gli amori,...
di Andrea Cortellessa
«Il genere umano non può sopportare troppa realtà». Non lo ha detto qualche oscuro sofista della derealizzazione postmoderna. Lo ha detto, e più d’una volta, un grande della modernità più «eroica», quella più esposta al vento della storia, Thomas Eliot (si veda Burnt Norton, primo dei Quattro quartetti). Ciò malgrado – e anzi proprio per questo, data la coazione al citazionismo di noi postmoderni – sembrano queste...