Per moti di dire (1995)
un moto a dire
un moto a dire è sempre l’inizio del verso
ma ora che ovunque è perso il mondo a dire
scrive lo scriba per moti di fatto moti cioè
dal gran mondo di dire sparsi e ridotti a nulla
o fatti
è moto di fatto la rivolta anche se incerta
resta e locale anche se cieca o umorale
è moto a dire la tua passione che fa del moto
nuovo stile e al chiaro punta tra lo sgomento
realistico è così quel moto a dire che s’apparta
dall’unico racconto e dal telemondo che il mondo
sotto modi di dire i suoi moti di fatto ha seppellito
per moti di dire
per moti di dire per mondi sfatati sfrontatamente fri
abili ai cinque sensi perduti ai programmi ai compromessi
per moti avvelenanti e nubi tossiche aleggianti fetide
sull’europa immoti cubi di debiti sugli alti tassi e modi
per ammortizzare i costi con triplicati orari con turni
festivi e con straordinarie cancrene in organici e venti
con abbassamenti di coste e allagamenti con friabile dighe
nei diritti negli elementi con trasformazioni di vene in vane
vele di rendite finanziarie vele incolumi elusive procellarie
mentre da casa in isolatissimi isolati si fanno ordini elenchi
commissioni ed inventari e così accordari spostari di capitali
si fanno così anche telematici solitari e tristi amari immoti
per incontri lussuosi
per incontri lussuosi lodando gli elfi gli enfiati
pronti a bucarsi
i conti sulle punta delle dita i fertilissimi
frati
disseminanti tra gli ovuli tra gli scampati tra contorti
conti della sproporzione tra l’infima terra macerata e
dissolta in appositi vasi
nominati e l’altra più vasta
porzione che sotterra i suoi quando può
sennò lascia
all’aria il suo fetore all’aria il suo commercio
povero di missili gloriosi di trafugate testate finchè
odoroso l’olezzo
si sparge
per mondi di dire
per mondi di dire oggi accatastati in onda lievemente
variati stockati rifilati a trecce a bande
culminanti in differita vendita in ventagli di tracciati
nella notte lucciole e contraerea
per mondi aerei globali ridotti a solo puzzo di ascella
in mezzo a piscio e a vermi su questi mondi tenerelli
galleggianti sui fiumi accanto ai morti i salvagente
per moti di dire finchè
per moti di dire finchè diremo l’essenziale
a partire dal basso dal sotto dallo scotto
del fatto che dicono natura lo scambio solo
in forma di mercato e che ciò sia un dato
come lo scoppio di aneurisma o l’ineluttabile
del vulcano-cielo del sempre-stato da sempre
avvenire e passato
per incontri lussuriosi
per incontri lussuriosi tentando con le calze di fare
affronto di scontare lo scarso rendimento o l’impiccio
del cuore la ridda al super mercato quando perde ogni
potere l’acquisto e si fa stanco lo svuotamento nostro
serale
per incontri lussuriosi che siano argine all’inflazione
veleggiante e oasi e ologramma nel ripetersi del programma
in cui ogni lavoratore trova il suo prodotto di fronte
a sé come estraneo e per questo ci dà contro per questo
ci dà sotto
chiudiamo il contatto
chiudiamo il contatto che appesi restino e muti
che pendolino stesi finalmente e muti
franiamo una volta per tutte il contratto
dicendo un conto è la forma del patto
altro è sostanza
l’abbondanza oggi affama perciò facendola
chiara chi ci guadagna non lavora chi bilica
svidea e sgrama
per moti di fatto
a sorpresa a sondaggio per voti e cani
all’arrembaggio
ma cani grossi e motivati per cani sciolti
e arrabbiati
facciamoli i moti
finchè a conti e a moti fatti opposti ai cani
mondi nuovi verranno a dire i nuovi
fatti
Ballata postmediale (1995)
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